Allora direi che da
qualunque punto si esamini la questione non c’è nulla fra gli asparagi e
l’immortalità dell’anima.
Achille Campanile.
Sire, con questa mia commedia ho soltanto inteso correggere gli uomini
divertendoli e attaccare con l’arma del ridicolo i vizi del secolo e siccome
l’ipocrisia è una delle più diffuse e pericolose, pensavo di rendere un
servizio a tutti gli uomini onesti del vostro regno, scrivendo una commedia che
screditasse gli ipocriti.
Gli ipocriti non hanno voluto saperne di scherzi…se il compito della
commedia è di correggere la via degli uomini, non vedo per quale ragione ci
dovrebbero essere vizi privilegiati…gli uomini accettano di buon grado ad
essere malvagi, ma non essere ridicoli…mi
si rimprovera di aver messo discorsi di religione in bocca ad un impostore.
Come io potevo farne a meno, volendo
rappresentare il carattere di un ipocrita?Niente che è di per sé tanto buono
che può essere rivolto a cattivo uso. Sulla Filosofia: spesso è stata stornata
dal suo vero officio e impiegata pubblicamente per sostenere l’empietà…si
separa sempre il cattivo uso dall'intenzione. Il desiderio di elevare il
pubblico all'onestà. Questa perfetta insensibilità alla quale vogliono ridurre
le nostre anime…credo che sia molto meglio lavorare e raddrizzare e a
ingentilire le passioni degli uomini piuttosto che pretendere di sopprimerlo
del tutto.
A difesa di un’esistenza dolorosamente ferita, dilaniata dall'ingiuria
che egli sopporta con animo sereno, elevando il riso a strumento di
salvazione”La comicità d’Aristofane è denuncia; s’identifica con il paradosso.
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