venerdì 29 dicembre 2017

LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE.



Nel pomeriggio del Santo Natale sono andato a vedere l’ultimo lavoro di Woody Allen e ne ho tratto significativi elementi per l’oggi.
Volutamente ambientato negli “Anni 50” ma un film che ha descritto l’oggi in molte delle sue trame oscure.
Un “Luna Park” apparentemente giocoso, ma proprio sopra una delle tante attrazioni, in una casa, si svolge il dramma famigliare.

L’aggancio con l’oggi è evidente: la ricerca assidua di “Facilitatori” e costanti “Luna Park per non essere “Causa” del vivere e questi marchingegni provocano il “Dramma” del vivere stesso, incentivato da quel “Anestetico” rappresentato dal “Banalizzare” la vita stessa in cui tutto detiene un  numero, ma nessun valore.


Ogni personaggio del film vive una perenne e spesso frustrante condizione di desideri infranti ed insoddisfazione e ricercar vie di uscita per uscirne: dal bagnino, che vorrebbe diventar uno scrittore affermato e che incontra due donne e ne carpisce le loro trame per corroborar la propria, la cameriera di un locale che desidera ritornar a far l’attrice e si sente fuori ruolo e completamente insoddisfatta dalla sua vita coniugale, la giovane donna che è scappata da vicende burrascose e desidera costruirsi un futuro diverso e confacente con le sue indoli di capacità intuitive, l’uomo che vive una condizione di ricerca frustrante di certezze, vede nella propria moglie un’ancora di salvezza, cerca di coinvolgerla nelle sue passioni, ma senza mai ricevere alcun sostegno.

Qui l’aggancio con l’oggi non potrebbe essere più evidente: sembra che tutto sia alla portata e con facilità per l’uomo, con i moderni sistemi telematici, quasi una garanzia al riguardo; ma invece tutto ci sfugge e l’insoddisfazione segue a ruota assieme ai desideri infranti. Quasi che vi sia qualcuno in possesso di un “Inchiostro Simpatico” dove le garanzie più basilari spariscono alla fluttuazione dell’irrazionalità del tempo assieme a prender possesso delle soggettività altrui senza chiedere permesso a nessuno.


Nel lavoro del regista è rintracciabile un costante spartito di “Chiaroscuri” dove momenti di felicità sono schiacciati dalla sofferenza ed il desiderio di riscatto che rimangono fermi come un “Centometrista” fermo sui blocchi di partenza senza poter svolgere la competizione ed a svolgerla in un perenne scenario di “Chiaroscuri” quelli che hanno capacità dialettiche tali per cui esiste una giustificazione per ogni smantellamento di “Know How dalla vita sociale e “L’allontanamento dalla colpa” e quasi una costante dell’oggi, un germe che sta infestando il “Sistema Immunitario” della vita sociale.


Nel film, i primi piani dei volti, non sono solo inquadrature, “Radiografie” del pensiero umano in tutto l’arco delle sensazioni vissute dai personaggi e fa comprendere le anatomie del dramma, quasi una formula matematica della degenerazione del pensiero e poi dell’azione vera e propria.
Desideri Infranti, Sete di Possesso, Indifferenza, Dramma, Allontanamento dalla colpa e senso di colpa”  
Nessuno preme il “Grilletto” per annientare la vita di nessuno, ma qualche personaggio agisce per far sì che qualcuno agisca al posto suo; oggi, quanti macabri personaggi operano così per privar della vita loro simili, ma senza mai premere alcun “Grilletto?


Il “Senso Comune” afferma che per far cessar la violenza: da quella psicologica, fisica e mentale, serve impedire che qualcuno spari ad un suo simile; un concetto che non ha nulla di funzionale al riguardo giacché tali degenerazioni avvengono ben prima: attraverso “Implant” creati proprio da chi non spara alcun colpo di pistola per uccidere un suo simile.
Gli “Implant” sono fondati su “Immagini e circuiti mentali” che inseriti nella mente di qualcuno, fanno sì che uccidano, o devastano con guerre psicologiche altre persone, dove la ricerca del vero non entra minimamente ed il furore è iniziato ben prima, attraverso Implant, immagini e circuiti mentali.
Pensar di far cessar la violenza, impedendo che qualcuno spari ad un suo simile equivale a credere che le industrie belliche si riconvertano a produrre gelati e confetture.


Serve ben altro: smettere di far i Censori della Conoscenza di se stessi e ritornar ad essere Clandestini del Sapere come quando si era bambini e Gattonare nella vita come costante.



“Per capire in senso della vita è sufficiente passare qualche ora con un bambino che ha iniziato a gattonare in soggiorno, sbatte contro la gamba di una sedia, ma impara a non sbatterci più; sembra invece che quando si diventa adulti, la conoscenza non è più una ricerca individuale, ma collettiva, dettata dalle opinioni, quindi ci si istupidisce, c’è uno spigolo di un muro, ma gli altri hanno detto che non fa male sbatterci contro, ci si va e ci si fa male e la volta dopo ancora peggio; per capire l’essenza della vita basta veder i azione un bambino che ha appena iniziato a gattonare in soggiorno: La ruota delle meraviglie è tutta qui.


Attilio Saletta.































































venerdì 22 dicembre 2017

25 Dicembre: non una data sul calendario.

mercoledì 20 dicembre 2017

Per un Natale Progettuale.



“La conoscenza come avventura e l’avventura come conoscenza; in altre parole: Life”

Qualche fondamento pratico per questo periodo e per ogni palpito di vita forever.

Si fa un gran parlare di forza di volontà, la dinamica più vitale che esista, ma essa ha valore se è ancorata sul metodo.

Questa forza deve fondarsi sullo stupore, la contemplazione dell’esistente ed il mettersi in discussione, allargando i punti di ancoraggio alla vita stessa; in assenza di ciò è un concerto di chiusure, arroccamenti, esasperati antagonismi ed egoismi in cui la condivisione è fatta su assenza di metodo, negatività e stereotipi che semplificano la vita sociale, dove gli attori sono pochissimi e le comparse sterminate che poi fu il fondamento de “ La psicologia delle folle” scritta nel 1895 da Gustav Le Bon, che aveva come base che l’uomo doveva avere la necessità di un Capo che doveva decidere per tutti, quindi per l’uomo stesso.


Gesù nasce in un luogo estremamente piccolo, per nascere, ogni genere di ostacoli, ed in quel fazzoletto di terra, attorniato da esclusi; ma quel fazzoletto di terra divenne un orizzonte sterminato, anche per l’oggi.
Chi fu assente da quella scena?  Quelli che creano ogni genere di impedimenti come ora: le cortigianerie, i reggimenti, gli apparati, i filosofi di corte, i manichei, gli scribi, i conoscitori della doppiezza; quelli che cercano di allontanare l’uomo dalle sue qualità migliori usando come moderna mordacchia la propaganda.

Quei pastori, esclusi da ogni dove, avevano il senso pratico del vivere, stando assieme al Figlio di Dio in un fazzoletto di terra che divenne, anche per l’oggi, spazi sterminati di sperimentare il vivere in prima persona.

Quelli che stavano in luoghi ampi e sfarzosi, cercavano come oggi di restringere il senso pratico del vivere in un concerto di immagini mentali secondo cui qualcuno decide per tutti ed il loro prossimo far gli spettatori del vivere perché la scena è occupata da questo falso centro commerciale fondato su immagini mentali.

“Gli antagonismi ed il credersi migliori degli altri è fondato su immagini mentali”


Cosa sono gli ostacoli? Costruzioni perverse del pensiero umano: se togliamo di mezzo gli artifici da tutto l’involucro, iniziando dai pensieri tossici sulla natura umana, depurando il linguaggio dal dominate pessimismo che ricerca solo negatività per crear condivisioni, quel involucro che sembra massiccio, si sfalderebbe come un Castello di Cartapesta.

Quindi se percepisci gli artifici anatomici degli ostacoli, essi diventano benefici e opportunità se togli di mezzo gli addobbi e le forzature insiti negli ostacoli e l’unico problema diviene come occupare gli spazi, aprendo porte che ti sembravano ostruite come non mai; specialmente se vai lungo la filiera degli egoismi che assomiglia ad un nefasto gioco del domino da una parte; dall'altra un teatro delle ombre e scatole cinesi.

Un pensiero comune da modificare: Nessuno fa niente se non ha una contropartita”

Un dato assiomatico del vivere per l’uomo ed ogni altra forma vivente, è una legge fisica naturale; ma dove sta il cambiamento?

Vari soggetti umani donano ad un loro simile qualcosa che costui non è in grado di avere; sembra quindi che chi dona, non desideri nulla in cambio; “falso”

 Ricevono eccome da quello che ha pochissimo beni: la possibilità di capire i tanti nessi insiti nella sofferenza umana, allargar la visione del vivere ed aprire lo spirito e la mente umana ad un vero senso della crescita

Quella persona che ha ricevuto un bene, se aiutato ad investir in amor proprio, dar una svolta al suo vissuto, oppure senza aiuto, perché nasce da dentro di lui e quello che sgorga è la necessità della delivery, quindi del dare.

Questo meccanismo da un punto di vista economico vale moltissimo perché per chi ha poco, il volano è aprire spirito e mente alla crescita, capendo che con pochissimo, è possibile far tanto, depurando il denaro dalle tossicità, dandogli il senso vero e sociale.

“Il denaro serve per abbattere  le barrire secondo cui, se uno ha doti progettuali, ma non denaro per farle camminare; il denaro serve unicamente per questo scopo, farle camminare”

“Se invece il denaro blocca le doti di progetto di una mente progettuale; il denaro cessa di avere una finalità sociale”

Una mio semplice quesito: quello che ha creato la Banca dei Poveri è partito da un preciso presupposto: “Finanziare, non i poveri, ancora meno, dando risorse economiche a persone non Bancabili”
Queste soggettività non Bancabili, facendo leva sul loro desiderio progettuale, sono usciti dalla loro condizione, creando attività economiche e questi “Non Bancabili "oggi posseggono abitazioni di loro proprietà, pagando tutto il dovuto a questa Banca dei Poveri.

“Perché tutto ciò è stato possibile in luoghi di vita estremamente difficili, non da noi, in Occidente ed ancora maggiormente in Italia?



Quanto Know How è andato perduto nelle ultime tre decadi per lo strapotere di circuiti e immagini mentali?


Compito della Creatività sta nel recuperare questo Know How e mandar verso il passato remoto questo concerto di negatività e relazioni sociali fatte sugli arroccamenti

Compito di un creativo è di mostrare che la vita è ben altra cosa; ma nulla di accademico o voli pindarici fantasiosi.

Come disse qualcuno: “Il genio è la massima espressione del senso pratico.


“Buon Natale Progettuale
                        Vissuto con lo stupore.
                        La contemplazione dell’esistente.
                        Capire ogni giorno qualcosa di te stesso.
                       Attraverso le porte chiuse che hai davanti.
                Quindi rivolta del pensiero"