PARREBBE…
- E’ strano: eppure non solo siamo simili, ma, in effetti,
i nostri ruoli devono mutar di posizione; vale a dire io prendere il tuo posto,
tu svolgere quel mio.
-Fammi capire…aspetta forse ho intuito qualcosa…in
effetti, la garanzia dei Diritti non è sufficiente che sia sancita da qualche
documento, gli uomini sono macchine del
nonsenso; se sono sufficientemente depravati, insensibili alla dignità
umana, dediti alla cupidigia, alla superbia, l’impianto dei Diritti finisce per diventare lettera morta. Chi invece desidera che
non sono materiale vaporoso, allora i
Diritti devono diventare dei Doveri, giacché anche se sono scritti su
carta se l’antropologia corrente
viaggia in direzione che il sistema immunitario della Società Civile va
espellendo cellule sane per
introdurne di nefaste, quindi
funziona al contrario, ecco che allora i Diritti
spariscono dalla scena ed al loro posto il Darwinismo Sociale.
-Sì…parole come
libertà, giustizia, dignità umana, per citare qualche termine, non sono
Diritti, ma Doveri. . Fare ogni sforzo in tuo possesso, quindi un Dovere, affinché nessun’Autorità si ponga di traverso nel tuo cammino individuale
verso il tuo determinismo come mente
progettuale e critica.
Le vicende umane di questo Pianeta sono state piene, come ora, d’impianti legislativi fondati
sul Diritto, quindi sull’uomo; ma
quando la sottovalutazione del ruolo nefasto
del potere ha determinato e determina la cancellazione
d’ogni Diritto, anche se sancito da
documenti e discorsi ufficiali, allora ecco che appare chiaro che va immesso
non lo Stato di Diritto, ma quello
del Dovere. Il modo più diretto per far
sì che la tua libertà, soggettività, il tuo desiderio di creare spazi, passi
dal Dovere di fare ogni sforzo atto
ad impedire che nessun’Autorità si
ponga di traverso lungo il tuo
cammino; così che tu possa agire per il meglio.
- Mio caro amico: ecco che il Dovere diventa un Diritto, perciò
l’etica, la responsabilità, la dignità umana, la coerenza, la razionalità, solo
per citare qualche termine dinamico, non più
dei Doveri diventando dei Diritti, perché la cosa più bella sta
nell’agire in tali ambientazioni, se qualcuno t’impedisce di guadagnarci la vita in tali ambiti per
l’ostilità dell’ambiente circostante e delle classi dirigenti e della cecità di chi dovrebbe segnalare tali indicatori, è il segno che la Democrazia non si svolge in un’aula Parlamentare, tanto meno da qualche
schermo televisivo. Sta nella vita e nelle scelte d’ogni singolo individuo, lì giace
la democrazia, non con l’andare a
votare o parteggiare per questo o per l’altro; ma se le aperture mentali e ricerche individuali di ciascuno creano spazi
alla sua mente, poi determinano anche volani materiali, d’azione, di guadagnarci la vita con tali
propensioni, questa è l’essenza della
Democrazia, il resto è solo come
andare a cercar Feticci nell’isola di
Giava.
-Già: se uno gioca a Scacchi
conosce le regole del gioco stesso, ma se uno pretende che il cavallo possa fare le stesse mosse della
Regina, potrà mai svolgersi una
partita? La stessa regola vale per la vita sociale e il gioco democratico; se è privato di regole non esiste più alcun
gioco, solo il libero arbitrio del primo
che scende dal letto al mattino, l’anarchia
fatta da qualcuno che dice di combatterla citando il pensiero liberale.
- Le leggi non sono Verità Assolute, se creano ostacoli agli spazi mentali dell’uomo, vanno viste in chiave antropologica, la
percentuale di cosa io e tu farci, quindi sporcarci
le mani con esse; dove i divieti sono scarsi, lo spazio d’azione dell’uomo
ampio, specie da un punto di vista mentale. Di risparmio che va sviluppandosi
attraverso l’auto determinismo dell’uomo, il crollo del processo del delegare; l’aver mezzi per non fare in
piccolo ciò che altri fanno in grande, se ciò non può essere determinato è dovere d’ogni uomo non applicare quella
legge se viola la sua integrità
personale, fare altrimenti è acconsentire ad un baratto morale cancellando le soggettività dinamiche nella vita
sociale.
I due lasciano la scena.
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