lunedì 26 agosto 2019

TRA FARSE ED ARMONIE.


Qualche mio percorso......












































sabato 24 agosto 2019

Il Pianeta Terra non è nelle mani dell'Impero del Male.



Premessa: nessuno possiede il Pianeta Terra, tanto meno chi non possiede criteri etici.






Tutto sembra ricondurre ad “Open Society” di Karl Popper.

Una Società chiusa che comprime l’individuo, riducendoli gli spazi.
 Allargando il concetto: un non vivere egoistico dove il bene comune non esiste, assenza di cultura di governo, disinteresse per il futuro, scambio fraudolento e chi dirige la follia con ampi consensi si appropria di tutto, senza dar in scambio nulla, sentendosi al di sopra delle leggi, del decoro e come mantello, la menzogna, la vanagloria e l’ignoranza del vivere, perché una laurea è un pezzo di carta, ma il vivere è ben altra cosa che ti deve accompagnare per tutta la vita.

La sete del possesso di questi Cavalieri dell’Apocalisse che issano il vessillo dell’Impero del Male sta distruggendo questo nostro pianeta in maniera vorticosa, senza pensare alle conseguenze tragiche per il creato e le future generazioni.

Avanzano tra tracotanza e strafottenza per tutti e tutto, solo la metastasi del consenso importa, tutto il resto è tabula rasa e la degenerazione del pensiero umano fare il resto.

Società chiusa che comprime l’individuo quindi ed impedisce qualsiasi sviluppo che può essere messo in azione da chi sa pensare diversamente sulla base della società aperta come la descrisse Popper.



Quindi chi possiede Cultura di Governo? 


Nessuno di quelli che infestano di idiozie con le loro vanterie le pagine dei giornali; solo persone che non appaiono mai sul proscenio dell’insania.




Il fornaio che mentre tutti dormono, è impegnato a far il pane, con la qualità ed impegno, cercando di dare il meglio di sé, quindi Cultura di Governo.
 Per lui dieci euro guadagnati sono il frutto di lavoro di ore; non comizi senza contenuti da chi ostruisce il cammino del prossimo.

Il fruttivendolo che prestissimo, va a prendere frutta e verdura per dar sostanza ai pranzi e cene del prossimo, quindi Cultura di Governo.  
Una ragazza esce di casa con il suo bambino e deve fare gli slalom tra il traffico e gli incivili per portarlo a scuola e poi andar al lavoro. Un impegno costante che è Cultura di Governo per definizione.

Un uomo ed una donna escono di casa per dar sostegno verso chi ha di meno. Potrebbero passare la serata a guardare la televisione o smanettare con lo smartphone; scelgono l’impegno civile ed affrontano pezzi di società che vivono nell'ombra. Quindi Cultura di Governo.

Un uomo vive nella povertà, non certamente civile e spirituale, affronta da solo le sue precarietà e gli ostacoli, ben più ardui di quel termine vuoto chiamato Popolo. Quindi Cultura di Governo.

Un uomo semplice, vede il degrado della città, l’affronta, risolvendolo con un raschietto e altro, assieme ad altri crea autentica risalita di civiltà e quindi, Cultura di Governo, veloce ed efficace, senza il lamentio di chi ha bisogno di un capo che decide per lui.

Una coppia in pensione non passano le giornate a leggere giornali o altro. Impiantano alberi in una zona quasi brulla e la trasformano. Massima manifestazione di Cultura di Governo.

Un negoziante vede plastica in ogni dove, decide di far qualcosa al riguardo e fa diventare il suo esercizio commerciale un Plastic Free. Segno tangibile di Cultura di Governo.

Un artigiano il pensione crea dal nulla un fabbricato per insegnare i mestieri del lavoro a ragazzi e ragazze e creare prospettive nuove al suo prossimo. Quindi Cultura di Governo.

Un insegnante rivitalizza la pedagogia dello studio e dell’impegno ai ragazzi, uscendo, va con i suoi bambini e li fa giocare a giochi spariti dalla modernità dove anche la spensieratezza sembra essere sparita. 

L’anticorpo sano produce un ritorno di spontaneità per molti. Vera Cultura di Governo.

Due genitori portano i loro figli in ambienti naturalistici, quattro ore bastano per creare nuovi presupposti per il vivere. Cultura di Governo.

Un uomo politico, ma diverso dagli altri: non ha apparati, non fa comizi, ama l’etica e l’impegno civile, va in giro a far domande al suo prossimo, la sua abitazione è semplice, chiunque può venire da lui e senza ostacoli a proporre soluzioni, ama essere messo in difficoltà, si fa domande, il suo ufficio pieno di documenti fatti da persone progettuali che legge con interesse ed entusiasmo.

Non importa se è visto male dai suoi colleghi; vede tanta Cultura di Governo nelle tante persone che incontra e nei documenti creati da persone progettuali, Vera Cultura di Governo.


Insomma: Società Aperta, dove ogni progettualità è messa in circolo e la fame di soluzioni sta nelle periferie del pensiero umano, non al centro, impegnato a rendere banale il vivere stesso.

Affrontare a viso aperto le sfide dell’oggi, ma senza comizi o conferenze, non dando credito alle parole, ma andando di persona a veder le cose e creare così, Cultura di Governo che non può essere messa in azione da chi ha anchilosato la sua mente al consenso che è in antitesi con la Cultura di Governo.


La sola Cultura di Governo si basa su Scambio quattro: non quello fraudolento che è di tipo uno, pagando denaro attraverso un becero neuro marketing frutto di una Società Chiusa; su quello più alto dove dai il meglio rispetto a quello che fai, di alta qualità e chi ne usufruisce ha di più di quello che pensava di poter avere e crea un circolo di qualità con effetto domino lungo tutta la catena sociale. 

Solo in quel caso si ha Cultura di Governo, quindi Società Aperta.


Totale indipendenza da tutto ciò che cerca di inghiottire l’uomo verso la bassezza morale di questo Impero del Male.


Attilio Saletta.