venerdì 13 novembre 2015

UN PUTTO CONTINUA A FAR IL SUO MESTIERE: L'INSOLENTE.



Ammettiamo che un putto continui a far l'insolente...ovverosia....scolpito mente getta acqua candida sulla testa di un regnante, un populista, un alto burocrate, un tecnocrate o un rappresentante dell'opinione pubblica....la stessa entità fumosa in altre parole; anziché  l'entità fumosa farlo al suo prossimo ed incontrasse qualche contemporaneo, facendogli qualche domanda...immaginate cosa il moderno che avanza risponderebbe....



Nella vostra epoca è più facile ottenere vita sociale aderendo alla doppia morale e la menzogna, oppure ricercando al meglio le proprie qualità umane  e farsi domande?



Suona meglio una sinfonia con tutti gli strumenti a disposizione e nessuno che soverchia l'altro, oppure uno con solo quelli a percussione? Quindi quando fate vita sociale seguite in primo precetto o il secondo? Che cos'è migliore: Il Guglielmo Tell di Rossini o una musica dodecafonica? Su quali precetti date il vostro consenso?



Se andate ad una funzione religiosa e vedete entrar un infimo corruttore dar del denaro per la povertà e prendere con volto devoto la comunione e poi vedete una persona umile che va a confessarsi per aver dimenticato di salutar la propria madre e poi va a messa donando pochi euro che sono quelli chi ha; chi avrebbe più consenso e titoli di giornali e punto di riferimento sociale?


Quale sarebbe l'animo di un credente dai forti legami etici e morali davanti a qualche prelato che dicesse messa e poi contraddicesse con fatti quello che aveva appena detto ed il successore al trono di Pietro fosse oggetto di attacchi nascosti, compresi intrighi e trame per screditarne il suo impegno contro la doppia morale ed il relativismo? La sua vita spirituale sarebbe agevolata, oppure dovrebbe innalzar i suoi anti corpi etici ed un maggior lavoro dentro se stesso?


E' più facile ottenere il consenso attraverso la nevrosi come le patologie del contarsi, oppure usando la vita consapevole; se oggi non si muore più per patologie che prima mietevano vittime in quantità; ciò è dovuto alla vita consapevole o alla nevrosi del contarsi?Quindi l'allontanamento degli spazi di vita umana, dipendono dalle nevrosi o dalla vita consapevole?

Cosa ottiene più spazio sui giornali e nei media: il teatrino degenere della politica, distante anni luce dalla vita dell'uomo, la vita romanzata dei potenti, i fatti eclatanti, un discorso infiammato di qualcuno a parte quello che gli fa svolgere un discorso infiammato, l'ostentazione o invece quello che provoca tutto questo concerto degenere: l'esclusione sociale di menti dinamiche e progettuali, i quali devono la loro condizione da dover affrontar la doppia morale, la mediocrità, l'indifferenza e l'invidia e quindi la cattiveria umana non è letta sul David Copperfield; ma direttamente nella vita di tutti i giorni? Compreso il tagliar i loro legami affettivi e la vita stessa e qualcuno, raro, continua la sua silenziosa sfida, ma la maggior parte perisce sull'altare della doppia morale...nei media ciò è presente o la doppia morale è travestita con il manto della democrazia?


E' più agevole affidarsi alle gerarchie politiche del momento e quindi affidarsi a loro con una speranza che finisce nel messianico pagano; oppure la ricerca di teorie false sulla natura umana?
Se volente andar in un ristorante per cena: scegliete il meno peggiore o cercate il meglio e se non lo trovate, è così strano che cucinate da voi, scegliendo personalmente gli ingredienti e quindi nella vita sociale siete voi che ricercate gli ingredienti del vivere; questo precetto vi rende facile il rapporto con i vostri simili?



E' più facile aver consenso ed opinioni favorevoli se andate a sbattere con la vostra auto contro un albero ed imprecate contro di esso, oppure vi lamentate con voi stessi per la vostra imperizia? E' bizzarro sostenere che uno alla guida di un camion ha più responsabilità di uno che viaggia a piedi? Oppure vi affidate ad uno che sostiene di potere guidar un aereo supersonico, ma a malapena sa viaggiar su un triciclo? Si cresce attraverso le opinioni degli altri, oppure indagar su come si formano attraverso il sapere come sapere? E' più facile far finta di vedere o aver l'intenzione di osservar, ad esempio teorie false in cui chi le crea evita di veder cosa la smontano, e se ciò accade determina che quella teoria è falsa, ma nessuna teoria è messa in discussione, quindi chi le analizza ha un compito più agevole nel vivere che uno capace di passar da un abbaglio all'altro?


Da bambini vi capita di far parte di un gruppo di giochi con vostri coetanei: dove è più facile giocar...in uno dove un solo bambino decide quali giochi fare e regole, trovando piccoli miliziani al suo comando; oppure un'altro gruppo di giochi dove ciascuno porta la sua carica progettuale che si intreccia con le altre; quando si diventa adulti...qual' è il precetto dominante...forse quello di assenza di regole ed a comandar una società senza regole, un capo dei giochi con molti miliziani al suo seguito generando la peggiore delle anarchie?


Come mai che la libertà vissuta interiormente non ha mai creato un singolo omicidio e quelle ostentate quasi solo omicidi? Se uno osservasse musei, mausolei, statue, anniversari, cerimonie, militi ignoti, anziché veder lutti e coccarde, percepisse la sconfitta del pensiero umano attraverso l'intelletto, le passioni e la ragione fuori controllo, mentre la libertà interiore ha nei suoi vertici proprio il controllo del pensiero umano...ed allora chi avesse questi precetti...avrebbe comuni argomenti di discussione con i suoi simili?


Cosa agevola di più la vita sociale di un individuo: aderire alla doppia morale diventando censore della conoscenza di se stesso; oppure rimaner un clandestino del sapere che ha tantissimo da scoprire, comprendendo la doppia morale che si traveste da vita sociale?

Attilio Saletta.















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