giovedì 19 novembre 2015

Il declino democratico dell'occidente, principale complice della brutalità.


Un non più rinviabile terremoto interiore, ovverosia: "Il giallo morale su cui nessuno indaga"


Viene da chiedersi in tutto questo clima criminale, dove esistono le vittime e le scene dei crimini, ma tutto il resto in un vagar di concetti che finiscono per agevolar gli assassini anziché porgli ostacoli; questo giallo criminale non può che partir dalla regressione democratica dell'occidente, che invece di percorrere la strada della maturità dell'agir politico, ha preferito la strada opposta, quella dell'immaturità ed incapacità democratica, questo ha creato un qualcosa che neanche il più becero degli ottimisti sanguinolenti che oggi mietono vittime avrebbe mai sperato.

Un uso distorto della democrazia che doveva e deve porre il freno alle passioni fuori controllo, ricercar il meglio delle menti presenti nelle nazioni, impedir accaparramenti delittuosi, diminuzioni degli spazi del vivere, trovar soluzioni nelle capacità critiche dell'uomo, ma ha fatto esattamente l'opposto e questo ha creato il brodo di cultura della violenza odierna che è ancora una volta, distruzione sistematica di valori e quindi immaturità democratica, inserendo dati palesemente falsi nelle decisioni umane.

Uno smodato e insano uso del consenso che doveva e deve essere uno degli strumenti più marginali della democrazia, giacché è l'elemento del vivere dell'uomo, l'unico cardine, non i sondaggi d'opinione che essendo costruiti per inserir artificiosità nel vivere, fanno il percorso opposto.

Come cioè ci guadagno la vita stessa attraverso le mie capacità, sviluppo delle qualità umane; tutto ciò che questo imbarbarimento falsamente democratico ha distrutto, facendo emergere, non l'uomo, ma l'uomo-massa, oppure l'individuo-nichilista, due facce dell'immaturità democratica che hanno spalancato le porte di una follia omicida indescrivibile che ha nella sete smisurata del possesso uno dei principali cardini, ma sono state le democrazie più degenerate come da noi a metterlo in piedi con una sete di potere e di possesso umano psicotica.  

Che senso ha dire che questo clima verrà sconfitto dalla cultura quando è proprio dal declino occidentale è partita la missione per toglierla di mezzo, come da noi che giustamente siamo stati all'avanguardia da questo punto di vista: " Con la cultura non si mangia, chiusura di sale concertistiche ed  al loro posto centri commerciali con finalità non proprio etiche, aiutar le televisioni che sono state come ora le principali affossatrici della cultura, donne oggetto a render sostanziose le feste in palazzi imperiosi"

Come fa un individuo che ha come mantello principale il nonsense affermar un concetto simile quando l'attacco alla cultura è partito dalle file dell'occidente e da noi sopratutto; uno dei mezzi che ha spalancato di più questo sciame di sanguinolenti, favoriti come non mai da un processo d'immaturità democratica senza pari.

Non parliamo poi dalle strade delittuose in economia con la peggior ingiustizia sociale mai apparsa nella vita dell'umanità con una marea di concetti tossici sulla vita stessa e come questi hanno ridotto gli spazi di vita dell'uomo in favore di un gruppo di oligarchi senza valori e forse neanche percezioni umane; tutto questo non ha favorito chi aveva ed ha gli stessi presupposti?

Qui però elementi di profonda immaturità congenita democratica di questo paese; tra i peggiori da questo punto di vista.

Litigiosità senza freni che sarebbe come se lo sconfitto ad un'elezione presidenziale americana augurasse il peggio alla nuova amministrazione ed il nuovo inquilino di Washington; da noi è la norma, lì non accadrà mai.

Conferenze stampa autoreferenziali smodate e festival di esibizionisti; ma in Giappone, a pochi giorni dal devastante sisma, le strade furono rimesse apposto e le Autorità si scusarono per i ritardi; avete mai visto un politico far una cosa simile o un governante da noi? Mai!

Uno dei segni di maturità democratica è la fiducia: all'indomani della riunificazione tedesca, l'abitante di Francoforte sapeva che avrebbe dovuto pagar tasse in favore del suo nuovo connazionale di Dresda; ma era fiducioso che ciò avrebbe aumentato la qualità del vivere di quel cittadino, così avvenne.
In Italia, questo clima non esiste, un'altra prova di immaturità democratica che nulla ha da spartir con il consenso.

L'ultima prova è come si diminuiscono le disparità: è evidente che uno che vive in una radura del Galles ha uno standard di vita minore di un suo connazionale che abiti nella City Londinese; ma non sono gigantesche come da noi, tra uno che vive a Varese ed un suo simile ad Enna.

Tutto ciò ha favorito o messo argini all'esplodere della violenza ed uso cieco delle passioni, oppure in occidente le abbiamo usate per crear il consenso e quindi favorito l'attività degli estremismi più beceri?

Ma crediamo veramente con tutto questo festival d'imperizie occidentali, spesso criminose, saremo capaci di disinnescar l'ordigno della follia politica; oppure siamo stati noi a fornirgli la bomba, compresa la spoletta per l'esplosione?  

Che senso ha gettar odio contro un'altro odio se non d'intensificarne le attività?

Pensiamo veramente che senza un ripristino di valori, potremo sconfiggere il frutto insano creato da noi in occidente, oppure di ridar un senso autentico al vivere, alle capacità umane, al senso comunitario del rispetto, di diminuir le ingiustizie e provocar quel terremoto interiore necessario, fuori dai circoli dei benpensanti, seduti comodamente su qualche trono, dentro una torre d'avorio a dialogar placidamente sul destino dell'uomo ed è questo agir placido che oggi mina le possibilità umane più semplici, senza metter in discussione le degenerazioni occidentali delle ultime tre decadi almeno.

Questi criminosi individui, non sono discesi da Plutone; vivono sulla terra, logicamente da anni volevano agir come poi hanno agito, ma erano impediti dai parametri dell'occidente stesso e dell'individuo; ma gli abbiamo spalancato le porte noi occidentali, distruggendo tutto quel patrimonio immenso di umanesimo di secoli in favore di un folle nichilismo; su queste basi, gli abbiamo dato ogni mezzo per nuocere.

Non sono contento affatto di veder cose che io avevo ampiamente previsto attraverso il mio processo di ricerca e quindi la mia incapacità di stupirmi; sarei stato felice se le mie tesi fossero state smentite dalle auto difese dell'uomo stesso, usate al meglio come le attività interiori dell'unico essere vivente dotato di senso critico, così non è stato e scrivo queste note con amarezza.

Forse perché dentro il mio animo non mi sono costruito una torre d'avorio per non percepir la vita: tutti i giorni affronto difficoltà, ostacoli, angherie, spesso nascoste che vivo in presa diretta, attimo per attimo, in contatto con la terra e gli agguati dell'imperizia del parlar troppo ed ecco il motivo dell'amarezza che la vita potrebbe essere tolta di mezzo da una complicità in un giallo morale che prende le sembianze false di una commedia brillante e poi ci si accorge, come oggi, dopo tante imperizie occidentali, essere un film dell'orrore anche se prima credevamo che fosse tutto sotto controllo e chi lo diceva aveva i sondaggi d'opinione favorevoli.     

Ho aperto questo post con frammenti di un film di Wim Wenders: "Fino alla fine del mondo" molto prospettico rispetto all'oggi; chiudo queste note amare con un'altro: "The day after", sperando in un bel terremoto interiore dopo aver fatto centinaia di autogol in favore della più becera follia umana.



Attilio Saletta.






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