Mi
sono posto una domanda:” Perché l’odio, il risentimento, la superbia e
l’antagonismo attecchiscono di più che la comprensione, l’amore, l’umiltà e la pace
interiore?”
Non
è una domanda accademica; molto pratica….
Punto
primo:
L’odio
con i suoi legami non è un’attività naturale, sia della natura che dell’uomo;
l’amore invece sì.
Punto secondo:
Il primo per
manifestarsi ha bisogno di essere appreso ed insegnato, essendo non naturale, all'essenza umana vanno inseriti dati falsi ed artificiosi: falso pedagogismo,
schemi fissi, falsità sulla natura umana e premesse indiscusse; il secondo
essendo naturale non ha affatto necessità di essere insegnato giacché fa parte
della vita interiore dell’uomo che non crea spazi tossici ai suoi pensieri.
Punto terzo.
L’odio ha bisogno di
ostentazione; l’amore no; al primo serve ripetutamente citar il termine abusato
di “Libertà” dimostrando di non essere affatto libero; il secondo ha una
naturale ritrosia a citarlo, non solo perché vive dentro l’uomo stesso, ma
principalmente perché quel termine è stato creato per far sì che l’uomo lo
citasse il meno possibile, fondandosi sull'agir naturale dei precetti umani.
Punto quarto:
L’odio non ha legami
tra la vita interiore e le condizioni del vivere con tutto il suo corollario di
nonsenso; l’amore assolutamente sì.
Punto quinto:
Qui viene il nesso del perché l’odio attecchisce di più che
l’amore ed è legato a qualcosa che non sembra legarsi all'amore…” Il pensiero razionale”
…la massima manifestazione di esso c’è nella “Bibbia” dove in ciascun passo c’è
non solo il legame tra l’esistente e la vita spirituale e quindi l’amore da
applicar all'oggi, ma anche il meccanismo della” Ricerca-Perché e Scoperta;
tutto ciò in altre parole che è distante cento anni luce dall'odio che ha per
sua anatomia, non solo non farsi alcuna domanda, di più, impedire che l’uomo
abbia a farsene, indipendentemente dalla natura delle stesse con lo scopo di
annientar il pensiero umano, lasciando libero spazio solo alla radicalizzazione
dei conflitti…i reggimenti quindi, il dominio della società urlata, ben sapendo
che il progresso è sempre avvenuto senza eccezioni quando il pensiero umano sì
è elevato al di sopra delle passionalità sociali.
Ultimo punto:
Quindi: mentre l’odio
impedisce di metter in discussione le passioni, o meglio, cerca un uso il più
possibile incontrollato delle stesse; l’amore si fonda sul mettersi in
discussione tutti i giorni in base a come applichi all'esistente tu il legame “Cristianità- l’oggi e come sei punto causa su tutto l’assieme, svolgendo il
percorso opposto che agisce da “nefasto facilitatore” che porge la possibilità all'uomo di non mettersi
in discussione; questo è il “Why” del perché l’odio attecchisce di più dei
terreni dell’amore che ti obbliga a farti domande; il meccanismo opposto è
fondato sul non farsene e se oggi ci si pongono sempre meno quesiti…qualche
nesso dei precetti umani è lecito porsi per essere punto causa e non effetto.
Attilio Saletta.
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