lunedì 23 novembre 2015

Riusciremo ad imparar dalle sofferenze?

                  Vendetta: ma contro chi?


Viene da chiedersi cosa sia il vendicarsi che sembra il tratto comune di questa decadente epoca, nonostante che abbiamo un’enormità di mezzi per far il percorso opposto e se la decadenza, nasca da una sete vendicativa contro le migliori qualità umane e questo risentimento, sia presente in ogni latitudine di questo martoriato pianeta.
Questo assai numeroso esercito di senz’anima, a cui noi occidentali abbiamo contribuito a fornirgli ogni mezzo per devastar la vita umana, su cui noi certamente non possiamo ritenerci immuni da questa responsabilità, apparentemente, sembrano impegnati a combattere l’occidente; non è così, in realtà è una battaglia per il predominio della parte orientale del mondo per fargli cambiar strada.

Nel variegato oriente, vi è tutto un patrimonio che spinge l’uomo verso il liberarsi delle passioni fuori controllo, facendo leva sull’auto determinismo dell’individuo, giudice di se stesso, valori etici e tutto ciò, frutto di secoli di conoscenza, di dar peso alle migliori qualità dell’uomo e non sul potere fine a se stesso e la degenerazione del pensiero umano.

Si tratta quindi di una guerra contro la natura del pensiero orientale stesso, una completa antitesi del patrimonio della parte più estesa e popolata del mondo e per darsi smalto, si attacca l’occidente come vessillo; ma è una sfida tutta orientale, ed in occidente, pure su quelli che vivono lì, per farli mutar pelle.

Nella parte occidentale del mondo, non è forse un meccanismo molto simile?
Una sottile rivincita tecnocratica contro la natura occidentale stessa, patrimonio di un percorso accidentato certo, ma l’unico in grado di migliorare, chiamato democrazia, che oggi, sembra una tirannide mascherata, togliendo di mezzo, i fondamenti del pensiero di questa parte del mondo e delle conquiste, ottenute, non grazie alle folle o alle classe dirigenti; bensì allo sviluppo del senso critico e le migliori menti che hanno agito per alzar il livello di sopravvivenza dell’uomo stesso.
Si è trattato di togliere questo patrimonio di conquiste, una rivincita tecnocratica contro l’umanesimo, ma prima un’attività minuziosa di smontaggio delle garanzie create attraverso l’occupazione del potere, inserir il tarlo dell’illegalità che come un germe patogeno, ha spolpato la vita sociale stessa, la pratica di un uso privatistico della democrazia.
Inserendo queste tossicità,  il passo successivo è stato togliere di mezzo le garanzie che l’umanesimo aveva creato come lo stato sociale e quindi il dominio tecnocratico su tutta la scena, togliendo le basi su cui l’occidente, nel diciannovesimo secolo ed anche prima, si era formato, a seguire eliminar ogni valore del vivere e svilendo la stessa esistenza di una vita comunitaria; non è difficile comprendere che questo meccanismo abbia poi provocato le devastazioni che stiamo vivendo, ma reso possibile dal dominio e sete di rivincita della tecnocrazia sulle fondamenta dell’occidente stesso in cui si è generata un’antitesi delle conquiste umane in questa parte del mondo.

Questo dimostra che sia in oriente, che da noi, non si combattono reggimenti contrapposti massicci per chissà quali finalità complesse; una molto semplice: contro l’uomo, svilendo la sua sensibilità critica, imporgli limiti alle sue qualità umane ed in definitiva, un attacco contro la mente umana, anima spirituale e consapevole.
Allora una domanda emerge: dobbiamo aspettarci il peggio e sempre di più dall’unico essere vivente dotato di senso critico? Oppure sfruttando ciò che ciascuno possiede, possiamo riconquistar il terreno perduto con i fatti che proprio parlando sempre di più, quel terreno sembra sempre più distante ed allora la distruzione dei valori umani, appare come una disperata impotenza contemporanea rispetto all’esistente, mente solo con il pieno sviluppo delle qualità umane, quel terreno sarebbe recuperabile.
Ma allora, tutto ciò è moderno, oppure un déjà-vu ampiamente sviluppato nel corso delle vicende umane e quindi, un qualcosa che oggi passa per moderno, ma che è attraverso smodate drammatizzazioni del pensiero umano, mi fanno dire che sono nate già ampiamente vecchie ed ogni dì questo processo invecchia, le cui radici forse sono sorte ben prima dell’Antica Grecia e se ci riferiamo all’architrave della vita sociale, il germe fu rappresentato dall’epoca dei “Trenta Tiranni” che agì per bloccar la sobrietà del pensiero umano da una parte, dall’altra l’attacco diretto contro il “Pensiero Socratico” e quindi il “Sapere come sapere” imparare a mettere in crisi teoremi, l’istruzione stessa e le passioni; tutto ciò che non si voleva che si mettesse in moto.
Quello che stiamo vivendo oggi è esattamente questo: una drammatizzazione esasperata ed estremistica concettuale e poi pratica del pensiero umano per impedire come molti secoli fa, il benessere dettato dalla sobrietà dei pensieri ed il sapere come sapere, questo estremismo che come dirò dopo, si manifesta ad ogni latitudine di questo pianeta, genera livelli di dogmatismo portati all’estremo, meccanismi auto referenziali smodati, seti di possesso dell’uomo stesso psicotici; questo ben presente sia in oriente che in occidente come denominatori comuni, proprio per ostruir il terreno alla sobrietà del pensiero umano ed ancor di più contro il sapere come sapere in questo martoriato pianeta che invece, avrebbe come vitale ciò che invece più assiduamente si attacca.
Cosa avrebbe dovuto fare l’istruzione e la cultura? Mettere il rilievo la sobrietà del pensiero e il sapere come sapere come argine fondamentale per mettere al riparo l’uomo dalle esasperate drammatizzazioni estremistiche del pensiero umano; hanno agito all’opposto.
Questo gruppo di tiranni, abituati ad estremizzare qualsiasi concetto, vedono l’uomo come un oggetto e uomini che uccidono altri uomini sulla base di questo estremismo artificioso del pensiero umano; in occidente abbiamo le stesse basi deleterie che si fondano su un autentico estremismo esasperato tecnocratico e tecnologico, una moderna “Sancta Sanctorum “digitale e dogmatica, livelli auto referenziali esasperati e seti di possesso dell’uomo stesso smodate.
Il mondo politico, specie nei paesi a basso profilo etico come l’Italia, si fonda su livelli auto referenziali portati all’estremo, senza far differenze tra i vari pseudo partiti presenti; quel germe è inossidabile dal corpo politico interamente che vede nella sobrietà del pensiero e saper come sapere, il nemico principale e le sociologie di massa appaiono drammatizzazioni arbitrarie del pensiero umano, ma svolte per coprir cosa non c’è e che ci dovrebbe essere come costante, dinanzi alle difficoltà odierne e la maggior parte, sorte proprio per aver ostruito in campo dalla sobrietà del vivere e del pensare e l’uso pieno di imparar a smontar teoremi, credenze, dati falsi sull’uomo stesso.

Così accade che l’uomo non abbia davanti alcun decente “Potere di scelta” finendo in un dedalo caotico e ristretto di vie e dover aver opzioni davanti che peggiori non potrebbero essere e quindi, restringer gli spazi del vivere che sembra un concerto smodato auto referenziale per definizione; tutto ciò che il “Pensiero Socratico” intendeva evitare come la sobrietà in tutti gli aspetti del vivere, evitando le trappole delle drammatizzazioni esasperate ed estremistiche del pensiero umano che invece sono state come oggi la costante; ma l’attacco frontale è proprio contro il ripetersi psicotico di tali degenerazioni.
Prima che questo pianeta vada in pezzi per queste follie estremistiche che nulla hanno da spartir con l’essenza umana, serve che dentro di noi facciamo pulizia, togliendo  dogmatismi, sfide al ribasso della nostra essenza, drammatizzazioni estremistiche di noi stessi e desideri auto referenziali da imporre; principalmente dentro noi stessi e trovar che il potere di scelta non va individuato come riferimento, nelle teutoniche conferenze, nei palazzi imperiosi, nelle sociologie di massa, nelle teorie che vedono solo ciò che piace che è un arbitrario imposto alla mente umana , impedendo di scrutar ciò che smentisce quel teorema.
Il progresso umano è stato creato in piccoli bugigattoli, con pochissimi mezzi, nell’isolamento più totale se non l’acredine dell’opinione pubblica, nell’imparar dagli errori e metter in rilievo, quello che smentisce le nostre stesse teorie; questo è potere di scelta.
Sperare che quei meccanismi abbiano mezzi di auto correzione e auto controllo è una chimera, ancor più oggi perché non fa parte della drammatizzazione del potere; quindi staccar la spina da questa corrente che non va a beneficio dell’uomo…solo ai meccanismi auto referenziali di questo vecchiume contemporaneo.

“Questo mondo potrebbe decadere ulteriormente dall’uomo, che avendo mezzi a iosa per far il percorso opposto, evita di usarli ed assomiglia ad un’autostrada, dove un uomo giace riverso al suolo, ma ancora in vita, ma nessuno si ferma per aiutarlo perché devono partecipar a qualche drammatizzazione da qualche parte, non accorgendosi di quell'uomo, ancora in vita, riverso al suolo”




Riusciremo un giorno ad imparar dalle sofferenze umane, i lutti e le tragedie dell'umanità, investendo da esse in un quadro che ci responsabilizzi tutti con l'etica; oppure quei pianti no saranno serviti a nulla e continueremo a dar credito al primo attacco contro lo spirito umano?



                              Attilio Saletta.



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