Vendetta: ma contro chi?
Viene da chiedersi cosa sia il vendicarsi che sembra il
tratto comune di questa decadente epoca, nonostante che abbiamo un’enormità di
mezzi per far il percorso opposto e se la decadenza, nasca da una sete
vendicativa contro le migliori qualità umane e questo risentimento, sia presente
in ogni latitudine di questo martoriato pianeta.
Questo assai numeroso esercito di senz’anima, a cui noi
occidentali abbiamo contribuito a fornirgli ogni mezzo per devastar la vita
umana, su cui noi certamente non possiamo ritenerci immuni da questa
responsabilità, apparentemente, sembrano impegnati a combattere l’occidente;
non è così, in realtà è una battaglia per il predominio della parte orientale
del mondo per fargli cambiar strada.
Nel variegato oriente, vi è tutto un patrimonio che spinge
l’uomo verso il liberarsi delle passioni fuori controllo, facendo leva
sull’auto determinismo dell’individuo, giudice di se stesso, valori etici e
tutto ciò, frutto di secoli di conoscenza, di dar peso alle migliori qualità
dell’uomo e non sul potere fine a se stesso e la degenerazione del pensiero
umano.
Si tratta quindi di una guerra contro la natura del
pensiero orientale stesso, una completa antitesi del patrimonio della parte più
estesa e popolata del mondo e per darsi smalto, si attacca l’occidente come
vessillo; ma è una sfida tutta orientale, ed in occidente, pure su quelli che
vivono lì, per farli mutar pelle.
Nella parte occidentale del mondo, non è forse un
meccanismo molto simile?
Una sottile rivincita tecnocratica contro la natura
occidentale stessa, patrimonio di un percorso accidentato certo, ma l’unico in
grado di migliorare, chiamato democrazia, che oggi, sembra una tirannide
mascherata, togliendo di mezzo, i fondamenti del pensiero di questa parte del
mondo e delle conquiste, ottenute, non grazie alle folle o alle classe
dirigenti; bensì allo sviluppo del senso critico e le migliori menti che hanno
agito per alzar il livello di sopravvivenza dell’uomo stesso.
Si è trattato di togliere questo patrimonio di conquiste,
una rivincita tecnocratica contro l’umanesimo, ma prima un’attività minuziosa
di smontaggio delle garanzie create attraverso l’occupazione del potere,
inserir il tarlo dell’illegalità che come un germe patogeno, ha spolpato la
vita sociale stessa, la pratica di un uso privatistico della democrazia.
Inserendo queste tossicità,
il passo successivo è stato togliere di mezzo le garanzie che
l’umanesimo aveva creato come lo stato sociale e quindi il dominio tecnocratico
su tutta la scena, togliendo le basi su cui l’occidente, nel diciannovesimo
secolo ed anche prima, si era formato, a seguire eliminar ogni valore del
vivere e svilendo la stessa esistenza di una vita comunitaria; non è difficile
comprendere che questo meccanismo abbia poi provocato le devastazioni che
stiamo vivendo, ma reso possibile dal dominio e sete di rivincita della
tecnocrazia sulle fondamenta dell’occidente stesso in cui si è generata
un’antitesi delle conquiste umane in questa parte del mondo.
Questo dimostra che sia in oriente, che da noi, non si
combattono reggimenti contrapposti massicci per chissà quali finalità
complesse; una molto semplice: contro l’uomo, svilendo la sua sensibilità
critica, imporgli limiti alle sue qualità umane ed in definitiva, un attacco
contro la mente umana, anima spirituale e consapevole.
Allora una domanda emerge: dobbiamo aspettarci il peggio e
sempre di più dall’unico essere vivente dotato di senso critico? Oppure
sfruttando ciò che ciascuno possiede, possiamo riconquistar il terreno perduto
con i fatti che proprio parlando sempre di più, quel terreno sembra sempre più
distante ed allora la distruzione dei valori umani, appare come una disperata
impotenza contemporanea rispetto all’esistente, mente solo con il pieno
sviluppo delle qualità umane, quel terreno sarebbe recuperabile.
Ma allora, tutto ciò è moderno, oppure un déjà-vu
ampiamente sviluppato nel corso delle vicende umane e quindi, un qualcosa che
oggi passa per moderno, ma che è attraverso smodate drammatizzazioni del
pensiero umano, mi fanno dire che sono nate già ampiamente vecchie ed ogni dì
questo processo invecchia, le cui radici forse sono sorte ben prima dell’Antica
Grecia e se ci riferiamo all’architrave della vita sociale, il germe fu
rappresentato dall’epoca dei “Trenta Tiranni” che agì per bloccar la sobrietà
del pensiero umano da una parte, dall’altra l’attacco diretto contro il “Pensiero
Socratico” e quindi il “Sapere come sapere” imparare a mettere in crisi
teoremi, l’istruzione stessa e le passioni; tutto ciò che non si voleva che si
mettesse in moto.
Quello che stiamo vivendo oggi è esattamente questo: una drammatizzazione
esasperata ed estremistica concettuale e poi pratica del pensiero umano per
impedire come molti secoli fa, il benessere dettato dalla sobrietà dei pensieri
ed il sapere come sapere, questo estremismo che come dirò dopo, si manifesta ad
ogni latitudine di questo pianeta, genera livelli di dogmatismo portati all’estremo,
meccanismi auto referenziali smodati, seti di possesso dell’uomo stesso
psicotici; questo ben presente sia in oriente che in occidente come
denominatori comuni, proprio per ostruir il terreno alla sobrietà del pensiero
umano ed ancor di più contro il sapere come sapere in questo martoriato pianeta
che invece, avrebbe come vitale ciò che invece più assiduamente si attacca.
Cosa avrebbe dovuto fare l’istruzione e la cultura? Mettere
il rilievo la sobrietà del pensiero e il sapere come sapere come argine
fondamentale per mettere al riparo l’uomo dalle esasperate drammatizzazioni
estremistiche del pensiero umano; hanno agito all’opposto.
Questo gruppo di tiranni, abituati ad estremizzare
qualsiasi concetto, vedono l’uomo come un oggetto e uomini che uccidono altri
uomini sulla base di questo estremismo artificioso del pensiero umano; in
occidente abbiamo le stesse basi deleterie che si fondano su un autentico
estremismo esasperato tecnocratico e tecnologico, una moderna “Sancta Sanctorum
“digitale e dogmatica, livelli auto referenziali esasperati e seti di possesso
dell’uomo stesso smodate.
Il mondo politico, specie nei paesi a basso profilo etico
come l’Italia, si fonda su livelli auto referenziali portati all’estremo, senza
far differenze tra i vari pseudo partiti presenti; quel germe è inossidabile
dal corpo politico interamente che vede nella sobrietà del pensiero e saper
come sapere, il nemico principale e le sociologie di massa appaiono
drammatizzazioni arbitrarie del pensiero umano, ma svolte per coprir cosa non c’è
e che ci dovrebbe essere come costante, dinanzi alle difficoltà odierne e la
maggior parte, sorte proprio per aver ostruito in campo dalla sobrietà del
vivere e del pensare e l’uso pieno di imparar a smontar teoremi, credenze, dati
falsi sull’uomo stesso.
Così accade che l’uomo non abbia davanti alcun decente “Potere
di scelta” finendo in un dedalo caotico e ristretto di vie e dover aver opzioni
davanti che peggiori non potrebbero essere e quindi, restringer gli spazi del
vivere che sembra un concerto smodato auto referenziale per definizione; tutto
ciò che il “Pensiero Socratico” intendeva evitare come la sobrietà in tutti gli
aspetti del vivere, evitando le trappole delle drammatizzazioni esasperate ed estremistiche
del pensiero umano che invece sono state come oggi la costante; ma l’attacco
frontale è proprio contro il ripetersi psicotico di tali degenerazioni.
Prima che questo pianeta vada in pezzi per queste follie
estremistiche che nulla hanno da spartir con l’essenza umana, serve che dentro
di noi facciamo pulizia, togliendo dogmatismi, sfide al ribasso della nostra
essenza, drammatizzazioni estremistiche di noi stessi e desideri auto referenziali
da imporre; principalmente dentro noi stessi e trovar che il potere di scelta
non va individuato come riferimento, nelle teutoniche conferenze, nei palazzi
imperiosi, nelle sociologie di massa, nelle teorie che vedono solo ciò che
piace che è un arbitrario imposto alla mente umana , impedendo di scrutar ciò
che smentisce quel teorema.
Il progresso umano è stato creato in piccoli bugigattoli,
con pochissimi mezzi, nell’isolamento più totale se non l’acredine dell’opinione
pubblica, nell’imparar dagli errori e metter in rilievo, quello che smentisce
le nostre stesse teorie; questo è potere di scelta.
Sperare che quei meccanismi abbiano mezzi di auto
correzione e auto controllo è una chimera, ancor più oggi perché non fa parte
della drammatizzazione del potere; quindi staccar la spina da questa corrente
che non va a beneficio dell’uomo…solo ai meccanismi auto referenziali di questo
vecchiume contemporaneo.
“Questo mondo potrebbe decadere ulteriormente dall’uomo,
che avendo mezzi a iosa per far il percorso opposto, evita di usarli ed
assomiglia ad un’autostrada, dove un uomo giace riverso al suolo, ma ancora in
vita, ma nessuno si ferma per aiutarlo perché devono partecipar a qualche
drammatizzazione da qualche parte, non accorgendosi di quell'uomo, ancora in
vita, riverso al suolo”
Riusciremo un giorno ad imparar dalle sofferenze umane, i lutti e le tragedie dell'umanità, investendo da esse in un quadro che ci responsabilizzi tutti con l'etica; oppure quei pianti no saranno serviti a nulla e continueremo a dar credito al primo attacco contro lo spirito umano?
Attilio Saletta.
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