mercoledì 11 novembre 2015

AL MENTECATT'S BAR.

Parlando di buon senso, aspettando fiduciosi l’arrivo del prossimo carico di abbagli e quindi quale miglior luogo non è se non dentro                  
                                    Al Mentecatt’s Bar?


Inizia il clima del buon senso un uomo che non tarda a darne ampie prove.






“Ci sarebbe la possibilità di crear una nuova figura professionale…il lavoro non mancherebbe di certo…Il Baby Sitter dei Loquaci…aspetterebbe un aderente del Parlamentecatti fuori dal Palazzo del Nonsense e farebbe sì che iniziasse a spararne dosi e quindi il Baby Sitter sarebbe pagato a nonsense; la paga sarebbe ottima”




Ora giunge un altro frammento di buon senso….



                            Allora lei esiste veramente.
                         Breve farsa sulle parole più usate.

   Amo gli uomini del destino: è l’unica maniera per non regalare la mia vita ai salvatori per salvare me stesso dagli uomini del destino; i cimiteri sono quasi saturati dalle loro vittime e i tomi dell’assolutismo pieni d’incenso verso uomini del destino.

Sonorità stentoree con suono di gran casse ed appare sul piccolo palco un uomo vestito come un ricco notabile, un vestito regale e faccia violacea ed un villano s’avvicina con far sconsolato ed il ricco notabile inizia a far un discorso.

Voi tutti sapete che tutti sanno che, che la gente dice che ed il popolo dice che ed i giornali hanno detto che ed allora la televisione ha detto che e quindi io sono qui per aiutarvi nel nome della politica e del defraudarvi la vita con la mia segatura cerebrale.

S’odono sonorità del burlesque ed il villano si rivolge al ricco notabile, giusto davanti al palco e gli altri osservano giocosi.

Buon giorno ricco ed infimo politicante.

Sono sinfonie leggiadre per le mie orecchie.

Vede: sono il Signor Tutti, da qualche tempo, desideravo, conoscere uno che parla di me senza avermi mai conosciuto; vedo che anche lei è un essere umano con due braccia, due gambe e forse oserei sperare…non della segatura dentro il suo cervello.

Il politicante con la faccia sconvolta dall'incontro.

Allora lei esiste per davvero! Credevo che lei non esistesse: ma non canti vittoria; certo non l’ha citerò più…ma potrò sempre citar il Popolo, la Gente.

Musiche allegoriche risuonano quando il resto del gruppo ad una sola voce.

Sono una donzella che ha per cognome Gente: da qualche tempo, desideravo, conoscere uno che parlava di me senza avermi mai conosciuta; vedo che anche lei è un essere umano con due braccia, due gambe e forse oserei sperare…non della segatura dentro il suo cervello.

Sono un ragazzo che ha per cognome Popolo: da qualche tempo, desideravo, conoscere uno che parlava di me senza avermi mai conosciuto; vedo che anche lei è un essere umano con due braccia, due gambe e forse oserei sperare…non della segatura dentro il suo cervello.




Ora giunge un personaggio che dimostra quanto buon senso c’è nei pensieri umani….

Giunge il tipo con la sua faccia serena, gli occhi strabici e le orecchie sopra la testa…inizia.
Sapete: sono così orgoglioso di voi per come ricercate la verità…mai che vi lasciate abbindolare da una bella frase seducente, le alte gerarchie sociali vi temono sapendo di come non gli date mai la possibilità di esprimere un concetto non sperimentabile e guai se c’è qualcosa di disarmonico; mi fate lavorar tantissimo.
 Sono richiesto per la messa in onda di telegiornali, sedute parlamentari, durante i tanti disastri annunciati e di nessuno che dà la colpa alla natura. Ogni giorno lavoro sempre di più grazie al vostro amore per il discernere che è il dato costitutivo dell’agir politico, ma grazie al vostro intransigente controllo che non fa sconti a nessuno e quindi la verità è in armonia con se stessa in ogni frangente, specialmente nella vita sociale dove tutti contribuiscono a ricercar la verità e lo stato, essendo senza veli, aiuta chiunque voglia ricercarla spalancando le porte di ogni ufficio per dar modo a tutti di controllarlo, le code di paglia non esistono più e neanche le maschere di ferro e dagli scantinati s’odono solo più musiche soavi come nel palazzo della Lubianka.



Ora due personaggi del passato descrivere l’oggi che è così pieno di buon senso….

Sono un certo Gogol ed un Signor Kafka.

Mio caro Nikolaj, passammo la nostra esistenza a descrivere i tratti della guerra nascosta contro l’intelligenza, la mente e lo spirito umano.

Sì mio caro Franz, indicandone gli effetti nel crear ostacoli allo sviluppo delle qualità umane e gettar l’uomo nella solitudine e nella precarietà del vivere ed usammo i nostri personaggi per descrivere gli strumenti in mano ai fautori di questa guerra.

Certo: la mediocrità
Sì: la mancanza del senso del ridicolo.
Poi la superbia.
Già: l’inettitudine.
Sì poi il pressappochismo.
Il prendersi sul serio.
La pratica del giustificazionismo.
L’arrivismo senza dignità.
Già: la cultura del “Io sono”
La malattia degenere dell’intellettualismo.
Le grettezze umane.
Sì: il servilismo.
La plebe più ridicola di chi sta in alto nelle gerarchie sociali.
Poi mio caro i vertici: la burocrazia, i tecnocrati, la malattia del consenso.
Sì: il fanatismo, i ciarlatani, gli arruffapopoli ed il denaro come arma del ricatto contro l’uomo.
Già: i teoremi senza senso, le parole più importanti dei fatti e l’uso psicotico dei termini.

Oggi mi pare che la situazione è ben peggiore direi.
Certo: il pensiero critico che non ha diritto di cittadinanza e niente è più incomprensibile come l’osservazione dell’ovvio.
Già: il tempo continua ad essere il più gran rinnovatore perché se eviti d’affrontare un problema stai certo che avrai sempre nuove emergenze da confrontare; ma c’è solo spazio per la superbia e pensar d’essere migliore di altri come se sulla faccia della terra ci sia ancora qualcosa che non merita d’essere messo in discussione.
Sì: ma esiste il gattopardismo,il vittimismo, il piagnucolio ed il nonsense.

Mentre i due lasciano la scena le immagini sulle pareti del palco, sono coperte da un telo e sopra di esso epigrafi dai molti colori e musiche irridenti risuonano a forza e sul telo queste frasi.

Potere e mediocrità non possono vivere separati, hanno i loro album di famiglia nella mancanza del senso del ridicolo ed i drammi di chi vive dominato dalle suggestioni.
Uno che usa gli occhi per vedere è un potenziale asociale, uno che non li usa, un possibile arruffapopoli.
Uno che ostenta non spiega nulla, uno che ricerca l’utilità dei concetti, specifica tutto.
Chi non scopre mai nulla è un punto di riferimento, uno che scopre qualcosa mina l’idea che è bene assecondar i tempi.
Esiste un modo per sconfiggere la malattia dell’intellettualismo: consiste nel dire a qualcuno che ha ragione; costui rimarrebbe incredulo dal fatto che uno creda ad un intellettuale.
La mancanza del senso del ridicolo consiste nell'aver opinioni su tutto; così uno che non abbia nessuna opinione sta sempre bene con se stesso.
Una delle magie più grandi della burocrazia consiste nel crear ostacoli al prossimo, è così vero che entrando in un ufficio è possibile vedere ogni reazione umana; in altre parole da quelle meno alte sino a quelle più basse.
Un tecnocrate se cammina vede persone con dei codici a barre sulla fronte; forse c’è da dubitare sul fatto che tutti i dinosauri si siano veramente estinti tutti.
Una volta i saltimbanchi deliziavano le feste di paese; oggi i primi dieci minuti di un telegiornale.



Ma ora per crear il buon senso contemporaneo un certo Cartesio, passerà in rassegna questo dominante rispetto delle dignità umana.

L’Economia senza Contatti con i Diritti Umani, le Parole indifferenti ai Fatti, gli Affari senza legami con l’Etica, la Politica che scappa se qualcuno segnala il valore dei Principi Umani, i fautori della Conoscenza infastiditi dall'Osservazione dell’Ovvio, la Società Civile che smette di dar importanza alla Dignità Umana, il Progresso che vede nell'Uomo un elemento secondario o al massimo una Cavia, il Denaro che detesta chi usa il fattore che l’Uomo abbia qualità distinte da altre forme viventi non umane, il Bombardamento delle Notizie che alza le spalle dinnanzi alla Vita Interiore dell’Uomo, il Giusto Pensare che volge lo sguardo per non vedere se bisogna investire in umiltà e coraggio cerebrale, la Società Urlata che non desidera ascoltar il Silenzio e il senso della Sfida che la natura desidera che l’Uomo colga e l’immagine distorta che il vivere è un immenso Autoscontro e chi crede che  uno possa far di meglio con le sue facoltà cerebrali che finir dentro i Reggimenti dell’Incomunicabilità è semplicemente una persona che detesta la modernità.



Ecco un bel elogio per amor del buon senso della corruzione.

Ecco a voi, trallallero treallalà, un candido evasor fiscal, trallallero trallalà, posseggo dieci ville al mar, sette in montagna, trallallero treallalà, dodici conti bancari in paradis fiscal, trallallero treallalà, ventisei auto di lusso, trallallero treallalà, quindici amanti ed una moglie, trallallero treallalà, abiti di gran pregio, trallallero treallalà, mangio cibi sopraffini, trallallero treallalà, quadri di grandi autori, ma non so distinguere un’opera di Rembrandt da una tappezzeria, trallallero treallalà, centinaia di libri, ma non ho mai aperto un singolo libro, trallallero treallalà, trentasette azzeccagarbugli, ventidue filosofi di corte, undici astrologi, dieci fattucchiere, trallallero treallalà, trecentotrenta lacchè, undicimila adepti, diecimilanovecentotrenta servi della gleba, trallallero treallalà, centosettanta donne scosciate solite di parlar di moralità, trallallero treallalà, settanta tesorieri di corte dalle mani bucate, trallallero treallalà, parlo di moralità, etica, libertà, democrazia, giustizia, trallallero treallalà; ma ora devo andar, trallallero treallalà, devo andar a prendere l’assegno per indigente, trallallero treallalà.




Ora devo scappar, devo correre al Parlamentecatt: oggi eleggeranno lo “Stolto dell’anno” di fuori hanno messo ben in evidenza un silos di quaranta metri di circonferenza ed alto settanta…” Il Nonsensemometro.”
Forse perché a ridosso di un’elezione politica i candidati andarono a veder una commedia ed il povero presentatore sconsolato ebbe a dire.



“Avevo il compito di presentar un’opera teatrale dal titolo Surprise; decisi di far qualche cambiamento.
Sì…
Semplice: le Autorità sedersi dove stavano i villani ed i villani collocarsi dove stavano le Autorità.
Quindi…
Un disastro: tutto per collezionare consensi e voti.
Sarebbe?
Ciascuno delle Autorità voleva essere allo stesso tempo: Il Re, il maiale del porcile, la moglie del Re, la moglie del maiale, il capo dell’opposizione, lo scemo del villaggio, il becchino del cimitero, il ministro del tesoro, quello dell’istruzione, l’asino del cortile, il capo della sezione dei necrologi del giornale locale, quello che fa i necrologi allo stato di diritto, il ministro del nonsense, un’ampolla fumante contenente le ceneri di un defunto, un killer, il ministro dei lavori pubblici, un senza palle, un esperto in amnesie, la tenutaria di un bordello, uno da poco passato nelle file della maggioranza ed uno desideroso di cambiar di sesso per lavorare per la tenutaria di un bordello.




Ora esco dal Mentecatt’s Bar.

La povertà si genera dal numero di parole di chi ha più pranzi che appetito spende sulla povertà, perché chi ha più appetito che pranzi non ha tempo per parlarne; la vive.





                            Gwenkaoln.





















1 commento:

  1. Ottimo Post! Visto questo programma in arrivo su Cielo? Per sistemare le controversie in ufficio... Sembra molto divertente http://www.tiaspettofuori.it/

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