mercoledì 23 novembre 2016

Terza parte de...gli auto convincimenti umani e...


Davanti ai fattori del vivere, diventa importante armarsi di intenzionalità, autocontrollo e autostima in un mondo di permalosi che si armano di nemici immaginari e masse mentali”

Tante sono le vie di fuga dalla realtà di questa ipotetica società contemporanea…inizierei dallo “Sfarinamento del vivere comunitario”

Non sono le grandi cose esposte per farle diventar tali per celar quelle vere: sembra che le grandi metropoli siano delle piovre che occupano con le loro spire il respiro del vivere stesso e quindi gli spazi dove l’uomo vive…ma se analizziamo bene bene, l’occupazione degli spazi è relativa, o meglio, ben minore di quello che si crede, giacché, proprio nelle grandi metropoli emergono enormi aree lasciate all'abbandono più totale, frutto di “Archeologia Industriale” come a Roma, giusto dietro la stazione della Garbatella della metropolitana, linea B.
Il degrado urbanistico, porta pure quello delle relazioni umane ed ecco una delle tante manifestazioni della fuga dalla realtà che sarebbe combattuta con efficacia con l’arma della progettualità, un rinnovamento urbanistico che farebbe leva sulle capacità largamente inespresse, o forse meglio, impedite dai meccanismi decisionali della politica che vede nell'innovazione sociale e dell’Amministrazione Condivisa” un pericolo da impedire, perché ridurrebbe il loro ruolo a semplice volano per sostenere i Vasi Comunicanti del vivere che dovrebbe essere l’unico loro compito.

Altre fughe emergono e sono piccoli fatti, ma che indicano lo sfarinamento del vivere comunitario: genitori che picchiano un insegnante che aveva ripreso il figlio di quei genitori; quindi l’educare un bambino diventa pericolosa agli occhi di molti e soppressa con la violenza se si intende svilupparla in un bambino. Un uomo che intenda attraversar una strada e sulle strisce pedonali, essere altamente a rischio davanti ad un corteo di inconsapevoli, specialmente se stanno a blaterar al telefonino con qualcuno e non badano alle loro azioni e soprattutto noncuranti che vivono assieme ad altri, con loro spazi di vita propri da garantire, non da leggi, ma dalla percezione umana del contatto con altre soggettività; non ci sono persone più uguali di altri, anche se sono al telefonino e non badano ad altre soggettività presenti perché per questi esseri, semplicemente la società non esiste
. Quanti agiscono su questo presupposto in tutta la pianta sociale? Si considerano persone libere, ma ostacolando con le loro azioni, la libertà del vivere di molti altri? Noncuranti del fondamentale principio del “Paradosso della Libertà”
Sali su un mezzo pubblico da dove si deve salire e ti guardano di storto perché non sei salito da dove la gente deve scendere, star alla larga dagli antagonismi di persone che pochi secondi prima andavano d’accordo, badar a chi non guarda dove cammina, perché sta parlando al telefonino, evitar i bar per il festival delle opinioni che si sviluppa ed intuisci perché le classi dirigenti sono di così basso profilo.

Poi ecco quella che viene definita” Sinistra” forse sarebbe meglio definirli Sinistri, i più grandi fans della Globalizzazione, che a forza di cercar consensi tra i benestanti ed il ceto medio, verso il centro dell’elettorato quindi…ha dimenticato le periferie, il degrado, la marginalità di molti esseri dai meccanismi sociali ed ecco che negli Stati Uniti…questo corteo di dimenticati, vota per quelli che dovrebbero essere più affezionati ai meccanismi dell’Economia di Mercato e la Sinistra prender voti dal ceto medio, i benestanti e nelle Down Town delle grandi metropoli e qui da noi lo scenario è simile.

Quindi attrezzarsi per difendersi dai permalosi, diventa attività prioritaria per qualcuno

.
Altre fughe emergono: famiglie divise ed i componenti dirigersi, ciascuno per proprio conto e la povertà prender presto possesso di queste fughe, o una vita precaria e un futuro pieno di incognite, comprendendo anche per bambini o donne incinte, o uomini che non sanno dove andar ed altre fughe che seguono dinamiche impossibili da codificar.
Fughe intellettuali sempre più estese in paesi dove il senso critico e la ricerca sono ostacolate con il dominio di letali Status Quo e spaventosi livelli di politicizzazione della vita sociale che introduce il più degenerato profitto nelle decisionalità politiche e l’asservimento di chi dovrebbe impedir tutto ciò: l’uomo stesso.
Altre fughe: a San Francisco, non ci sono persone che migrano perché l’estesa città è ad alto rischio sismico, non scappano perché le difese delle decisioni umane sono alte, corrispondenti al livello del pericolo sismico; in tanti altri luoghi, dove questa corrispondenza non esiste affatto come noi, la migrazione sarà una scelta obbligata per quelli che hanno visto crollar la loro vita in Italia centrale.
In zone a prevalente cultura della coltivazione del riso, l’innalzamento del livello delle acque, porta altre fughe e ciascuna rispondente a parametri diversi a seconda di chi scappa e riciclarsi nelle maniere più diverse.
Disastri ambientali ed altre fughe che partono per chi non ha più di che vivere come un mare dove la moria di fauna ittica porta a ricercar altre fonti di reddito, senza quella della pesca.
Agricoltori e contadini, costretti alla migrazione perché i loro terreni maciullati per far posto a zone di pascolo per i bovini ed in favore di multinazionali dell’alimentazione, ed ancora una volta, migrazioni rispondenti a criteri diversi da persona a persona.
Molte specie di esseri viventi non umane che migrano, non avendo più spazi di habitat naturali per il loro vivere, ed ecco, che ci dovremo abituare, come già in altri luoghi, di vedere fauna migrante nelle città per aver l’uomo, tolto l’habitat di moltissime specie animali come per esseri viventi umani aver e far sempre di più la stessa scelta ed i conflitti, esplodere, e sempre, con logiche impossibili da identificare, essendo intrecci di scelte con parametri diversissimi.


Il mondo sembra un esteso film Western dove un gruppo di malavitosi, razzia ogni bene in una città, e non contenti…uno diventa il Sindaco…l’altro capo della Polizia…il terzo…Direttore della Banca…il quarto…Giudice del Tribunale…il quinto…apre un bel localino per far giocar a soldi, usando quelli rapinati alla comunità locale.

“Chi dice che da noi certe cose non possono accadere, dovrebbe smetterla di usar toni vaghi, passando all'azione: una raccolta di firme per una legge che punisca severamente che sostenesse che questo paese fa parte del pianeta terra. Così io sarò ben felice di far il reo confesso”


Ma veramente, la migrazione non riceve sostegni occidentali per far sì che si determini? Ho molti dubbi al riguardo…Ilaria Alpi fu assassinata assieme al suo operatore per aver scoperto legami strettissimi tra potentati locali e quelli nostrani in Etiopia legati a traffici illegali di armi e rifiuti tossici…da due decenni, giornalisti uccisi per gli stessi motivi, sono in continua salita ed in ogni scenario.

Se l’opinione pubblica occidentale è tutta interessata ai processi di migrazione sulle nostre coste…questo consente a potenti forze economiche di agir indisturbate in tantissimi scenari e crear quel meccanismo del ricco sempre più tale e con sempre maggior garanzie, ed il povero sempre più così e con sempre meno garanzie.
 La mancanza di saldatura di condivisione tra chi ha di meno, favorisce immensamente quella condivisione strettissima che avviene nell'alta finanza e tra chi ha di più.

Esiste in economia il meccanismo del “Gatto che si morde la coda”: la Cina.
Cosa accade: siamo consapevoli che il grande paese asiatico viola le più elementari regole umanitarie assieme a devastazioni dell’ecosistema, ma abbiamo enormi blocchi a dirlo alla classe dirigente di quel paese, dal momento che abbiamo debiti con la Cina enormi, Stati Uniti principalmente.


Qualcuno si lamenta dello sviluppo economico senza regole di quella nazione e l’ingerenza dei suoi prodotti in ogni dove, ma siamo terrorizzati, se per caso, il Treno Economico del Mondo” si fermasse, o diminuisse la sua crescita perché sarebbe una tragedia per l’intero Occidente, peggio ancora se vi fossero tensioni sociali in Cina con scioperi o altro, perché solo dieci giorni di mancata produzione in quel paese, collasserebbe l’intero Occidente…insomma un bel meccanismo di freni che impediscono  di far qualsiasi rilievo su ciò che accade nel grande paese asiatico.


L’ultima parte di questo capitolo lo dedico alla povertà e marginalità sociale qui da noi e ritorna qui la ritrosia del solo parlarne da parte delle classi dirigenti e la fuga da queste questioni: il concetto che percepisco è che chi ha le leve decisionali dentro la vita sociale, non intenda occuparsene affatto, partendo dal presupposto che tanto c’è il volontariato, la Caritas o Sant'Egidio che se ne occupano; quindi perché mai ci dovremmo occupare della povertà? Peggio: sembra indicare tutto ciò che chi si occupa, ed in prima persona del disagio sociale, agli occhi delle classi dirigenti, offra a loro uno strumento di Pacificazione Sociale ottimo per non occuparsene.

Il problema sta nelle tantissime tracce che portano un essere umano a finirci in questi meccanismi della povertà. Persone spessissimo dalle grandi capacità che avrebbero solo bisogno di far sì che possano incamminarsi nelle giuste direzioni e trovar il modo di superar l’ostacolo di individui fiaccati dalla marginalità, sino al punto di non vedere un futuro che non sia un accorciamento di esigenze e partecipazione attiva al vivere comunitario.
Serve superar il presupposto che blocca l’idea stessa che uno che vive nella marginalità, non possa sradicar dalle fondamenta questa sua condizione e quindi diventar una risorsa.
In Francia fecero una domanda a diverse persone, viventi nella marginalità: vorresti creare una tua attività economica, aiutato da noi…la maggioranza disse di no, preferendo il sussidio economico dello Stato o altro…questo è un ulteriore ostacolo, prettamente e unicamente occidentale del povero occidentale rispetto a quello di altre aree del mondo.

“Non esistono feudi di possesso nell’animo umano e neanche verso i suoi spazi di vita, ciascuno può veder con le sue percezioni il suo domani. Troppi vedono i loro molti domani attraverso di chi ha l’orologio che gira all'incontrario, oppure con lancette vorticosamente in avanti. Il tempo presente continua ad essere la più grande sfida per l’uomo”



Fine terza parte.



Attilio Saletta.






Nessun commento:

Posta un commento