giovedì 25 febbraio 2016

Dove sta l'assurdo: Le avventure di Martyn Sax.


Prima del racconto stesso che farà parte di una lunghissima serie di mie creazioni, tra racconti, video e film amatoriali creati tutti da me che avrà come titolo generale: "Dove sta l'assurdo" alcuni dati.

Per molto tempo ho cercato inutilmente di crear sbocchi alla mia intensa attività, ma senza risultati a parte il caos di promesse vane, ingarbugliamenti di procedure e vaghezze di scenari; ora ho deciso di non perder più tempo e quindi faccio da solo.

Da oggi faccio uscir tutte le mie numerosissime opere che spaziano dalla commedia teatrale, la riflessione critica sull'esistente, i miei video racconti e film amatoriali.

Usando il Crowdfunding, con quindi un progetto a lunga gittata, potete contribuire alle mie attività che vogliono anche espandersi alla produzione cinematografica e teatrale e mettere in piedi un progetto sociale volto a recuperare aree dismesse della capitale per crear laboratori di ogni genere dove chi vive nella marginalità economico-sociale, possa trovar l'uscita da tali livelli di emarginazione.

Questo è quindi il modo di aiutarmi ed a offerta libera.

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Il primo racconto che vi propongo è fatto di poche frasi e immagini atte a descrivere gli ostacoli che persone che amano la conoscenza incontrano in tutta la loro tormentata esistenza e spesso, nascosti o forse meglio di una infima natura psicologica. 

Le avventure di Martyn Sax.





Martyn era un vispo bambinetto di pochi anni, i suoi genitori erano preoccupati perché aveva pochi amici; lui preferiva andar in giro a far scoperte.



Amava giocar con la conoscenza, pur avendo pochi anni, un’altalena, lo scoprir le leggi della fisica, metter ordine nella sua stanza, quelli della creazione ed il razionale, il silenzio per trovar l’origine di tanti aspetti del suo vivere ed i suoi coetanei infastiditi dalla sua verve silenziosa.





Era entusiasta di mettere piede a scuola; lì sicuramente i suoi desideri del sapere sarebbero stati ripaganti con la stima dei suoi insegnanti e compagni di scuola ed infatti…



Tutto perché voleva farci qualcosa di suo con la conoscenza e rimanere un clandestino del sapere, farsi domande e scovar nonsense.


Fu accusato di non voler far la comparsa e di aver dubbi sul disco rotto dei grandi uomini.


Preferendo la conoscenza come creazione e sperimentar ogni cosa, in assenza di ciò, da rigettar senza indugi.




Accusato perciò di essere un asociale, con limiti cognitivi ed epurato dalla vita sociale pretendendo addirittura di essere se stesso.





La sua orchestra sinfonica, con tutti gli strumenti a sua disposizione, ma nessuno a soverchiar altri, doveva lasciar il posto in favore di una con solo gli strumenti a percussione e i rumori stentorei per poter prendere per vero la falsità, così da celarsi la vista da solo.








Martyn scelse la strada di comprendere attraverso un suo percorso, incamminandosi verso la strada dell’autodidattica per non diventar censore della conoscenza di se stesso.




Ma nonostante ciò, ci finì ad ascoltar solo il fragore del finto sapere, la sua creatività sparita; divenne uno sconosciuto di se stesso.



Iniziò a sentirsi un numero e uomini a usarlo in tal veste, ma con il suo accordo, dentro di lui un baule richiuso che non desiderava aprire.




Lottava per qualche idea ed infatti mai si sentiva bene con se stesso.




Un giorno andò a trovar sua madre che aveva già raggiunto suo marito in cielo; lì iniziò il suo percorso a riconquistar se stesso e recuperar la sua creatività ed aprir il suo baule chiuso da decenni.



Quando aprì il baule si rese conto che doveva come prima cosa disimparare montagne di dati falsi sulla natura umana, falso pedagogismo, cortei d’insostituibili, premesse indiscusse e schemi immutabili.






Poi iniziò a non dover più lottar per nessuna idea, si rese conto di star bene con se stesso a differenza del corteo delle opinioni.




Improvvisamente mise tutto in discussione a partir da se stesso, la sua colonna sonora del vivere si abbassò, iniziò ad usar gli occhi per vedere.






Ma non riuscì a stupirsi del libero arbitrio dei migliori della specie; l’uomo desiderava essere sottomesso come massimo dei desideri.






La sua orchestra sinfonica ritornò il lui anche se fu considerato una persona strana incapace di far spallucce alla vita.








Ma dovette far i conti con chi credeva di saper tutto ed andava lamentando una vita di stenti non potendo rubar la vita del prossimo usando la democrazia ed il voto.






Poi ebbe l’idea che le guerre erano solo il frutto degli omicidi in nome delle idee, annientando persone dotate di progettualità in favore di chi non possedeva alcuna qualità a parte il disconoscere la natura umana.





Non fu capito e si rese conto di essere sulla strada giusta, comprese che con le sue qualità poteva evitar di far da polvere per il tappeto per qualcuno, dedito al sonnambulismo legalizzato.






Fu così triste che andò a festeggiar in un parco, anche se viveva una non vita per l’effetto di troppe parole tese a banalizzar la vita, con la brutalità politica tesa ad annientar l’unico essere vivente dotato di senso critico; obiettivo che fa gola a tanti in questo pianeta così bistrattato che Martyn pensa possa finire per qualche disputa dialettica tra migliori della specie.




Ma nonostante le avversità quotidiane, la conoscenza continua ad essere per Martyn, il luogo con cui giocar nella sua stanza dei balocchi, gattonando con essa come quando aveva pochi mesi di vita; rimaner un clandestino del sapere sembra un antidoto con chi considera l’uomo un numero, trovando il modo di scansarsi da chi ha un rapporto tra parole e fatti come costanti separati in casa.



                                  Attilio Saletta.

                     Alla prossima avventura...un bel video con immagini, musica e poche parole.



Le vere avventure avvengono nella mente quando sei disposto a capir cosa facilmente potresti comprendere, anche se questo ti getterà nel non aver fonti di dialogo con gli altri.

Martyn Sax; forse potrebbe aver anche un altro nome.
Se vi va contribuite al mio progetto.








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