mercoledì 24 febbraio 2016

C'è ancora spazio per l'uomo causativo? Assolutamente Sì!



Gli avvenimenti di questi ultimi anni, mesi e giorni mi inducono a pensare che oggi l’uomo con l’indole causativa verso l’esistente abbia decisamente meno spazi di chi non abbia nulla da spartire con un atteggiamento propositivo sull'esistente.

L’ex Ministro della Cultura francese Lang, un giorno ebbe a dire che” l’etica non è replicabile a tutti gli abitanti della terra” quindi che il vivere attraverso la scienza della morale che poi introduce alla vita causativa è in possesso di ben poche persone, le quali devono affrontare ostacoli a iosa, compresa la guerra psicologica ai loro danni, non tanto dalle alte gerarchie sociali, piuttosto invece dai normali rapporti interpersonali di ciascuno e chi sta ai vertici della macchina sociale ha decisamente il compito facilitato da irretire il senso critico dell’esistente e la delega diventa assioma anti causativo per definizione.

Forse serve dir qualcosa di poco mieloso al riguardo: “I cittadini sovrani hanno affidato un potere immenso agli amministratori pubblici enormi flussi e masse di denaro, passando tra le loro mani 850 ML di spesa pubblica e 2.100 ML di debito dello Stato, un potere coercitivo, il potere di giudicare e condizionare tutta la società con 420.000 amministratori pubblici”

Ora il Governo di questo paese ha stanziato diversi miliardi nella ricerca per i prossimi anni, c’è da domandarsi con quali finalità, qualche bel esempio: questo denaro servirà ad invertire la rotta sulla caduta verticale della vita media degli ultimi anni, sia per gli uomini, che per le donne? Inciderà nella ricerca che porta in molte zone del paese ad avere altissimi livelli d’incidenza di patologie oncologiche devastanti come quelle al cervello? Quindi poi decisioni consone? Porterà ad una ridefinizione di far economia e su questo altare, a rimetterci la salute di milioni di persone in favore di ristrette schiere di privilegiati? L’ambiente poi ancora peggio, introducendo giganteschi nonsense geologici e offese mastodontiche alla natura, ma che portano consenso durante dispute elettorali? Quindi questo denaro servirà per invertire questa gigantesco concerto di attività anti causative? Servirà per abbattere quella casta terribile delle baronie che portano migliaia di ricercatori a scappar da questo paese e una volta giunti in un altro lido, diventano subito risorse e provocano plusvalori per un, altro luogo, ma la formazione, avuta da noi e quindi ecco che chi ha in mano le leve della ricerca, ha pure quella dello sviluppo economico, quindi ricerca di know how e perciò attività causative?
 Questo denaro finirà nelle spire del sistema burocratico che fa sì che un ricercatore debba perder metà del suo tempo, se non di più, a combattere con questo mostro e quindi poi la ricerca stessa ostacolata? Questa consistente massa economica servirà per andar alla ricerca di menti progettuali che sono semplicemente annientate da un sistema che pone barriere alla strada dell’eccellenza? Interverrà sul disastro immane idrogeologico di questo paese; in definitiva: questo denaro servirà per incamminarsi sulla strada delle attività causative, oppure non sarà così perché si creerebbero ostacoli alla macchina del consenso che fa degli atteggiamenti opposti la leva del suo dominio, compresa l’opinione pubblica che per sua definizione è conservatrice, indipendentemente da quale schieramento politico parteggia e l’insieme di tutta la classe politica, nessuno escluso, sono ultra conservatori, partendo da quella frase detta in precedenza.

“I cittadini sovrani hanno affidato un potere immenso agli amministratori pubblici enormi flussi e masse di denaro, passando tra le loro mani 850 ML di spesa pubblica e 2.100 ML di debito dello Stato, un potere coercitivo, il potere di giudicare e condizionare tutta la società con 420.000 amministratori pubblici”

Qui però vi è questo fattore trascurato: un individuo, in questo paese, che voglia introdurre qualcosa di causativo, sia per lui che per i suoi simili, si trova davanti enormi Colonne D’Ercole come il sistema burocratico che fa sì che molti abbandonino la tenzone, sapendo che gli porranno ostacoli che sono principalmente psicologici, l’idea in altri termini, che entrando non potrà mai andar da “A verso B” ed i rapporti sociali seguono a ruota, il sistema bancario pure, e peggio ancora gli amministratori pubblici, un sistema gelatinoso fatto apposta per crear impedimenti alle  attività causative dell’uomo.
Questo sistema provoca molto spesso patologie non solo sociali, anche della salute umana come quelle cardiologiche che sono essenzialmente neuro vegetative, legate ai rapporti sociali e gli ostacoli che questo sistema provoca alla salute dello stesso corpo umano e tra le maggiori incidenze c’è proprio il sistema burocratico che è un apparato psicologico per irretire l’uomo che abbia tendenze causative verso l’esistente, il quale, per star bene, deve introdurre una enorme forza interiore, autostima, intenzionalità elevatissima, coraggio, ed ogni giorno aumentare questa attività; chi scrive ha una patologia cardiaca per aver cercato strade causative e oggi per corazzarsi deve far ricorso a questa forza interiore.

Sembra quindi che l’essere parte attiva di questo paese finisca nelle spirale discendente del delegare, nell'usare come un ritornello stonato quelle parole come: “E’ colpa di chi governa, della politica, del Sindaco, del Ministro” creando pura metafisica e nulla di sostanziale, o peggio, un modo di essere per incolpare entità indefinite per nascondere il livello di estesa convivenza e complicità con quel sistema che teoricamente si cerca di accusare; eppure è possibile uscire da questi “Circuiti Mentali”

Un qualcosa che la stessa macchina legislativa ha creato, ma disconosciuta dalla stessa origine legislativa:” Le persone sono portatrici, non solo di bisogni, ma anche di capacità ed è possibile che siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione ai problemi del singolo, quelli pubblici di interesse generale”
La legge di revisione costituzionale del 2001 nella Costituzione ha introdotto il principio della sussidiarietà orizzontale: “Le Istituzioni favoriscono le iniziative dei cittadini, singoli e associazioni per finalità di interesse generale sulla base del principio della sussidiarietà”

Nell'articolo 118, ultimo comma:” I cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell'interesse generale, i cittadini hanno tutte le capacità di risolvere, sia i loro problemi personali che quelli collettivi”

Serve far conoscere che esiste questo principio, una piattaforma tra pubblico e privato come cittadini attivi e autonomi, un modo considerato irrealizzabile, assurdo solo all'idea che un cittadino, senza iscriversi ad associazioni, potesse aver voglia e capacità di interessarsi al bene comune insieme ad altri.
Ed ancora:” Convincerti che ti conviene prenderti cura dei luoghi in cui vivi perché della qualità dei beni comuni materiali e immateriali dipende la qualità della tua vita.
Il tempo della delega è finito, l’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e solidali.

Labus progetto: laboratori della sussidiarietà.

Quindi ecco cosa il sistema legislativo, o gran parte di esso, volontariamente cela, la concreata possibilità di mandare in naftalina quel sistema colloso, pieno di devastanti cortigianerie e collusioni per impedir all'uomo di essere parte attiva delle decisioni sui meccanismi sociali; i laboratori della sussidiarietà sono una fucina di idee, progetti, una raccolta di esperienze che porta ad una democrazia autentica, un vero senso del possesso del vivere comunitario, fuori dalle perverse logiche delle maggioranze o minoranze che dir si voglia…ma c’è dell’altro…capisco che non è facile vivere senza feticci…e farsi domande…forse ci sarebbero meno alibi a cui appellarsi…

In diversi comuni, vi è stata l’introduzione de: “L’Amministrazione condivisa” in pratica, accordi tra il cittadino, preso nella sua singolarità e l’entità locale stessa.

Politiche non inclusive, un patto di collaborazione e rapporto paritario tra i comuni, associazioni, singoli cittadini che decidono gli strumenti necessari per tale patto, servizi collaborativi, favorire in co-design, progetti condivisi.

Qualche esempio: potature dei viali alberati da parte di un gruppo di cittadini residenti, salvaguardia del patrimonio turistico e ambientale con gestione partecipativa in Ciociaria, in provincia di Siena, rigenerazione partecipativa dell’arredo urbano, a Trento, regolamentato i beni comuni su beni confiscati alla criminalità ed a Bologna, i cittadini portatori di competenze.

Questo prende di petto uno dei principali meccanismi della politica…quella di rallentare artificiosamente le attività sociali e la stessa mente umana, altro agire psicologico…a Bologna e Torino, accordi del genere sono stati fatti ed hanno subito prodotto benefici decisionali dell’uomo stesso, a Roma nulla di ciò è stato fatto, mi impegnerò per far sì che anche nel porto delle nebbie, la coltre sparisca e faccia agir l’uomo stesso con le sue capacità causative, spedirò decine di progetti, usando in pieno, sia il principio della sussidiarietà che l’amministrazione condivisa…ma potrei da subito prendere iniziative personali osservando anomalie come ripulire un giardino, togliere, degrado urbano, scritte sui muri, segnalare luoghi abbandonati e come potrebbero ritornar in vita e ridar socialità a quei luoghi, comprese attività economiche, arginar marginalità sociali…in fondo il mio sogno è sempre stato di luoghi di potere circondati…non per mezzo di forconi, covoni di fieno in fiamme, carri trainati da buoi e urla di gente inferocita con sguardi minacciosi…quella è roba da tirannide e contro tirannide…un menù che dura solo da trenta secoli…invece da progettualità individuali con gente che ficca il naso in ogni dove ed insolenti percettivi…

Naturalmente c’è chi dirà che non è possibile perché c’è l’altare macabro del sistema economico…bei progetti…ma non hai messo in conto la macchina finanziaria…con quale denaro potrai far sì che tutto ciò possa realizzarsi; quindi smetti di sognare, tra qualche mese ci sono le elezioni…per chi voterai? Guarda le ultime ruberie, è veramente incredibile, ho votato per lui…poi che delusione…ma speriamo che il nuovo Sindaco sia migliore dell’altro…perché mi guardi con quel viso sconsolato? A qualcuno dovrò pur credere a parte me stesso ovviamente.

Esiste invece un modo per superare l’ostacolo economico, principale barriera allo sviluppo di nuove socialità progettuali.



Crowdfunding…definizione.
Crowd: folla…Funding…finanziamento= finanziamento collettivo.
Processo collaborativo di un gruppo di persone con uso proprio di denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni…in pratica un micro finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
Può essere suddiviso in: iniziative di qualsiasi genere come l’aiuto in occasione di tragedie umanitarie, o a sostegno dell’arte, giornalismo partecipativo, imprenditoria innovativa, ricerca scientifica, cambiamenti sociali…abbattendo le barriere tradizionali all'investimento finanziario.
Il web permette l’incontro e collaborazione tra i soggetti coinvolti: imprenditori, imprese e creativi per ottenere idee, denaro e input sul prodotto.
Mezzo milione di progetti non avrebbe visto la luce senza il (C) con spinte esponenziali nel futuro.
Iniziative autonome per progetti singoli…esempi…la campagna presidenziale di Barack Obama…la città della scienza di Napoli.
Nel passato: Loan Fund: fondi collettivi di micro credito che combattevano la povertà del popolo irlandese.

Vari tipi di (C) per ricompensa: investire e la ricompensa legata al contributo, per donazione.

(C) Civica: soggetti diversi per finanziare opere pubbliche, eliminando le separazioni concettuali tra le sfere pubbliche e private inerenti il bene comune agendo nel sociale con la cultura del web 2.0 con finalità civica.
Persone, iniziative e comportamenti innovativi diverse dalle sfere tradizionali distinte della società civile, mercato e stato con valori sociali di collaborazione portatori di sviluppo.
Essa porta allo sviluppo di servizi, infrastrutture che lo stato e il mercato, da soli, non sono in grado di realizzare…esempi: ponte pedonale di Rotterdam, parco pubblico a New York, acquisto di materiale scolastico a Philadelphia ed a Bologna riordino del portico di S. Luca.

Equity (C): Società non quotate in borsa, in grado di ottener risorse tramite richieste finanziarie attraverso piattaforme web, con investimenti anche minimi, sollecita quindi il pubblico risparmio e start-up innovativi.

Le piattaforme del (C): siti web che facilitano l’incontro tra domanda di finanziamento per un progetto e offerta di denaro da parte di utenti…le piattaforme verticali sono specializzate in progetti particolari.
Kikstarter: piattaforma più grande esistente…Eppela…quella meglio conosciuta nel nostro paese.
Donazioni: ricompensa di carattere non finanziario come: gadget, prodotto, meeting con il creatore dell’idea, ringraziamento ec, ec.

Ulteriori dati: maggiori settori sono il creativo…48%...sociale…34%...business…18%
Promuovere sviluppo costante al progetto e identità sociali…senza intermediari con modalità decentrate.
Hai un’idea, attraverso il web, persone si interessano, ricevi denaro per realizzarlo e loro partecipi…limitato denaro per donatore, molte persone partecipi con comuni interessi ed ottenere lo scopo del progetto.

Quindi c’è ancora qualche alibi per mantenere il delegar ad altri la tua vita o puoi far di meglio con quello che hai dissotterrato?

L’ultima cosa legata a ciò è la povertà, ed anche qui, l’aspetto psicologico è prevalente e come invertir la rotta…la delega ha in gran parte provocato la marginalità per molti individui.

 Potremmo dire che si è poveri quando non si riescono a tradurre le proprie capacità in funzionamenti, cioè quando non si ha accesso alle risorse necessarie per realizzare, se lo si desidera, un livello di vita adeguato in una società e contesto dati.
Ecco quindi come la marginalità colpisca molto spesso, capacità che la stessa società non desidera mettere in circolo; si preferiscono azioni di basso profilo, ma se ciascuno di noi, una notte, andasse a domandar chi vive ai margini, quante progettualità verrebbero fuori…e se fossero messe in circolo…il carrozzone dell’assistenzialismo potrebbe diminuire il suo peso e spesso, anche la rilevanza economica…quella invece creata da quelle persone ai margini delle gerarchie sociali.

L’antropologo Arjun Appadurai aggiungerebbe che la povertà estrema è quella in cui viene uccisa anche la capacità di aspirare, di immaginare di poter cambiare la propria condizione. È una questione di risorse materiali, ma anche di controllo sul proprio orizzonte di vita, sullo stesso senso di dignità e valore personale. In questo senso la povertà è una forma specifica di disuguaglianza, in quanto non riguarda solo gradi di distanza tra gruppi o individui nella disponibilità di risorse, ma una condizione di insufficienza.
Qui ecco la pratica di far sentir inferiore l’uomo, sin al punto da limitar il suo potere immaginativo di dar un senso di riscatto alla propria condizione e quindi farlo considerare inferiore.

Per ultimo le incidenze alla vita democratica; ma ho cercato di far veder come questo meccanismo che sembra arido, irrazionale, alla mercé del primo arruffapopoli, infimo tecnocrate o vanaglorioso, possa volgere sul volano dell’indipendenza umana e quindi ricerca causativa della vita stessa.

 L’esperienza della povertà materiale, infine, può anche ridurre, se non impedire, di partecipare alla vita sociale e politica, perché non se ne hanno le risorse, materiali o culturali, perché ci si sente, o si viene fatti sentire, inadeguati. È per questi possibili effetti sugli aspetti non strettamente materiali dell’esistenza che la povertà costituisce, non solo un problema morale, e neppure solo un problema di equità o giustizia sociale, ma anche un problema di democrazia.

Ciascuno può far di meglio con i suoi pensieri, ci sono molti mezzi per non sentirsi inferiori, ma ci si sente così perché qualcuno si auto convince di esserlo…per chiudere quello che manda in frantumi questo assieme, ed a oggi, so di aver molti mezzi per cambiar il mio orizzonte; spero anche da parte di altri si desideri una cosa simile, anche se non mi aspetto molti consensi...

Convincerti che ti conviene prenderti cura dei luoghi in cui vivi perché della qualità dei beni comuni materiali e immateriali dipende la qualità della tua vita.
Il tempo della delega è finito, l’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e solidali.



                               Attilio Saletta.




                        





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