Gli avvenimenti
di questi ultimi anni, mesi e giorni mi inducono a pensare che oggi l’uomo con
l’indole causativa verso l’esistente abbia decisamente meno spazi di chi non
abbia nulla da spartire con un atteggiamento propositivo sull'esistente.
L’ex Ministro
della Cultura francese Lang, un giorno ebbe a dire che” l’etica non è replicabile
a tutti gli abitanti della terra” quindi che il vivere attraverso la scienza
della morale che poi introduce alla vita causativa è in possesso di ben poche
persone, le quali devono affrontare ostacoli a iosa, compresa la guerra
psicologica ai loro danni, non tanto dalle alte gerarchie sociali, piuttosto
invece dai normali rapporti interpersonali di ciascuno e chi sta ai vertici
della macchina sociale ha decisamente il compito facilitato da irretire il
senso critico dell’esistente e la delega diventa assioma anti causativo per
definizione.
Forse serve dir
qualcosa di poco mieloso al riguardo: “I cittadini sovrani hanno affidato un
potere immenso agli amministratori pubblici enormi flussi e masse di denaro,
passando tra le loro mani 850 ML di spesa pubblica e 2.100 ML di debito dello
Stato, un potere coercitivo, il potere di giudicare e condizionare tutta la
società con 420.000 amministratori pubblici”
Ora il Governo
di questo paese ha stanziato diversi miliardi nella ricerca per i prossimi
anni, c’è da domandarsi con quali finalità, qualche bel esempio: questo denaro
servirà ad invertire la rotta sulla caduta verticale della vita media degli
ultimi anni, sia per gli uomini, che per le donne? Inciderà nella ricerca che
porta in molte zone del paese ad avere altissimi livelli d’incidenza di
patologie oncologiche devastanti come quelle al cervello? Quindi poi decisioni
consone? Porterà ad una ridefinizione di far economia e su questo altare, a
rimetterci la salute di milioni di persone in favore di ristrette schiere di
privilegiati? L’ambiente poi ancora peggio, introducendo giganteschi nonsense
geologici e offese mastodontiche alla natura, ma che portano consenso durante
dispute elettorali? Quindi questo denaro servirà per invertire questa
gigantesco concerto di attività anti causative? Servirà per abbattere quella
casta terribile delle baronie che portano migliaia di ricercatori a scappar da
questo paese e una volta giunti in un altro lido, diventano subito risorse e provocano
plusvalori per un, altro luogo, ma la formazione, avuta da noi e quindi ecco
che chi ha in mano le leve della ricerca, ha pure quella dello sviluppo
economico, quindi ricerca di know how e perciò attività causative?
Questo
denaro finirà nelle spire del sistema burocratico che fa sì che un ricercatore
debba perder metà del suo tempo, se non di più, a combattere con questo mostro
e quindi poi la ricerca stessa ostacolata? Questa consistente massa economica
servirà per andar alla ricerca di menti progettuali che sono semplicemente
annientate da un sistema che pone barriere alla strada dell’eccellenza?
Interverrà sul disastro immane idrogeologico di questo paese; in definitiva:
questo denaro servirà per incamminarsi sulla strada delle attività causative,
oppure non sarà così perché si creerebbero ostacoli alla macchina del consenso
che fa degli atteggiamenti opposti la leva del suo dominio, compresa l’opinione
pubblica che per sua definizione è conservatrice, indipendentemente da quale
schieramento politico parteggia e l’insieme di tutta la classe politica,
nessuno escluso, sono ultra conservatori, partendo da quella frase detta in
precedenza.
“I cittadini
sovrani hanno affidato un potere immenso agli amministratori pubblici enormi
flussi e masse di denaro, passando tra le loro mani 850 ML di spesa pubblica e
2.100 ML di debito dello Stato, un potere coercitivo, il potere di giudicare e
condizionare tutta la società con 420.000 amministratori pubblici”
Qui però vi è
questo fattore trascurato: un individuo, in questo paese, che voglia introdurre
qualcosa di causativo, sia per lui che per i suoi simili, si trova davanti
enormi Colonne D’Ercole come il sistema burocratico che fa sì che molti
abbandonino la tenzone, sapendo che gli porranno ostacoli che sono
principalmente psicologici, l’idea in altri termini, che entrando non potrà mai
andar da “A verso B” ed i rapporti sociali seguono a ruota, il sistema bancario
pure, e peggio ancora gli amministratori pubblici, un sistema gelatinoso fatto
apposta per crear impedimenti alle attività causative dell’uomo.
Questo sistema
provoca molto spesso patologie non solo sociali, anche della salute umana come
quelle cardiologiche che sono essenzialmente neuro vegetative, legate ai
rapporti sociali e gli ostacoli che questo sistema provoca alla salute dello
stesso corpo umano e tra le maggiori incidenze c’è proprio il sistema
burocratico che è un apparato psicologico per irretire l’uomo che abbia
tendenze causative verso l’esistente, il quale, per star bene, deve introdurre
una enorme forza interiore, autostima, intenzionalità elevatissima, coraggio,
ed ogni giorno aumentare questa attività; chi scrive ha una patologia cardiaca
per aver cercato strade causative e oggi per corazzarsi deve far ricorso a
questa forza interiore.
Sembra quindi
che l’essere parte attiva di questo paese finisca nelle spirale discendente del
delegare, nell'usare come un ritornello stonato quelle parole come: “E’ colpa
di chi governa, della politica, del Sindaco, del Ministro” creando pura
metafisica e nulla di sostanziale, o peggio, un modo di essere per incolpare
entità indefinite per nascondere il livello di estesa convivenza e complicità
con quel sistema che teoricamente si cerca di accusare; eppure è possibile
uscire da questi “Circuiti Mentali”
Un qualcosa che
la stessa macchina legislativa ha creato, ma disconosciuta dalla stessa origine
legislativa:” Le persone sono portatrici, non solo di bisogni, ma anche
di capacità ed è possibile che siano messe a disposizione della comunità per
contribuire a dare soluzione ai problemi del singolo, quelli pubblici di
interesse generale”
La legge di
revisione costituzionale del 2001 nella Costituzione ha introdotto il principio
della sussidiarietà orizzontale: “Le Istituzioni favoriscono le iniziative dei
cittadini, singoli e associazioni per finalità di interesse generale sulla base
del principio della sussidiarietà”
Nell'articolo 118, ultimo comma:” I cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell'interesse generale, i cittadini hanno tutte le capacità di risolvere, sia
i loro problemi personali che quelli collettivi”
Serve far
conoscere che esiste questo principio, una piattaforma tra pubblico e privato
come cittadini attivi e autonomi, un modo considerato irrealizzabile, assurdo
solo all'idea che un cittadino, senza iscriversi ad associazioni, potesse aver
voglia e capacità di interessarsi al bene comune insieme ad altri.
Ed ancora:” Convincerti
che ti conviene prenderti cura dei luoghi in cui vivi perché della qualità dei
beni comuni materiali e immateriali dipende la qualità della tua vita.
Il tempo della
delega è finito, l’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e
solidali.
Labus progetto: laboratori della sussidiarietà.
Quindi ecco
cosa il sistema legislativo, o gran parte di esso, volontariamente cela, la
concreata possibilità di mandare in naftalina quel sistema colloso, pieno di
devastanti cortigianerie e collusioni per impedir all'uomo di essere parte
attiva delle decisioni sui meccanismi sociali; i laboratori della sussidiarietà
sono una fucina di idee, progetti, una raccolta di esperienze che porta ad una democrazia
autentica, un vero senso del possesso del vivere comunitario, fuori dalle
perverse logiche delle maggioranze o minoranze che dir si voglia…ma c’è
dell’altro…capisco che non è facile vivere senza feticci…e farsi domande…forse
ci sarebbero meno alibi a cui appellarsi…
In diversi
comuni, vi è stata l’introduzione de: “L’Amministrazione condivisa” in pratica,
accordi tra il cittadino, preso nella sua singolarità e l’entità locale stessa.
Politiche non
inclusive, un patto di collaborazione e rapporto paritario tra i comuni,
associazioni, singoli cittadini che decidono gli strumenti necessari per tale
patto, servizi collaborativi, favorire in co-design, progetti condivisi.
Qualche
esempio: potature dei viali alberati da parte di un gruppo di cittadini
residenti, salvaguardia del patrimonio turistico e ambientale con gestione
partecipativa in Ciociaria, in provincia di Siena, rigenerazione partecipativa dell’arredo
urbano, a Trento, regolamentato i beni comuni su beni confiscati alla
criminalità ed a Bologna, i cittadini portatori di competenze.
Questo prende
di petto uno dei principali meccanismi della politica…quella di rallentare
artificiosamente le attività sociali e la stessa mente umana, altro agire
psicologico…a Bologna e Torino, accordi del genere sono stati fatti ed hanno
subito prodotto benefici decisionali dell’uomo stesso, a Roma nulla di ciò è
stato fatto, mi impegnerò per far sì che anche nel porto delle nebbie, la
coltre sparisca e faccia agir l’uomo stesso con le sue capacità causative,
spedirò decine di progetti, usando in pieno, sia il principio della
sussidiarietà che l’amministrazione condivisa…ma potrei da subito prendere
iniziative personali osservando anomalie come ripulire un giardino, togliere,
degrado urbano, scritte sui muri, segnalare luoghi abbandonati e come
potrebbero ritornar in vita e ridar socialità a quei luoghi, comprese attività
economiche, arginar marginalità sociali…in fondo il mio sogno è sempre stato di
luoghi di potere circondati…non per mezzo di forconi, covoni di fieno in
fiamme, carri trainati da buoi e urla di gente inferocita con sguardi
minacciosi…quella è roba da tirannide e contro tirannide…un menù che dura solo
da trenta secoli…invece da progettualità individuali con gente che ficca il
naso in ogni dove ed insolenti percettivi…
Naturalmente
c’è chi dirà che non è possibile perché c’è l’altare macabro del sistema economico…bei
progetti…ma non hai messo in conto la macchina finanziaria…con quale denaro
potrai far sì che tutto ciò possa realizzarsi; quindi smetti di sognare, tra
qualche mese ci sono le elezioni…per chi voterai? Guarda le ultime ruberie, è
veramente incredibile, ho votato per lui…poi che delusione…ma speriamo che il
nuovo Sindaco sia migliore dell’altro…perché mi guardi con quel viso
sconsolato? A qualcuno dovrò pur credere a parte me stesso ovviamente.
Esiste invece
un modo per superare l’ostacolo economico, principale barriera allo sviluppo di
nuove socialità progettuali.
Crowdfunding…definizione.
Crowd: folla…Funding…finanziamento= finanziamento collettivo.
Processo
collaborativo di un gruppo di persone con uso proprio di denaro in comune per
sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni…in pratica un micro
finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
Può essere suddiviso in: iniziative di qualsiasi genere
come l’aiuto in occasione di tragedie umanitarie, o a sostegno dell’arte,
giornalismo partecipativo, imprenditoria innovativa, ricerca scientifica,
cambiamenti sociali…abbattendo le barriere tradizionali all'investimento finanziario.
Il web permette
l’incontro e collaborazione tra i soggetti coinvolti: imprenditori, imprese e
creativi per ottenere idee, denaro e input sul prodotto.
Mezzo milione
di progetti non avrebbe visto la luce senza il (C)
con
spinte esponenziali nel futuro.
Iniziative
autonome per progetti singoli…esempi…la campagna presidenziale di Barack
Obama…la città della scienza di Napoli.
Nel passato:
Loan Fund: fondi collettivi di micro credito che combattevano la povertà del
popolo irlandese.
Vari tipi di (C) per ricompensa: investire e la ricompensa legata al
contributo, per donazione.
(C) Civica: soggetti diversi per finanziare opere pubbliche,
eliminando le separazioni concettuali tra le sfere pubbliche e private inerenti
il bene comune agendo nel sociale con la cultura del web 2.0 con finalità
civica.
Persone,
iniziative e comportamenti innovativi diverse dalle sfere tradizionali distinte
della società civile, mercato e stato con valori sociali di collaborazione
portatori di sviluppo.
Essa porta allo
sviluppo di servizi, infrastrutture che lo stato e il mercato, da soli, non
sono in grado di realizzare…esempi: ponte pedonale di Rotterdam, parco pubblico
a New York, acquisto di materiale scolastico a Philadelphia ed a Bologna
riordino del portico di S. Luca.
Equity (C): Società non quotate in borsa, in grado di ottener risorse
tramite richieste finanziarie attraverso piattaforme web, con investimenti
anche minimi, sollecita quindi il pubblico risparmio e start-up innovativi.
Le piattaforme
del (C): siti web che facilitano l’incontro
tra domanda di finanziamento per un progetto e offerta di denaro da parte di
utenti…le piattaforme verticali sono specializzate in progetti particolari.
Kikstarter:
piattaforma più grande esistente…Eppela…quella meglio conosciuta nel nostro
paese.
Donazioni:
ricompensa di carattere non finanziario come: gadget, prodotto, meeting con il
creatore dell’idea, ringraziamento ec, ec.
Ulteriori dati:
maggiori settori sono il creativo…48%...sociale…34%...business…18%
Promuovere
sviluppo costante al progetto e identità sociali…senza intermediari con
modalità decentrate.
Hai un’idea,
attraverso il web, persone si interessano, ricevi denaro per realizzarlo e loro
partecipi…limitato denaro per donatore, molte persone partecipi con comuni
interessi ed ottenere lo scopo del progetto.
Quindi c’è
ancora qualche alibi per mantenere il delegar ad altri la tua vita o puoi far
di meglio con quello che hai dissotterrato?
L’ultima cosa
legata a ciò è la povertà, ed anche qui, l’aspetto psicologico è prevalente e
come invertir la rotta…la delega ha in gran parte provocato la marginalità per
molti individui.
Potremmo dire che si è poveri quando non
si riescono a tradurre le proprie capacità in funzionamenti, cioè quando non si
ha accesso alle risorse necessarie per realizzare, se lo si desidera, un
livello di vita adeguato in una società e contesto dati.
Ecco quindi come la marginalità colpisca molto
spesso, capacità che la stessa società non desidera mettere in circolo; si
preferiscono azioni di basso profilo, ma se ciascuno di noi, una notte, andasse
a domandar chi vive ai margini, quante progettualità verrebbero fuori…e se
fossero messe in circolo…il carrozzone dell’assistenzialismo potrebbe diminuire
il suo peso e spesso, anche la rilevanza economica…quella invece creata da
quelle persone ai margini delle gerarchie sociali.
L’antropologo Arjun
Appadurai aggiungerebbe che la povertà estrema è quella in cui viene uccisa
anche la capacità di aspirare, di immaginare di poter cambiare la propria
condizione. È una questione di risorse materiali, ma anche di controllo sul
proprio orizzonte di vita, sullo stesso senso di dignità e valore personale. In
questo senso la povertà è una forma specifica di disuguaglianza, in quanto non
riguarda solo gradi di distanza tra gruppi o individui nella disponibilità di
risorse, ma una condizione di insufficienza.
Qui ecco la pratica di far sentir inferiore l’uomo, sin al
punto da limitar il suo potere immaginativo di dar un senso di riscatto alla
propria condizione e quindi farlo considerare inferiore.
Per ultimo le incidenze alla vita democratica; ma ho cercato
di far veder come questo meccanismo che sembra arido, irrazionale, alla mercé
del primo arruffapopoli, infimo tecnocrate o vanaglorioso, possa volgere sul
volano dell’indipendenza umana e quindi ricerca causativa della vita stessa.
L’esperienza della povertà materiale, infine,
può anche ridurre, se non impedire, di partecipare alla vita sociale e
politica, perché non se ne hanno le risorse, materiali o
culturali, perché ci si sente, o si viene fatti sentire, inadeguati. È per
questi possibili effetti sugli aspetti non strettamente materiali
dell’esistenza che la povertà costituisce, non solo un problema morale, e
neppure solo un problema di equità o giustizia sociale, ma anche un problema di
democrazia.
Ciascuno può far di meglio con i suoi pensieri, ci sono molti
mezzi per non sentirsi inferiori, ma ci si sente così perché qualcuno si
auto convince di esserlo…per chiudere quello che manda in frantumi questo
assieme, ed a oggi, so di aver molti mezzi per cambiar il mio orizzonte; spero
anche da parte di altri si desideri una cosa simile, anche se non mi aspetto molti consensi...
Convincerti che
ti conviene prenderti cura dei luoghi in cui vivi perché della qualità dei beni
comuni materiali e immateriali dipende la qualità della tua vita.
Il tempo della
delega è finito, l’Italia ha bisogno di cittadini attivi, responsabili e
solidali.
Attilio Saletta.
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