venerdì 10 luglio 2015

Un percorso lungo i terreni dell'emarginazione.



Cerco d'immaginar i motivi che mi portano ad individuar i pericoli nascosti insiti nell'emarginazione.
Se non individuati, portano l'individuo dentro una spirale discendente.







Il primo pericolo è insito nella natura degenere dell'oggi, vera regola sociale odierna: diventarne effetto e non causa del tuo vivere, la mia progressione economica non dipende da me ma da qualche "Torre d'Avorio" transitante e non da me.



Il secondo è abbassar il tuo livello di necessità del sapere e i tuoi spazi di vita; altra regola sociale dell'oggi dove serve saper come non sapere per vivere.

La terza e crear una serie di certezze, diritti e sicurezze che sono inesistenti e crogiolarti in tali ambiti, sino al punto di considerali attività di routine.e la ritrosia di non modificar nulla del tuo esistente.




Altri pericoli sono attuali nell'oggi,un vaso di pandora che fa gola a molti, anche e sopratutto da chi non avrà alcun beneficio:annientar il pensiero umano e quindi la cancellazione del senso critico dell'esistente che oggi non ha alcun diritto di cittadinanza, questa è una spirale discendente.

Dietro di ciò s'osserva che l'annientamento del pensiero umano è la base di molte attività odierne e fa gola a molti potentati ai quattro angoli di questo povero pianeta; facendo passar che il pensiero umano sia un terreno arido dove non cresce mai nulla, il suo disconoscimento sì ed oggi il menù sembra proprio un festival di disconoscimenti con l'uso incontrollato dell'intelletto e della ragione, i maggiori indiziati delle tragedie umane da sempre.



Allora quando uscirò da questa condizione tarpante, essendo in disaccordo con questi precetti nefasti, non potrò che aver un senso di amarezza, disillusione e senso della perdita, per aver dovuto combattere una vita ed essere etichettato come impopolare, per applicar la definizione di uomo, rintracciabile in qualsiasi libri di parole:"Unico essere vivente dotato di senso critico" se fai ciò, l'impopolarità è oggi immediata...nel secolo della comunicazione e quindi nel "Teatro dell'assurdo" ma tragico.e se ci sarà della felicità, sarà unicamente interiore, per un ambiente circostante dominato da Torri d'Avorio in cui c'è da domandarsi chi crei più danni, se chi sta al vertice, o chi ai piedi di queste Torri...entrambi usano lo stesso cannocchiale...sfuocato..basato sul disconoscimento della natura umana:"Unico essere vivente dotato di senso critico.

"Credo sia meglio badar come scendo dal letto ed esco in strada ad affrontar la vita, che farmela raccontar da qualcuno che sa come conoscere come non conoscere"

Attilio Saletta.










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