lunedì 2 marzo 2015

DUE PAROLE

A come arroganza: tipico di chi non ha nulla da far vedere, detesta chi in nome dell’intelligenza, crea cose sorte dal suo ingegno, gli arroganti non possono comprendere come sia possibile far del bene verso gli altri, ma senza esibire tale semplice impeto, per tali insani è più facile distruggere l’altrui determinismo delle menti libere ma con l’appoggio di chi ha tutto da perdere a fare in modo che vada a manifestarsi. Gli arroganti hanno questa funzione, il loro sconfinato egoismo produce società basate sull'odio e i gesti altisonanti, gli alfieri del rendere tutto arduo attraverso la loro innata cavillosità insieme alla loro superbia illimitata; un uomo semplice è tale perché ha bisogno di pochi mezzi per agire, un arrogante, il massimo dei mezzi per fare il maggior numero di danni al maggior numero d’individui, una modernità che dura solo da più di trenta secoli a questa parte come oggi.


B come bramosia: malattia dei poveri di spirito, incapaci di descrivere l’uomo per quello che è, vedendolo solo come anima senza senso critico, facilmente prostituitile a forza d’ipocrisie,  vantandosi di come riescono a farla franca usando il loro potere, usando l’uomo come scudo personale, quindi il voto come un impianto per giustificare ogni crimine, lavandosi la coscienza dal contatto con la morale ma con l’appoggio del voto, come se le maggioranze e minoranze avessero determinato un millimetro di civiltà, mentre essa è intervenuta sistematicamente solo per opera di chi ci stava ben distante; l’urgenza in questo paese di creare centri di disintossicazione da potere mi pare non più rinviabile.


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