lunedì 23 marzo 2015

ARIA DI PRIMAVERA, ARIA D'AMORE.

                                                             Aria di Primavera, Aria d’Amore.
E’ iniziata la primavera: la stagione degli amori e della emancipazione dell’uomo, anche se viviamo in un’epoca che non ha certamente come architrave l’auto determinismo di egli; casomai l’opposto, come testimoniano la follia della società che funziona per reggimenti e acculturati fare a pezzi la cultura ed il passato con l’annientamento dell’uomo stesso attraverso gli spasmi delle ideologie e la brutalità politica assieme alle dotte discussioni su come far cessar tutto ciò, domandandoti dove siano gli esecutori ed i mandanti e le vittime, celate da una marea di parole.
Allora scrivo una breve storia d’amore con un finale bello, sperando che anche chi scrive possa un giorno sperimentarlo e non solo attraverso i suoi personaggi, magari con un incontro casuale che possa determinare una vita causale, unicamente con gli occhi di una donna…
Un uomo che non ha nulla di speciale, nessun manierismo da esibire, magari per ottener consenso… cammina per le vie di una città, osserva ogni cosa senza farsi notare, annota molti attori sulla scena, passando inosservato, felice di esserlo, anziché farsi notare per non osservar ciò che gli sta attorno e quindi, diventare subito popolare ed esempio da seguire…
Il suo girovagare è intenso e da solo; ma qualcosa sta per accadere…
Ha appena messo i suoi arti inferiori all’interno di una libreria…una donna dagli sguardi indagatori, un vestito primaverile coraggioso dalle tinte bluastre ed indossando un paio di guanti di seta, color turchese e capelli rossastri sciolti, ha visto un uomo entrare in una libreria; entra anche lei.
In pochi istanti lo scorge, ma cerca di passar inosservata agli occhi dell’uomo che intanto, sfoglia pagine di sapienza orientale e i suoi occhi s’illuminano mentre qualcuno parla di politica…il cielo si annuvola improvvisamente e l’essere curioso legge brani tratti dal “Tartufo” di Moliere e poi chi parla di politica, quindi una donna con dei guanti di seta color turchese.  Procede nel suo divagar tra libri ed immagini.
Entrambi sono nella zona che qualcuno ancora si ostina a identificarle come opere umoristiche e la donna lancia l’amo.
Mi sai dire perché non ridi leggendo quelle opere che dovrebbero far ridere?
L’uomo: con un certo stupore vedendola vicino a lui.
Se rido, è attività interiore non esibita, sei davanti alle opere più serie dell’intera letteratura.
L’uomo fa qualche passo, si siede ed apre il suo computer ed inizia a scrivere; osserva la donna che sta per arrivare dove lui è…fa finta di non badarci.
La donna siede accanto a lui; l’uomo scrive con apparente noncuranza… la donna.
Di cosa stai scrivendo? Chissà quante cose sai.
L’uomo con un filo d’ironia, mentre sembra perso, osservando gli occhi di una donna ed i suoi guanti e lei percepisce i suoi sguardi.
Io non conosco nulla, se scrivo è per riuscire a far breccia nella mia ignoranza…per ora, mi accontento di far breccia nei tuoi occhi nonostante che faccia di tutto per non sembrar interessante… a differenza dei libri che parlano di politica là sotto.
La donna.
Quindi dovrebbero essere messe nelle farse tragiche degli spazi di vita dell’uomo…quelli seri… le opere sull’ipocrisia e mettere alla berlina la logica delle idee…assieme ai servitori della gleba…i massimi adoratori, secondo i quali…se parli dei fatti…essi si quietano…un menù che dura da solamente trenta secoli.
L’uomo appare divertito: stringe le mani della donna, l’accarezza con dolcezza, chiude il computer; esce dalla libreria…la donna lo segue con uno sguardo allegro, incrocia un uomo con un sigaro in bocca e molti giornali sottobraccio…i due l’osservano con commiserazione e poi sorridono, imitando le pose di due buffoni. Il tipo è adirato: entra nella libreria e s’ode il suo vocione.
I due innamorati sono in un parco: l’uomo.
Casualmente questa è la mia casa.
La donna.
Casualmente adesso ci baciamo, essendo arrivata a casa tua.
L’uomo dopo l’attività umana tra le più amate.
Ho scritto diverse opere che finivano così…ma solo per i due protagonisti…mai per chi, azionando dei polpastrelli, le ha determinate sullo schermo di un mezzo informatico; vuoi dire che adesso pure io avrò dei bei finali senza dover inventarmi nulla?
Qualche giorno è passato: nella loro casa con muri, finestre e mobili…scrivono assieme un libro con i loro due strumenti informatici…la donna.
Hai ancora bisogno di trovar finali degni per te stesso?
L’uomo l’abbraccia e spegne il suo computer nonostante che sia abbracciato alla donna; lei fa lo stesso…un colpo di vento fa aprir una finestra ed un raggio di sole intenso irradia la casa.
Aria di Primavera, Aria d’Amore.







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