domenica 7 novembre 2010

UN PATRIMONIO DA DIFENDERE






Breve considerazione amara sul disastro annunciato di Pompei:

Possediamo più del 50% del Patrimonio Artistico del Mondo, in questo senso abbiamo noi come Italiani enormi responsabilità dinnanzi ad ogni singolo essere umano che vive su questo Pianeta, compresi chi quelle Opere hanno creato.

Mi piacerebbe fare una comparazione economica sul volano monetaristico che muove il nostro Patrimonio Artistico, pensate ad una famiglia che vive a Toronto, piuttosto che a Seattele,Durban o Seul, che solo per aver visto un'immagine della Pietà di Michelangelo, vanno in un'agenzia di viaggi, comprano un biglietto aereo, un pacchetto turistico, ma questo solo per aver visto un'immagine di quella Opera d'Arte, determinado un volano economico mastodontico eppure largamente sottodimensionato rispetto alle potenzialità di ciò che l'Italia possiede.

Sono stato spesso all'estero in luogni che possedevano a livello di Opere d'Arte quasi nulla, eppure sapevano valorizzare il poco che avevano al meglio, ci dibattiamo in livelli di crisi economica alti, ma il superficialismo delle Classi Dirigenti, ci impedisce di vedere oltre i nostri nasi, ci sono decine di capannoni inutilizzati da decenni, centinaia di Opere d'Arte giacciono da secoli in scantinati per mancanza di spazi espositivi, potremo azionando le Scuole di Restauro al meglio creare volani economici enormi, spazi didattici multimediali,pacchetti turistico-culturali che attirerebbero intererssi mondiali con ricadute economico-lavorative enormi, ma preferiamo basarci sul superficialismo delle Classi Dirigenti, sulle vie furbe alla non risoluzione dei problemi, l'arte del girare attorno alle questioni è una capacità tutta Italiana.

Non siamo più nell'epoca dei rinvii, ma il quella delle conseguenze, il fatto di Pompei non potrebbe essere più manifesta in questo senso.

Per qualche tempo ho fatto la guida presso i Musei Vaticani, spesso ho avuto un'immagine vedendo le espressioni dei visitatori, mentre chi non era Italiano era affascinato da ciò che vedeva, gli Italiani che portavo avevano un'espressione neutra, quasi che non provassero neussuna sensazione.


Pensate che uno straniero andrà tra mille anni a vedere l'Arco di Traiano, comprando un pacchetto turistico, oppure per vedere un freddo palazzo di vetro?

Tra mille anni nessuno si interesserà di ciò che la Classe Politica del nostro paese fece nella nostra epoca, ma invece di cosa fecero Michelangelo, Leonardo Da Vinci o Raffaello.

Pensate se fossero vissuti in Finlandia, cosa noi avremo oggi di meno, dovremo avere un senso di gratitudine immenso per tale fortuna, quanto denaro sviluppa il Mosè di Michelangelo alle casse dello Stato Italiano ogni giorno? Quanto l'intero Patrimonio Artistico del nostro paese opere per opera? Quanto ne crea l'idustria automobilistica?Sicuramente di meno del Patrimonio che noi possediamo.


Ma contnuiamo a fidarci del superficialismo delle Classi Dirigenti, se diventassimo meno neutrali in ciò che vediamo,capiremmo come creare economia con chi ha donato a noi un Patrimonio inestimabile, attraverso un bene chaiamata Cultura legata alla semplicità.

Sarebbe come avere un forzire d'oro in soffitta, ma lamentarsi dell'avere poco denaro in cassa, sapendo di averne in gran quantità.



Come disse George Sand, non ho mia creduto al male, invece all'ignoranza, la prova più palese di ciò è in ciò che è accaduto a Pompei.


GWENKALON.

1 commento:

  1. scusami Attilio non mi intendo molto di patrimonio artistico
    ma se tutto il pianeta si attende che noi preserviamo tale valore .....

    tutto il mondo......

    non dovrebbe mettere dei soldini ?

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