domenica 14 agosto 2011

GUADAGNARCI LA VITA




“GUADAGNARCI LA VITA.”.



Di recente, attraverso il sito: www.ilmiolibro.it è uscito un mio libro, esso s’intitola.


“Teatranti: percorsi tentanti da Attilio Saletta.”.



Questo documento non sarà legato totalmente a questo mio sforzo editoriale, bensì a qualcosa di più profondo e sentito; sto parlando del poter guadagnarci la vita con le mie attitudini mentali.

Ho provato sulla mia pelle cosa significhi la strada della conoscenza quando essa è indirizzata alla ricerca, l’osservazione ed i sensi quando sono utilizzati al meglio; dove in altre parole l’intelletto è usato solo quando le tue entità sensoriali non riescono a cogliere l’insieme delle situazioni, ma controllate con rigorose metodologie tratte dall’intelligenza.

Usando tale prospettiva di vita, sottoponendo a sistematico setaccio critico tutto, la strada diventa ricolma d’ostacoli, privazioni, vessazioni, emarginazioni e la peggiore: l’indifferenza.

Tutto inizia all’età d’otto anni: amavo enormemente la Letteratura, presi la decisione sulla base della mia soggettività e pieno possesso della sceneggiatura della mia vita che io avrei fatto lo Scrittore, amavo troppo l’osservare senza parlare, le scoperte interiori e lo scrivere.

Scrissi i miei primi due libri a quell’età, semplicemente perché volevo fare qualcosa di mio con la conoscenza: lì iniziò il clima vessatorio nei miei confronti; l’album ripieno di Mister Murrdore e Salieri s’inaugurò di personaggi sgradevoli, oggi è fittissimo.

In questo mio libro un “Moderno David Copperfild” racconta vicende legate ai soprusi che devono subire una mente libera che non è soldato d’alcun reggimento, né deve abbassare i suoi parametri mentali per adeguarli a quelli nulli delle classi dirigenti: il clima in altre parole dei pressappochisti, superficiali, inconsapevoli ed irrazionali per definizione.

La strada del self determinism: del pieno possesso della tua soggettività, la sceneggiatura della tua esistenza, del togliere di mezzo qualsiasi feticcio, simbolismo e misticismo nella vita sociale; andare dentro le questioni, non limitarsi all’esterno dei fenomeni.

Gli strumenti del Paradigma Olistico, l’Intelligenza Emozionale, la Coerenza Cerebrale da parte dell’unico essere vivente dotato di coscienza critica e lobo prefrontale più ampio di tutte le razze viventi; ma sembra che usi come guida i peggiori alter ego della società civile, quando modificando i segnali che mandiamo al nostro cervello, quindi la Biologia Molecolare, siamo in grado di inserire quello che dovrebbe essere il primo articolo di tutti gli ordinamenti.

“Questo paese è fondato sulla sfida mentale allo stato delle cose.”.

Ritorno dove il clima vessatorio ebbe inizio nei miei confronti: il crimine che io ricevetti da parte di un dipendente del Ministero dell’Istruzione fu enorme, tale da violare qualsiasi articolo delle Carta Costituzionale, Dichiarazione sancita dall’ONU nel 1947 in tema di Diritti Umani, nonché violando centinaia di leggi del codice civile e penale.

Uno che credeva di essere un Kapò di un Lager o Gulag, non un insegnante m’accusò di un grave crimine: volerci fare qualcosa di mio con la conoscenza, all’età d’otto anni vidi il solito insano prendere i miei due libri, gettarli contro un muro; ma senza averli letti ed iniziare ad insultarmi nella maniera peggiore.

Fece di peggio naturalmente: con i suoi metodi melliflui convinse l’intero Corpo Docente che io ero un bambino disadattato, asociale e con limitazioni cognitive; intanto quando entravo in classe ricevevo solo insulti da parte di costui, i miei compagni di classe appoggiavano totalmente le invettive del tipo.

Feci l’errore di voler vincere questa sfida da solo, ma avevo solo otto anni; l’età cruciale per la formazione di un essere umano.

Reagii a tutto questo stato vessatorio con l’arma migliore: quella dell’umorismo, il giorno dopo fui sbattuto in una classe differenziale con un teorema pedagogico totalmente falso e che non stava in piedi; sostenendo un quadro che era l’opposto verso le mie qualità cognitive.

Quei due anni terribili furono un incubo: controllato come un deportato per evitare che io potessi far valere le mie qualità cerebrali, cercarono d’annientarmi con una guerra psicologica difficilmente descrivibile nei miei confronti; lì mandai tutti a stendere, sempre con l’umorismo, compreso schiere di strizzacervelli.

La prova in altre parole dei danni di chi usa un falso sapere per impedire a qualsiasi essere di guadagnarci la vita con le sue qualità cerebrali, il loro unico scopo è quello d’impedire qualsiasi modifica mentale allo stato delle cose con lo strumento della Disonestà Intellettuale; io però ho avuto la fortuna d’incontrare persone molto belle che usano la conoscenza come si deve, allargando i fronti mentali del sapere.

Gli atteggiamenti vessatori nei miei confronti da parte dei loquaci, logorroici e falsi per definizione.. beh sono stati tanti: l’accusa d’essere un Asociale perché non ho mai fatto uso di tabagismo, alcol, droghe, salute sana, al punto che non vedo un medico da tre decenni, come non prendo medicine dallo stesso tempo; ancor di più perché ho preso la televisione gettandola fuori di casa, da quel giorno mi sento sempre meglio, come se avessi tolto un soppressore da casa mia, pazienza se da allora l’accusa d’essere un asociale è aumentata.


Se dovessi fare un elenco di chi ha come scopo unico…vincere qualche confronto dialettico con qualcuno e scappare dai fatti come scopo finale…beh potrei scrivere mille pagine; ma ricevetti autentici crimini, qualcuno che cercò d’impossessarsi della mia soggettività e sceneggiatura della mi vita, in altre parole violazione dei diritti dell’uomo.

La mia salvezza fu che intorno agli otto anni presi una decisione sacrosanta: una totale scissione tra me e l’istruzione ufficiale, i miei veri insegnati furono quelli che io lessi in biblioteca; il resto smise d’avere alcun’importanza per me, se oggi dovessi calcolare la distanza che separa me dalla cultura ufficiale, la politica, il pensiero corrente beh sarebbe valutato in decine d’anni luce.

All’età di quattordici anni ricevetti un altro crimine nei miei confronti: osai passare con il verde come pedone sulle strisce pedonali, fui investito da un inconsapevole, non fu mai ritrovato, io rischiai d’essere ucciso; due settimane dopo avvenne il crimine, l’atto criminale fu da parte di tre dipendenti del Ministero degli Interni.

Testuali parole “ Ragazzo: anche se era verde per te, non avresti dovuto attraversare la strada;, in ragione di ciò archiviamo la pratica.”.

Da quel giorno smisi di avere qualsiasi considerazione buona verso lo stato, tutto mi parve senza senso, la mia vita valeva meno di zero; lì iniziai a fare molti errori perché tutto aveva perso significato per me.

Trovavo lavoro, ma ero ricattato per averlo e per mantenerlo dovevo disattivare i miei sensi, esperienze in associazioni varie per vedere se il mio intuito poteva essere utile; all’inizio tutti ad elogiarmi, ma non appena facevo osservazioni ovvie...l’accusa d’essere un rovina tranquillità ed un sobillatore il menù fisso.

Per molti decenni quella voglia di scrivere, di scoprire, d’osservare era sparita completamente; il giorno che mia madre andò a ricongiungersi con mio padre tutto riapparve.

La base non fu affatto lo scrivere: iniziai un impietoso processo di messa in discussione di me stesso, cercai l’origine delle mie sventure, l’osservazione senza parlare, d’improvviso m’accorsi che parlavo ancora meno, divenni incapace di giustificarmi, l’incontro con il lavoro di ricerca di Karl Popper fu fondamentale e la mia vita spirituale riprese vigore.

Solo allora iniziai a scrivere: ma era la testimonianza giornaliera delle mie scoperte, l’insofferenza verso il chiasso, il cattivo gusto, la psicosi del contarsi, la strada verso un sano individualismo altruistico; tutto ciò ha avuto come ora un costo altissimo, emarginazione economica sociale estrema, senza denaro, lavoro, la decisione d’investire su me stesso ed in conformità a ciò trovare di che vivere.

Posso dire che questo libro che ho messo assieme è frutto di gran sofferenza, sputando sangue ogni pagina, usando l’Umorismo Terapeutico come mezzo di vera salvazione per me, di lavoro minuzioso di dati, circostanze, scenari e personaggi; ma tutto vissuto in prima persona, facendo leva sulle mie qualità interiori e svolgendo decine d’esperimenti empirici legati all’osservazione senza parlare.

In questo mio libro ceto non ci sono “Ragionamenti Popolari” né ricerca del consenso, tanto meno appoggiare qualche tesi corrente, è frutto del mio processo di ricerca, del liberare la strada dalle opinioni, le idee, gli innaturali concetti dell’oggi che più artefatti non potrebbero essere, la sensazione che per uscire dalle emergenze serve il più grande ed individuale processo pionieristico dell’uomo mai attuato, tonnellate di pensiero critico dunque, non asservimento ai Cavalieri dell’Apocalisse.

Nella mia lista attuale ci sono nove libri da scrivere: tutti di grandi dimensioni, di lavoro di ricerca articolato; prima che io non ci sia, più quelle nove opere devono essere completate.

Ho donato la mia vita alla Letteratura ad otto anni d’età, oggi per me è quasi una missione, anche se avrei voglia di citare per violazione dei diritti umani lo stato dove vivo, sia in un tribunale nel suolo natio sia al Tribunale dell’Aja che s’occupa di violazione dei diritti umani.

Appare chiaro quindi il perché non sono in grado di leggere le opere degli scrittori che si sono buttati nell’arena, presenti sul sito www.ilmiolibro.it non ho la chiavetta d’Internet, l’antivirus e il denaro per avviare la mia attività come freelance; ma voglio guadagnarci la vita con le mie qualità cerebrali, quindi lo scrivere che si basa su ricerche interiori, non sul frastuono odierno.

Le mie sensazioni finali sono in ogni modo molto amare: potrei ottenere dei riconoscimenti, avere una casa, di che vivere insomma, ma ci sono aspetti che mi sono stati tolti nella mia età adolescenziale che nessun riconoscimento potrà mai riparare, il tentativo di distruggermi perché volevo e voglio fare della conoscenza qualcosa di mio, avere una famiglia, dei figli, una vita dignitosa, tutto questo io non potrò mai più ottenerlo, per questo che voglio avere un risarcimento danni molto forte da parte dello stato di questo povero paese in cui io ho avuto la sfortuna di nascere.

Le altre considerazioni sono molto più amare: per una mente libera vivere in Italia è il luogo meno adatto per viverci, questo è l’Eden delle code di paglia, i disonesti, i furbastri, quelli che non hanno nulla da spartire con l’etica; in qualsiasi altro paese io sarei stato considerato, una risorsa, non un bersaglio da vessare e colpire, compresa l’emarginazione economica sociale più assoluta da parte di reggimenti di Mister Murdore e Salieri.

Avrei potuto guadagnarci la vita con le mie attitudini mentali, l’equazione molto semplice nella sua amarezza: “Io non sono adatto per questo paese e questo paese non è adatto a me.”.

Nel caso in cui otterrò finanze dal mio lavoro a 360 gradi: la prima cosa che farò sarà di andare via da un paese con parametri etico morali e standard bassissimi antropologici che stridono con i miei; andrò in un luogo dove non dovrò fare sforzi estesi per difendermi da tanta insania nella vita sociale e dove i pensieri negativi sono largamente maggioritari.

Chiudo con dieci “Omaggi” che spedisco con “Amore” ai tanti Mister Murdore e Salieri che hanno infestato la mia vita, quelli odierni e i futuri, giacché questa non è certa una razza in via d’estinzione, ma ho sempre una speranza; che facciano la fine di quel luminare nel film “Zelig” che dice al protagonista che lui ha poche settimane di vita, poco tempo dopo il protagonista vede dentro una bara il luminare in veste di protagonista.


“La bugia fa in tempo a girare mezzo mondo mentre la verità si sta ancora allacciando le scarpe.”.

Mark Twain.

“Anche incontrando un meschino hai dei vantaggi: apprezzi di più ciò che non hai.”.

Dall’opera “Aspettando Godot” di Samuel Beckett.

“Non voglio intorno a me gente che mi scruta: voglio solo persone senza cervello.”.

Dall’opera “Riccardo III” di William Shackespeare.

“La democrazia non è fatta per le persone colte, ma per gli incolti, i patrioti, i fetenti ed i farabutti.”.

Dall’opera “I Cavalieri” d’Aristofane.

“Anche il sole penetra nelle latrine, ma non è contaminato.”.

Diogene il Cinico.

“O imitatori, greggi di schiavi.”.

Orazio.

“A non voi vanno gli onori e gli inchini, miei illustrissimi cretini.”.

J. de la Fontaìne.

“La qualità d’ingannare se stessi, è un requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri.”.

Tommaso di Lampedusa.

“Contraddiciamoci: è l’unico sistema per evitare di pensare.”.

Dall’opera “Macbeth” di William Shakespeare.

“Ci sono più nicchie che santi.”.

Honorè de Balzac.




Attilio Saletta.

Nome d’arte Gwenkalon.









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