venerdì 6 novembre 2009

STRADE SENTITE

Valori irrinunciabili a cui sento di appartenere:
art.1 uomo misura di tutte le cose(Cartesio).
art. 2 è falso tutto ciò che è falso per l'uomo(Potagora).

Da "la veritàaaaa di Cesare Zavattini(1980-81):

lo sforzo dell uomo moderno è incredibilmente volto a giustificarsi....una condotta di vita che è diventata la vita stessa....a furia del suo ripetersi non ha più incidenza....nessuna conseguenza morale...la politica è la manifestazione organica ed organizzata dell'incapacità di assumere questa realtà....che non è vissuta drammaticamente, sono drammatiche le conseguenze di detta incapacità....con linguaggi che equivalgono al non esserci....sapere qualcosa circa la veritàaaaa....stabilire un rapporto di conoscenza tra i fatti e le parole....sono anni, secoli che non si fa un passo avanti circa questa contraddizione.....l'uomo continua a prendere a calci in culo dall'uomo....noi siamo tutti contro questi calci in culo, crudeltà, cinismi, ma non solo continuiamo, anzi li perfezioniamo e li moltiplichiamo...di tutto questo corteo che si trascina dietro i fatti pubblici, cortei di opportunismi, invidie, di falsi entusiasmi, di remote lottizzazioni, di scontri di caratteri e di interessi non sempre visibili, proprio niente succede....l'uomo ammazza l'uomo....senza fare uno sforzo di cambiare la situazione...ci sono sempre in atto dei falsi sforzi, o in ogni modo inadeguati, sbagliati, interrotti, corrotti, fondamentalmente inutili.....non sì ha neanche il diritto di piangere quando gli avvenimenti si ripetono da tempo immemorabile in forme diverse, ma senza la capacità di investire questo dolore in una critica che responsabilizzi tutti....far vomitare a tutti le parole più classiche, più usate, la scena diventa un letamaio di parole e velleità....ma sì può volere capire e non riuscire a capire, quanto basta per ottenere dei risultati pratici per trasferire nell'azione la propria coscienza morale!...invece di svilupparsi per dare un senso a questa moltiplicata realtà, per rendere consapevoli e perciò operare di conseguenza....non sì è fatto altro che accontentarsi del pensiero che perfeziona soltanto il crederci superiori agli altri......non si esce da qui dirà il protagonista se non sì darà una risposta....a me pare che vada bene la definizione di "giallo morale".......non ci sarà un mondo nuovo senza pensieri nuovi, non ci saranno pensieri nuovi senza il contributo di tutti e non ci sarà pensiero nuovo senza un fine, che è quello di cercare di capire perchè non capiamo, perchè riusciamo a vivere rinunciando a capire anche ciò che potremo e dovremo.


Interessante no?...è stato scritto 28 anni fa da uno dei più grandi geni del secolo scorso, non solo italiani.

A questo punto mi va di creare qualche bizzarra formula:
amore, potere immaginativo, intelligenza, setaccio critico, pensiero scientifico, ricerca ed umiltà seguono un filone abbastanza comune alla ricerca della verità che fa rima con una prospettiva morale ed il coraggio di affrontare le sfide contemporanee, ma esiste anche l'antitesi, formata dal misticismo, dogmatismo, i valori superiori, il delirio della ragione, il giustificazionismo, i pregiudizi ed i popoli vittime delle ideologie dei loro Capi, la paura di affrontare i problemi, siamo vittime delle circostanza:

Parafrasando O. Wilde "usare mezzi imperfetti per arrivare alla perfezione(nel primo caso)...fare esattamente l'opposto nella seconda situazione".

"Nella prima situazione sono un bel caos, ma è forse la maniera più ordinata per vivere, nel secondo metodo...ipotetico ordine, dopo il caos fondato sulla follia che sì fonda sul sacrificio dell'individuo verso poteri superiori".

"I primi sì fondano sulla destabilizzazione dell'aridità mentale, i secondi sulla disarmonia in ogni loro intervento".

"I primi sono coraggio nel mettersi in discussione, i secondi sul terrore di farlo".

"I primi credono che sia dall'uomo che si debba partire per risolvere i problemi, i secondi non credono che l'uomo possa cambiare, quindi solo loro hanno la soluzione, cioè l'immobilismo".

"Nella prima prospettiva lavori per una continua creazione quotidiana, dove di scontato non c'è nulla, lo stupore della scoperta di rende incredulo, nella prospettiva opposta stai comprando un oggetto a scatola chiusa, dove non hai bisogno di leggere le istruzioni, ne di imparare nulla, perché tutto è già stato pre-definito prima e non da te".

"I primi sono in antitesi con la rigidità mentale, incapaci di fermarsi su nulla, ricercatori perenni, i secondi si fossilizzano su un punto, da lì mai più muovono passi".

"Nel primo atteggiamento, nessuno possiede la ricetta, autorità, ed il pensiero critico è la nota dominante, nel secondo, solo alcuni possiedono la ricetta, tu sei lo strumento del loro dominio".

"Nei primi la ricerca della verità ha molte facce, ma tutte evidenti, nei secondi pure loro hanno molte facce, ma nessuna alla luce del sole, e la disarmonia è la nota dominante".

Come vedo la mia vita e quella dei miei simili:

art.1 sento di esistere.
art.2 di poter contare sul mio potere conoscitivo dei miei sensi.
art3 essere una porzione della realtà di cui sono parte.
art4 sento di aver iniziato ad esistere.
art.5 del valore eterno del'uomo.
art.6 sento di far parte di un gruppo di esseri a cui appartengo ed ad un patrimonio culturale.


GWENKALON.

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