martedì 8 marzo 2016

Le patologie moderne dell'enfasi, il nichilismo e le masse mentali.


" L'etica è un diritto, non un dovere; la libertà un dovere, non un diritto"

Pensieri di un tranquillo rovina tranquillità.

Qualche frammento della degenerazione della razza umana: due studenti universitari uccidono un loro pari perché volevano sperimentare l’omicidio verso un loro coetaneo e veder cosa si provava, un uomo uccide dei passanti con un fucile, un ragazzo uccide studenti in una scuola, un uomo taglia la testa ad un suo simile inneggiando al peggiori oscurantismo di marca telematica, un infimo corruttore afferma che non ha fatto nulla di male, un politicante dir che non può vivere con undicimila euro al mese, un candidato ad un’elezione politica spera di vincere perché presto i suoi reati cadranno in prescrizione; ignominia mai che sembra il tratto comune di quest’epoca e questi frammenti ad indicarlo.

Qualche domanda usando l’analisi logica.

E’ plausibile affermare che chi ha commesso tali devastazioni criminose del pensiero umano, possedevano e posseggono titoli di studio, spesso rilevanti? Che possano citar a memoria le opere  e le attività di Cartesio, Socrate, Galeno, Galilei, i fratelli Lumiere e Shakespeare?

Sarebbe logico affermar che nel passato, un umile bracciante, una cosa simile non poteva farla ed era un illetterato? 

Perché allora questo umile bracciante con poca conoscenza, tali devastazioni del pensiero umano non l'avrebbe fatto, ma svolto oggi da chi conosce molte più cose di quel bracciante illetterato?

Siamo forse davanti all'incapacità di molti di mettere il applicazione i dati che credono di sapere e quindi un'altra forma e molto più grave di analfabetismo, ovverosia: "Analfabetismo comportamentale"? Svolto da chi ha titoli di studio che dovrebbero portarlo sulla strada della consapevolezza; ma invece abbracciano la missione delle nevrosi psicotiche, ma avendo studiato e quindi conoscendo gli anticorpi per evitar tali trappole e quindi, mettere in applicazione ciò che molti credono di sapere?

Altro quesito.

E' sensato affermar che oggi possediamo molti mezzi per difenderci dalle brame oscure del potere, la democrazia per evitar tali degenerazioni degli spazi della vita umana, indipendenza e vero potere di scelta avendo molti più dati in nostro possesso, insegnamenti tragici della sottovalutazione del potere, quindi anticorpi per evitar il ripetersi macabro delle follie delle sociologie di massa e la tirannide?

Ed è logico dir che tali strumenti, nel passato non esistevano affatto, ma perché sembra che chi ci ha preceduto possedesse più indipendenza, livello di necessità del sapere più alta, nonostante che chi stava al potere non disse mai che lottava per la democrazia, e tanto meno lo dimostrò?

Chi commette un reato oggi come detto sopra, ha delle motivazioni plausibili, comprensibili, attraverso l'analisi dei dati, una necessità vitale a cui non può far a meno; oppure un quadro che più aleatorio non potrebbe essere, ma possedendo sapere in quantità? Forse tutto ciò è per la patologia dell'enfasi, dell'apparire, il più spudorato nichilismo mai intervenuto nelle vicende umane.

Così uno delinque per aver notorietà e criminale gloria per un istante, per finire nelle spirale mediatica che tutto trita e maciulla; la vita consapevole prima di tutto.

Cosa disse Cartesio: tolse il velo feticista delle maggioranze, le quali, su cosa difficili da capire non avevano un ruolo decisionale; oggi su quasi tutto e quindi, sono inaffidabili come le minoranze per gli spazi di vita dell'uomo, la politica ancor di più se si affida ad un concetto del controllo scannato, basato sulle maggioranze, il controllo si ha solo dal prodotto che tu realizzi e niente altro, su una democrazia cancellata dagli ingegni dialettici, le furberie perverse usando la conoscenza, quindi la forma degenerata della democrazia: "Il democraticismo" fingere di  essere democratici quando non è così, quindi analfabetismo comportamentale sulla vita umana, capaci di citar indici statistici, ma incapaci di citar un singolo essere umano in quei dati.

Che ne è del senso critico da parte di chi dovrebbe usarlo e sarebbe d'uso quotidiano? Da parte dell'uomo per difendersi dal macchinario oscuro delle decisioni politiche? Perché siamo ammirati da chi l'usa sempre e che lavora nel campo della ricerca, ma basta soltanto che non abbia rilevanza nella vita sociale perché ci obbligherebbe a farci domande e chi le svolge, sperimenta che il diritto d'espressione e solo sulla carta, non effettivo se non opera in quei ambiti, ma livello di necessità del sapere altissimi.

Forse ci sono troppi ciechi in giro, ma che ci vedono a cui bisognerebbe portarli a veder ciò che non sono capaci di vedere, questo toglierebbe le enfasi virgolettate, le parole pompose, che sembrano fatte apposta per averne timore e per non metterle in discussione, riusciremo così...

A smantellar le masse mentali, per cui, molte idee sono fisse e guai se le metti in discussione, principalmente i dati falsi sulla natura umana, che le cose si risolvono con il livore sociale, l'antagonismo ed i grandi uomini; togliere il concerto delle enfasi potrebbe essere la cura efficace per  sperimentare la vita; chiudo questo post proprio sul tema della sperimentazione, un altro fattore che è stato degenerato e quei ragazzi l'hanno dimostrato uccidendo un loro simile.

Falsa sperimentazione: voglio vedere e far cosa gli altri fanno, alle feste prenderò droghe, bevande alcoliche perché così avrò vita sociale, parteggerò per quello che mette tanta enfasi parlando di democrazia, riuscirò ad aver nemici da combattere, urlare, parlar tanto come fanno gli altri e fotografare un tipo riverso per strada per aver tante condivisioni sui social network.

Vera sperimentazione: osservo il silenzio che accade, ma non da un balcone, prendo iniziative personali, tolgo di mezzo dati falsi sulla natura umana, mi faccio domande, apro porte alla conoscenza che si interroga, che trova semplice riformular la vita sociale stessa partendo dal senso critico sull'esistente e se avrò pochi argomenti di discussione comune, capisco che sto agendo verso una vera sperimentazione del vivere.       

              " Esiste una cosa che è molto cara, ma gratis,
         ha bisogno di molto spazio, ma è libera da spazi.
         E' un punto di passaggio, ma senza punti fissi.
         Apre porte, non fa che aprirne.
          Ti mette in discussione e sei risentito solo se non agisce in tal senso.
                     E' una sfida continua; ti preoccupi se non ti mette in difficoltà.
                         Ed infine...ti fa partecipar alla vita a tal punto che non sei comprensibile dagli altri.

                              La tua forza interiore, il tuo amore critico verso l'esistente e la tua forza vitale.


                                      Pensieri dinamici di uno che non è una comparsa.



                                                                       Attilio Saletta.



                                  




        



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