lunedì 27 gennaio 2020

il compito di uno scrittore


Sabato 25 gennaio ho partecipato alla serata finale del premio Golden Astra Book International.


Un premio inaspettato sicuramente, ma la percezione più coinvolgente non è stato il riconoscimento, bensì nell'essermi sentito a casa con i tanti amici scrittori che ho avuto modo di incontrare e la percezione nitida del nostro impegno.
Non quindi qualcosa di evanescente, al contrario, un agire concreto sui vari aspetti del vivere che tanti scrittori hanno raccontato, specialmente  si deve costruire un mondo migliore e compito nostro di descriverlo.


Poi ecco il tema dei Diritti Umani ben descritto da Souad Sbai


Dalle sue parole la mia percezione su un tema così dimenticato.

Un elemento vitale che deve smettere di essere usato per rendere affascinante un discorso, invece sostanziale, o meglio, dai Diritti Umani e l'Etica deve partire qualsiasi intervento umano indipendentemente dallo scenario, andando dietro la filiera degli egoismi e togliendoli di mezzo.
Le fondamenta di ogni aspetto e da quel punto costruire; non dalla fabbrica del consenso, i personalismi e le degenerazioni del pensiero umano che negano l'essenza degli atteggiamenti causativi del vivere stesso.


Credo che vi sia un'altro fondamento su cui lavorare con intensità: la depurazione del linguaggio, è insano che il parlare sia diventato così disgustoso, pieno di insulti, minacce, alzar le mani, con persone che si auto nominano giustizieri di chiunque; questa non è democrazia, ma il regno delle barbarie assieme al voyeurismo del farsi fotografare assieme al miglior degenerato sulla scena.
Si chiama: Fiera della vanità inconcludente che porta all'indifferenza verso se stessi ed un senso di distacco con ogni aspetto del vivere, o peggio di neutralità per definizione.

Giorni fa ho visto una vignetta che descrive i meccanismi dell'inazione.

Due sportelli: il primo con una fila di persone e nello sportello stesso l'indicazione.

" Persone preoccupate dell'ambiente"
 Nel secondo, nessuno in fila e l'indicazione...persone disposte a cambiare stili di vita.


A chiudere la serata così piena di contenuti, Alessio Follieri, artefice di questo premio.

Dalle sue parole, qualche mia percezione.

La sparizione di valori, spina dorsale del vivere stesso, indifferenza morale, il denaro, non un mezzo per creare qualcosa, bensì solo possederlo indipendentemente dalla sfera sociale di appartenenza.
Quindi l'uomo come numero e se non possiedi beni, specialmente sui terreni dell'effimero e la sete del possesso sei fuori gioco.
La speranza crollata assieme al tessuto del vivere civile e l'economia dell'indifferenza soggiogare ogni scenario.
Troppi burocrati e tecnocrati dell'indifferenza ci sono in giro.
La necessità che il denaro che è energia, non finisca in secche improduttive e speculative, facendo sparire la cultura del lavoro e dell'impegno.
Deve ritornare alle sue origini sociali, creare prospettive e progresso, ma a partire dai Diritti Umani e l'Etica.
Il mio compito come scrittore,di mettere in luce quello che non si vede, scrutare, trovar soluzioni, sviluppare la sinfonia della semplicità concreta.

Qualche esempio: si continua ad invadere il suolo mentre ci sono miglia di case sfitte; non sarebbe meglio usarle anziché cementificare i terreni?

Ci si lamenta della mancanza del lavoro, qualche esempio concreto di come crearlo.

Se si agisse sul terreno del ripristino idrogeologico dei terreni, si creerebbe lavoro per un secolo almeno, lo stesso per il restauro del patrimonio artistico del nostro Paese.

I vasti luoghi di archeologia industriale da riportare a nuove funzioni.
Per far ciò, serve smantellare i perversi meccanismi degli egoismi in cui pochi sono disposti a rinunciare, alzando le spalle verso le conseguenze di tutta questa degenerazione degli atteggiamenti umani.



Chiudo con quello che ho detto alla premiazione, ma vedo, dopo lo scorso sabato, un compito più esteso e la serata del 25 mi ha fornito questo impegno, nonostante i tanti ostacoli che ho di fronte.



Il terreno dell'indifferenza verso la menzogna più spudorata ed i pensieri contorti è un insulto costante all'intelligenza umana.
Anni fa scrissi un libro intitolato: Cronache dalla Contea della Contortia.
Vedo che è stato preso troppo alla lettera.

Attilio Saletta.













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