Sono lieto di consegnar a chiunque questo mio lavoro e
quindi dar scambio e ricever scambio da ognuno che desideri farlo.
Ecco come agir il tal senso per ricever scambio da chi
voglia far così.
Attilio Saletta: PostePay Evolution.
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Codice Fiscale mio:
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Ora nel prossimo frammento la sinossi del mio lavoro.
Si tratta di un racconto fatto di chiaroscuri sulle vicende
della “Città Eterna” ma parte integrante di molti luoghi di questo “Pianeta”
devastato dalla follia, dal prendersi in maniera smodata sul serio condito
dalla più totale mancanza del senso del ridicolo.
Pasquino è il personaggio principale dell’intero mio
racconto.
Nella prima parte di esso, lui trasporterà villeggianti
laddove l’illegalità par non aver argini con tanti frammenti di “Normalità
Falsa”
Nella seconda parte, Pasquino, lasciati i villeggianti, si
trasformerà in uno spettro facendo visita a diverse “Autorità” nei loro
“Palazzi” ma da soli, scorgendone le follie davanti a specchi e frasi e modi di
essere tendenti allo “Sfarfallare”
Arrivando alla terza parte entra in scena il farsesco e la
burla prepotentemente con Pasquino che diventa “Assessore del Nonsense”
prendendo continue iniziative che mandano “Fuori Fase” Autorità varie, le quali
emettono comunicati deliranti dopo riunioni lunghissime citando continuamente
il termine “Popolo”
Ovviamente Pasquino è destituito dal suo incarico, ma
continua nelle sue iniziative, facendo salir la farsa burlesca.
Il finale del racconto vedrà il farsesco coniugarsi con il
senso critico e l’auto determinismo dell’uomo che riprenderà possesso della sua
collocazione “Progettuale e Critica Societaria” senza più esser complice del
“Festival dei Disvalori”
Il racconto avrà quattro immagini messe lì non per caso
nello sviluppo della vicenda: la prima con un frammento di fermo immagine
tratta dal film di Friz Lang: “Metropolis”, la seconda con Pasquino stesso, la
terza con il dipinto che ritrasse l’assassinio di “Marat” e l’ultimo con il
“Naso” opera celeberrima di Gogol.
Per chiudere degnamente l’intera storia, un mio aforisma sul
volano dell’auto determinismo dell’uomo e l’innovazione in ogni campo.
Detto ciò: eccovi il mio racconto dopo questa mia sinossi.
Dedicato alla “Città Eterna”
ma per qualcuno non è eterna la pazienza né afflitto dal morbo letale dello
“Spettatorismo”
Pasquino, vi porterà a visitar le varie postazioni in
cui l’illegalità regna sovrana e i vari aspetti di numerose “Città nella Città”
con propri codici, miliziani, capi; non occorrerà quindi andar il luoghi
pericolosi per assaporar l’odor acre del crimine, non servirà perciò andar in
nessuna “Chinatown”, “Favelas”, regni del “Narcotraffico” o osservar la
disperazione sconsolata di diverse sfrattate dall'animo umano come la
“Democrazia” , la “Libertà” e la “Decenza “anche se qui sembra un ingrediente
fisso del menù della vita sociale.
Ecco la prima tappa in questo
giro: “Il gioco dei mille cantoni dell’illegalità" nei pressi della massima
espressione della vita spirituale con il “Cupolone” ben in vista con uomini
vendere il “Trash” e vicino opere straordinarie della “Passione estetica e
spirituale”
Giunge il fuggi, fuggi degli
amanti del cattivo gusto per scappar dinanzi all'arrivo di forze dell’ordine;
ma dopo qualche istante ritornano alle loro postazioni per continuare a
smerciar illegalità.
La seconda tappa è viaggiar
in una “Provincia Cinese” dentro la “Città Eterna” a circondar una piazza e
altre zone di negozi con quasi nessuno entrarci e domandarsi come fanno a pagar
le spese se non hanno entrate visibili ad occhio nudo; forse le loro entrate
sono altre.
Una successiva tappa vede la
Piazza dove domina la “Cristianità” al suo massimo ed un uomo con un crocifisso
attorno al collo, un cartone di vino in mano, la sua voce roca ed i suoi occhi
arrossati, chiede sostegni ad altri, insulta e stringe il crocifisso.
Finalmente eccoci giunti nel
“Regno dei Pusher”, autentici capi incontrastati di questi luoghi dominati dal
narcotraffico, seduti su qualche poltrona di bar inquietanti dai visi tronfi e
tracotanti.
Uomini e donne che hanno la
sfortuna di viverci giungono a capo chino verso le loro case e sembrano chieder
permesso agli spacciatori di entrata laddove cercano di sopravvivere e forze
dell’ordine che pure loro devono domandar ai “Pusher” di entrar in un autentico
“Stato nello Stato” e clienti giungono a frotte per eliminarsi volontariamente
assieme a qualsiasi attività sociale degna di questo nobile termine.
Ora un gruppo di villeggianti
guidati da Pasquino giungono nel “Regno delle Case Popolari” dove se non chiedi
il permesso e prostrarti davanti a qualche individuo sinistro non puoi entrarci
e se manchi un giorno potresti vedere il tuo alloggio occupato da qualcun
altro.
La prossima tappa sono le
“Favelas” della “Città Eterna” ed entrandovi avete la possibilità di vedere
auto di lusso e ricchezze di alto lignaggio e bambini come merci di scambio.
Ora ecco la “Illegal land”
mostra altri lati della sua fierezza: buche sulle strade, ma non si osserva
alcuna intenzione di porvi rimedio e l’autunno prossimo sarà certamente ricco
di “Surprise” al riguardo con la pioggia a sancir il “Fallimento Progettuale”
di molte “Anime Morte”
Il gruppo in una notte di
fine estate vede il “Non Visto” nello scenario del “Tevere”: ragazzi senza
vita, deceduti per overdose o sulla via dell’esserlo e qualcuno cerca di
attirar l’attenzione, osservato con impazienza da molti; forse devono correre
nelle loro case per assistere ad una trasmissione televisiva dove sarà
descritto un crimine efferato e parteggiar per una tesi o un’altra sul delitto.
A Villa Borghese due
adolescenti ubriachi e dormienti su una panchina con mozziconi di tabagismo e
bottiglie di super alcolici vuote e borse di tela stracciate contenenti le loro
esistenze mentre poco distante un uomo canta un inno a vari tipi di
allucinogeni applaudito da altri; non quei due adolescenti.
In un pronto soccorso si
osservano pazienti gettati come sacchi di patate in qualche barella, ma anche
l’impegno di medici e personale sanitario combattere con chi vede nella salute
un gigantesco business e quindi il malato un cliente ed è una battaglia comune
tra un paziente ed un medico per arginar questa deriva asociale.
Pasquino giunge assieme al
suo gruppo nella maggiore stazione ferroviaria della “Città Eterna” ed è
l’immagine del degrado con uomini e donne che cercano di dormire tra mille
pericoli e se solo si domandasse loro cosa sanno fare, questi “Ultimi”
dimostrerebbero le loro indoli progettuali che avrebbero solo bisogno di
spazzar via questo clima di illegalità che provoca questi “Delitti Quotidiani”
che poi portano queste persone a conviverci.
Il numeroso gruppo vede ora
il “Festival dell’Inefficienza” con mezzi pubblici fermi per guasti,
metropolitane in stop per qualche “Fatalità” trasformando la vita dei
passeggeri in “Avventure alla Livingstone” anche se non si vedono foreste
pluviali all'orizzonte; solo il dominio di “Bradipi Mentali” a dettar legge con
i loro profumati portafogli.
Ora negli occhi perspicaci di
villeggianti, Pasquino descrive il “Mostro dei Rifiuti Urbani” a cui manca solo
un viso rapace e lingua di fuoco per descriversi al meglio senza pietà per nulla,
in primis il buon gusto e la decenza ed assieme a ciò ecco il vandalismo
barbarico di “Orde” di truci individui dopo aver assistito…si fa per dire…ad
una partita di calcio che sembra un aspetto secondario della vera tenzone: il
cattivo gusto che è la vera sfida che poi giunge copiosa nella città già
abbastanza devastata da questo punto di vista pur se circondata dalle opere
estetiche di centinaia di artisti di ogni settore.
Una successiva tappa vede il
gruppo giungere in un semi cerchio dove uomini e donne vendono scarpe,
vestiario, oggettistica varia, ma l’odore acre della ricettazione non è
difficile da cogliere assieme ad altri non visibili nitidamente.
Sulle colline di questa città
è possibile veder l’abusivismo edilizio, il nonsense urbanistico, pericolose
discese del terreno e sui letti dei fiumi, assenza di attività di difese per
gli argini e andando sulle spiagge, il gruppo osserva che sono sempre più
limitate dalle limitazioni umane.
Per fortuna il gruppo giunge
dove si decidono le sorti di questo andazzo: uomini e donne abbronzati e dagli
occhi lucidi entrano in palazzi imperiosi dai passi che sono un inno alla
superbia e nei loro discorsi è facilmente verificabile l’assenza per loro di
persone libere e quelle di meno proprio quelli che parlano, trasformando la
vita sociale in un teatrino dove loro
sono gli unici attori e tutti gli altri delle comparse come nelle scene di
“Intollerance” “Metropolis” e “Le Notti di Cabiria”, ma se si fa qualche passo
in vie laterali si ha l’impressione di
veder Lord Byron camminar con i suoi sensi curiosi , Goethe prendere
appunti e Gogol architettar scenari per
l’animo umano non sulla via della dipartita a parte chi si prende troppo sul
serio.
L’ultimo scenario è dentro un
“Bar” dove uomini e donne discutono ferocemente su chi abbia ragione tra questo
o l’altro “Attor Principe” e lo “Spettatorismo” mostrarsi al meglio.
Pasquino ha lasciato il
gruppo di villeggianti ed è assieme a qualche “Insolente Progettuale”
progettando qualche iniziativa dinanzi alla solita “Deriva Mediocre” dell’Amministrazione
Comunale di questa “Illegal Land” con il solito “Coro Stonato” di “Vittimisti”,
“Piagnucoloni” e “Miserevoli Mentali”
L’uomo passa davanti ad una
scalinata che porta all'entrata dell’Amministrazione del “Nonsense” leggendo
qualche tratto de: “Il Misantropo” di Moliere, soffermandosi su una frase: “La
sua faccia di bronzo dove traspare la frode”, poi passa davanti ad un Hotel
Extra Lusso dove qualche individuo vuole rinverdir i fasti del” Terrore
Tirannico” di Robespierre e la morte di quell'uomo che dimenticò di chiudersi
in bagno mentre sulla tinozza, oltre a lavarsi, si mise a scrivere per poi
essere accoltellato da una “Sillaba” con quel termine inquietante: “ Il
Direttorio” che diede tanto lavoro a decine di scrittori, commediografi con poi
lo stesso termine e gli aderenti finire nel vortice dell’oblio assieme ai
“Musei della Ragione”, per ultimo passa davanti ad un palazzo dove un
individuo, ovunque vada usa solo superlativi per indicar lo stato di efficienza
de: “L’Ilegal Country” come un moderno “Barone di Muchaisen” a cui manca solo
una mongolfiera fatta con biancheria intima per declamar i suoi successi
ardimentosi ed un ragazzo con una fionda, pronto a sgonfiar il solito “Golia”
per farlo finir in un sacco, non un’intera città che ha come sistema immutabile
“ Il Sacco” specie sui piani regolatori per non regolar alcunché.
Pasquino riesce a
trasformarsi in uno spettro ed entra nell'ufficio del Sindaco: “Genoveffa
Strofinaccio” e l’immagine di costei non è molto edificante.
Viso con un grugno esteso,
mento a spigoli, occhi segnati e trucco discendente. Cammina nervosamente
osservando il bronzo raffigurante una “Lupa” nell'atto di allattar due infanti
e sul tavolo un libro di aritmetica ed un pallottoliere e diversi documenti
fatti su carta oleata da salumiere con tanto di timbro ufficiale fatto
direttamente sui posteriori dell’effige di un suino.
Improvvisamente prende da una
sedia diverse penne e le infila sulla tasca destra della sua giacca di un
arancione acceso, poi una sua agenda tascabile che la infila sul taschino
sinistro, quindi un taccuino di appunti che deposita sulla tasca sinistra e per
finire, infila sul suo taschino destro la ricetta medica di un tranquillante ed
è un attimo di viva tensione emotiva: dal taschino sinistro preleva la sua
agenda tascabile ed impreca perché desidera veder il costo di un tranquillante,
dalla tasca destra preleva diverse penne, ma si arrabbia domandandosi dove sia
finito il suo taccuino di appunti, dalla
tasca sinistra prende la ricetta medica di un tranquillante ed è furiosa perché
desidera scrivere delle note con le sue penne, dalla tasca sinistra preleva il
suo taccuino di appunti e s’arrabbia perché i fogli sono volati via da una finestra
aperta, nella mani di un singol che così potrà provar a farsi un dolce al miele
che era l’oggetto degli appunti sul taccuino della donna che intanto urla
disperata perché voleva far un dolce al miele da dar a sua suocera.
In un attimo di viva tensione
emotiva si pone davanti ad uno specchio con sguardo disperato ed è la sua
un’esortazione quasi sconvolgente:” Guarda che viso, sono Sindaco di questa
città da qualche mese ed ho subito un processo d’invecchiamento precoce! Che ne
sarà di me tra un anno? Prima ero così serena, ora inizio a sfarfallare come
quando uno inizia ad aver contatti con il potere! Ieri sono andata a trovar i
miei nipoti ed il più giovane ha chiesto a sua madre se per caso era arrivata
da loro un agente delle pompe funebri anche perché mi sono messa un vestito
nero da dove emergeva un fazzolettino viola dal taschino; per fortuna mio
marito è una bella corazza anche se ultimamente arriva tardi a casa ed è sempre
con un’aria soddisfatta e quando arriva, il vicino di casa, concertista al
Teatro dell’Opera si mette a suonare il Corno, oh come sono disperata mio caro
specchio!”
Pasquino giunge in un salone
immenso, sempre come spettro e dopo pochi istanti rintraccia un uomo, tal
“Riccardo Citrullonio” ed anche in questo caso l’immagine non è delle più
edificanti.
Barba fluente e non curata,
il nemico del pettine come suo avversario principale, cammina avanti e indietro
con far vorticoso, leggendo ogni tanto tratti del: “ Manuale del Despota” ed
il: “ Privilegio dello Schiavo” osservando felice qualche dipinto di David come
quello di un uomo ucciso per mezzo di una “Sillaba”, la sua bocca larga
eruttante laddove la dimensione è tale da superar in altezza la parte superiore
delle sue orecchie e facendosi aria con biglietti da cento euro, parlando a se
stesso di equità sociale e ladrocinio ed insultando a più non posso
accarezzando un “ Gufo Imbalsamato” con far capace.
Si pone davanti ad uno
specchio con far deciso ed inizia a parlar: “Voi menti libere! Non avrete
scampo alcuno di guadagnarci la vita con le vostre intuizioni e scoperte!” Una
risata echeggia forte nel salone mentre si odono rumori sinistri di tamburi
suonar a vuoto, ma l’uomo prosegue per qualche istante, ma lo specchio inizia a
fargli le boccacce ed una danza di spettri gira attorno all'uomo che impreca
contro gli spettri e tra questi quello ucciso in una tinozza mentre scriveva e
pupazzi senza nasi correr veloci e l’uomo toccarsi il naso, felice di avercelo
ancora.
Genoveffa telefona a Riccardo
ed il tono sembra arioso: “Abbiamo un nuovo assessore per un nuovo
dicastero…quello del Nonsense”
“Bene: riuniremo il
direttorio per decidere cosa dovrà far; come si chiama il nuovo Assessore?”
“Francis Empty ”
“Mi sembra un ottimo
investimento per la città; del resto con quel nome il potere del nonsense sarà
in buone mani”
Pasquino è appena entrato
nelle stanze dove come Assessore al Nonsense detterà la linea; la sua prima
decisione è subito presa: spostar in obliquo tutte le sedie e di traverso il
tavolo… è subito il finimondo per questa sua insensata decisione.
Il Direttorio si riunisce
immediatamente dopo questa folle decisione. Le urla animalesche si sprecano:
“Cosa vuol far costui? Minar la decisione popolare che siamo noi la guida del
popolo, spostando le sedie ed il tavolo? Comandiamo noi! Il popolo non ci ha
ordinato di spostar le sedie in obliquo ed il tavolo di traverso! Chiameremo il
Sindaco per espellere il Signor Empty ! Un nome che è quasi un’allusione
alle nostre azioni!”
La riunione dura circa sette
ore per questa incresciosa iniziativa dell’Assessore al Nonsense.
Pasquino legge divertito una
farsa ebraica dove dentro una sacca si racconta vi fossero tutte le anime degli
stolti per essere distribuite equamente in ogni dove assieme a quelle
consapevoli, ma per una fatalità rovinosa, la sacca degli stolti finì contro
una rupe e cadde in una unica città che da allora in avanti fu governata da
stolti con iniziative deliranti; Pasquino si domanda se un fatto del genere sia
veramente accaduto da secoli in questa città.
L’Assessore al Nonsense sta
per far partir una nuova iniziativa: “Su nuove ciambelle con il buco saranno ritratte
le figure del Sindaco ed il capo del Direttorio”
Reazioni furibonde da parte
del Direttorio che si riunisce per dieci ore ed al termine ecco il comunicato:
“Le nostre austere figure non possono essere messe attorno al buco, ma dentro
il buco come riempitivo dei nostri vuoti; si ordina all'Assessore del Nonsense
di spiegar la sua riprovevole decisione al popolo ed al Web che non ci ha dato
l’assenso per gabellarci in questa maniera, ma per far sì, in nome del popolo,
di gabellar il popolo”
Pasquino non si divertiva
così dai tempi andati dove le sue iniziative ebbero qualche impatto; ma ora una
nuova sua iniziativa: “Per giudicar se un uomo è capace bisognerà vederlo dai
suoi silenzi piuttosto che dal suo parlare”
Per tre giorni in Direttorio
si riunisce senza alcuna pausa ed al termine emerge il comunicato, usando carta
oleata da macellaio con lo stemma del Direttorio sui deretani di un Mulo: “
L’iniziativa dell’Assessore al Nonsense è da condannare perché potrebbe
provocar che potremmo dir cosa pensiamo attraverso le nostre facce e non, come
si fa in politica, per impedirgli di parlare, ed è per questo che il popolo ci
ama amando la suspense nella vita sociale assieme all'incapacità del descrivere
alcunché attraverso il nonsense”
Pasquino ha appena messo sul
tetto del Comune una vedetta con lo scopo di segnalare l’arrivo di uno che si
fa domande e scopritore percettivo; la paga sarà di tre euro l’ora.
Il Direttorio ed il Sindaco,
posti all'oscuro dell’intera vicenda si riuniscono dentro un caveau di una
banca per prendere ponderate decisioni; nel caveau attiguo vive una famiglia di
persone amanti dell’etica come specie in via d’estinzione.
Il comunicato dopo un’intera
settimana di riunione esce in questo formato: “ Essendo quella vedetta con un
compito al limite dell’impossibile come noi che alle volte scopriamo qualcosa,
la paga dovrà essere di tre euro al mese, dato che sarà un lavoro perenne,
forse per l’eternità grazie al nostro efficace contributo, ma l’Assessore al
Nonsense va destituito dal suo incarico per averci fatto perder tempo con
nostre riunioni estenuanti, facendoci finanche pensare, cosa che il popolo non
vuole da noi”
Pasquino non demorde ed una
nuova iniziativa è partita: “Volendo risolvere il problema delle buche sulle
strade, ogni donna, uomo e bambino può liberamente coprirla con cioccolata
sfusa, densa, marmellata di castagne e panna montata”
La città è invasa da gruppi
di cittadini che fanno incetta di materiale dolciario e coprono buche
divertendosi come non mai, il Direttorio si riunisce nel cuore della notte
perché il capo, passando su una buca ricoperta da cioccolata sfusa con la sua
auto è andato a sbattere con quella del Sindaco, passato sopra una buca coperta
con marmellata di lamponi ed i loro visi ricoperti di materiale dolciario, per
strane circostanze, anche solidificate.
Il comunicato del Direttorio
è inflessibile: “L’iniziativa dell’ex Assessore al Nonsense, da noi destituito
per volontà del popolo è stata insensata, tale che le nostre più austere figure
ora dovranno farsi una doccia per eliminar tracce dolciarie sui loro illustri
volti; noi da tempo avevamo progettato che per eliminar le buche bastasse non
farci caso, o al massimo, una marmellata di cetrioli da noi usata per
ingentilir il popolo verso le nostre idee”
Un’aggiunta disdicevole:
mentre scrivevano il comunicato, un ragazzo armato di mazza da baseball ha
centrato con la pallina in pieno, il
quadro dell’effige del Direttorio, il dipinto è caduto al suolo, il movimento è
stato tale che c’è stato un sobbalzo nel locale che ha fatto sì che il
contenuto dei caffè, oltre a finir sulle facce dei convenuti, pure sul
documento stesso e per ovviare al problema si è cercato di usare una carta
vetro modello extra large con l’effige del Direttorio con il risultato di far a
pezzi il documento e tutto il tavolo.
Un uomo destituito dal suo
incarico continua a prender iniziative, questa volta verso i mezzi pubblici:
escono diversi mezzi di trasporto con i guidatori che fanno muovere i mezzi
attraverso pedali manuali ed anche i passeggeri far lo stesso con un clima
allegro, superando in rapidità tutti gli altri azionati da elettricità, gasolio
e benzina e auto blu prese alla sprovvista da mezzi velocissimi ed efficaci.
Il Direttorio si riunisce
dentro il retrobottega di un biscazziere e dopo un giorno e mezzo di febbrili
discussioni, mangiando cibi dagli alti contenuti di aglio e cipolle con
l’ambiente reso insalubre e cori di gatti miagolar con far disperante ed il
portavoce, con la lingua viola, gli occhi di un rosso acceso e orecchie
giallognole, mentre gli altri si danno alle pratiche magiche usando ampolle
fumanti come i loro poveri neuroni…ed emerge il documento ufficiale letto sopra
l’urna di un defunto: “ Un uomo destituito dal suo incarico ha dato in maniera
riprovevole efficienza ai mezzi pubblici usando pedali manuali e prendendoci a
pedate come ciascuno dotato di sanità mentale dovrebbe fare a tutti noi che
parliamo di politica come uno che mettesse tre etti di zucchero sulla pasta;
pedate che dovrebbero andar a tutto l’arco de costituzionale presente. Noi
avevamo già predisposto di far funzionare i mezzi pubblici usando acqua
lievemente frizzante e vetriolo assieme a nostri pensieri evaporati; ma domani
ci sarà l’inaugurazione della nuova funivia che collegherà lo zoo con un centro
d’igiene mentale, ma evitando che la funivia finisca nelle gabbie di qualche
felino e dall'altra parte, qualcuno dir di essere a capo di qualche Stato
inesistente”
In una giornata splendente
c’è l’inaugurazione della funivia, la partenza dalle postazioni di qualche
Canguro che osservando i presenti, vorrebbe darsi al pugilato e azionar le sue
leve per veder l’efficienza delle leggi della fisica sui deretani di qualcuno.
La partenza con all'interno l’intero Direttorio e il Sindaco, ma dopo diversi minuti ilari, si dipinge sui
loro volti il risentimento: su una finestra si osserva la raffigurazione di un
uomo potente con un vaso da notte in testa, dopo pochi istanti, un uomo giocar
a freccette, lanciandole sul viso del capo del Direttorio; ma è sul volto del
Sindaco che si delinea l’ira funesta: scorge suo marito che se la fa con una
donna dai seni prosperosi, la quale, non contenta, apre la finestra per
mostrarsi facendo esplodere un applauso sentito dei presenti e quando compare
il marito del Sindaco vicino alla donna, il Sindaco appare indiavolata mentre in
una casa si odono suoni di Corni e Oboe.
Una giornata strana appare ad
un nutrito gruppo di uomini facoltosi e politicanti, quelli che in nome
dell’equità sociale vivono da tempo in super attici con vista sui maggiori
monumenti della “Città Eterna” pagando un affitto mensile di dieci euro;
l’immondizia è sparita dalle strade, anche i componenti del Direttorio paiono
increduli dagli scenari, pure il Sindaco ed i visi dei presenti appaiono tronfi
mentre diverse persone ridono al loro passaggio dandosi alla “Commedia
dell’Arte” ed alcuni al “Vaudeville”
Pochi minuti: il gruppo sale
in diverse abitazioni dove vivono con l’arcano che è immediatamente svelato…
Le loro case ricolme di
rifiuti, immondizia varia, scarpe rotte e manifesti elettorali dentro zucche
vuote, boccette di vetriolo e maschere deformi.
Il Direttorio si riunisce all'interno di una ex casa chiusa ed al termine emette un comunicato
scrivendolo a caratteri blu su una giarrettiera, il busto di un seno prosperoso
e calze a rete con il portavoce che indossa vesti da “Vamp” con tanto di guanti
sino agli avambracci, barba fluente e voce suadente:” Questa riprovevole azione
è sicuramente opera dell’ex Assessore al Nonsense destituito dal suo incarico
da noi per volontà del popolo, così in nome del popolo sarà arrestato e gettato
in gattabuia anziché noi con un biglietto di sola andata per il più vicino
centro d’igiene mentale; del resto tutti gli altri centri di potere sono
d’accordo con noi nell'arrestarlo in nome del popolo. Tutti sanno che! La gente
dice che! Il popolo ha detto che! La gente ha detto che! La televisione ha
detto che! I giornali hanno scritto che! La politica non sa che! La politica ha
detto che! Lunga vita alla stoltizia! La mediocrità ed i citrulli che ci fanno
giocare alla politica!”
Applausi scroscianti mentre
dal soffitto cala un liquido di silicone ed una nuvola densissima di cipria con
una pioggia di batuffoli di cotone e quando tutto termina escono i partecipanti
in strada con i passanti felici di vederli danzando sulle ali di un’opera buffa
e musiche irriverenti.
Pasquino in un pomeriggio ben
assolato osserva una piazza ben bene, cerca con l’intuito di veder la
collocazione di una costruzione che lì domani ci dovrà essere.
Diversi palazzi di potere
sono circondati da uomini, donne e bambini, ciascuno con le sue progettualità
da mettere in piedi e penetrano all'interno dei palazzi, sbattendo sui tavoli i
loro progetti, la stessa cosa avviene dentro del dominio dell’illegalità
nelle zone franche del crimine.
Pusher e uomini potenti e
uomini potenti e pusher ridono sadicamente rispetto a queste iniziative: “Sono
solo iniziative sporadiche, non possediamo l’uomo, decidiamo dei suoi pensieri,
bisogni e l’uomo come numero a cui egli è assoggettato da sempre”
Pasquino sta per mettere in
azione un’azione decisiva e la conclusione in una piazza.
Nuovamente si trasforma in
spettro ed infonde fiducia nell'uomo di poterci guadagnarci la vita con le sue
domande inespresse, carica progettuale e desideri di scoperte; quando giunge
dinanzi a uomini e donne potenti, sa che l’indomani avranno da confrontar
realtà sconvolgenti per loro.
Le nove del mattino di un
sabato di fine estate, diversi specchi da bagno, uomini e donne che considerano
l’uomo un loro possedimento hanno una sorpresa comune: osservandosi allo
specchio, ciascuno vede la sparizione dell’organo olfattivo, il naso quindi.
La disperazione si dipinge
sui volti di tutti…un SMS che parte ed un mastodontico Direttorio si riunisce
in un palazzo davanti ad una piazza, i convenuti vi giungono con asciugamani
attorno ai loro nasi spariti…la sgradita sorpresa è che le parole di sdegno che
volevano emettere non escono perché le parole si rifiutano di uscire dalle loro
bocche.
Increduli vedono uomini,
donne e bambini far festa da una finestra ed una “Collina di Nasi” posta sulla
piazza; i “Senza Nasi” capiscono che sono i loro “Nasi Perduti”
Escono a passo deciso
nascondendo cosa vogliono nascondere, non attraverso una conferenza stampa, una
dichiarazione ufficiale, un bel discorso pomposo o dati falsi sulla natura
umana; NO! Attraverso asciugamani, ma una folata di vento fa sì di farli volar
via.
Persi nelle loro limitazioni
corrono sulla collina di nasi alla ricerca dei loro “Nasi Perduti” ma nessuno
bada a loro a parte i soliti complici su carta stampata o televisivi.
Uomini che credevano di
posseder l’uomo si sentono senza difese, anche i pusher che vedevano il loro
dominio fondato sulla paura, l’illegalità e zone franche del crimine sono nella
stessa condizione.
Uomini, donne e bambini
possono sprigionare tutta la loro verve progettuale, non sono più numeri in glaciali
indici statistici, ma individualità in grado di cambiar il corso delle loro
vite attraverso il mutamento dei loro pensieri.
“Chi si credeva più furbo
degli altri attraverso una falsa cultura del consenso e l’uomo come numero, ora
si sente senza più il giocattolino della politica fondata sulle furbizie
dialettiche per irretire all'uomo la strada del suo proprio cammino”
Ora la “Piazza dei Nasi
Perduti” fa bella mostra di sé, l’orologio del vivere è tornato ad andar con le
lancette in avanti e verbi al presente ed al futuro; quelli che volevano far
tornar le lancette all'indietro, molto indietro e verbi coniugati al passato
remoto, molto remoto, si sono eclissati da soli senza complici per eclissar
l’uomo stesso.
Ora è possibile dir con un
velo di speranza:
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