lunedì 12 settembre 2016

WELCOME TO ILLEGAL LAND.



Sono lieto di consegnar a chiunque questo mio lavoro e quindi dar scambio e ricever scambio da ognuno che desideri farlo.
Ecco come agir il tal senso per ricever scambio da chi voglia far così.
Attilio Saletta: PostePay Evolution.
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Codice Fiscale mio:
SLTTTL56P24L219W
Ora nel prossimo frammento la sinossi del mio lavoro.



Si tratta di un racconto fatto di chiaroscuri sulle vicende della “Città Eterna” ma parte integrante di molti luoghi di questo “Pianeta” devastato dalla follia, dal prendersi in maniera smodata sul serio condito dalla più totale mancanza del senso del ridicolo.
Pasquino è il personaggio principale dell’intero mio racconto.
Nella prima parte di esso, lui trasporterà villeggianti laddove l’illegalità par non aver argini con tanti frammenti di “Normalità Falsa”
Nella seconda parte, Pasquino, lasciati i villeggianti, si trasformerà in uno spettro facendo visita a diverse “Autorità” nei loro “Palazzi” ma da soli, scorgendone le follie davanti a specchi e frasi e modi di essere tendenti allo “Sfarfallare”
Arrivando alla terza parte entra in scena il farsesco e la burla prepotentemente con Pasquino che diventa “Assessore del Nonsense” prendendo continue iniziative che mandano “Fuori Fase” Autorità varie, le quali emettono comunicati deliranti dopo riunioni lunghissime citando continuamente il termine “Popolo”
Ovviamente Pasquino è destituito dal suo incarico, ma continua nelle sue iniziative, facendo salir la farsa burlesca.
Il finale del racconto vedrà il farsesco coniugarsi con il senso critico e l’auto determinismo dell’uomo che riprenderà possesso della sua collocazione “Progettuale e Critica Societaria” senza più esser complice del “Festival dei Disvalori”
Il racconto avrà quattro immagini messe lì non per caso nello sviluppo della vicenda: la prima con un frammento di fermo immagine tratta dal film di Friz Lang: “Metropolis”, la seconda con Pasquino stesso, la terza con il dipinto che ritrasse l’assassinio di “Marat” e l’ultimo con il “Naso” opera celeberrima di Gogol.
Per chiudere degnamente l’intera storia, un mio aforisma sul volano dell’auto determinismo dell’uomo e l’innovazione in ogni campo.
Detto ciò: eccovi il mio racconto dopo questa mia sinossi.


Dedicato alla “Città Eterna” ma per qualcuno non è eterna la pazienza né afflitto dal morbo letale dello “Spettatorismo”
Pasquino,  vi porterà a visitar le varie postazioni in cui l’illegalità regna sovrana e i vari aspetti di numerose “Città nella Città” con propri codici, miliziani, capi; non occorrerà quindi andar il luoghi pericolosi per assaporar l’odor acre del crimine, non servirà perciò andar in nessuna “Chinatown”, “Favelas”, regni del “Narcotraffico” o osservar la disperazione sconsolata di diverse sfrattate dall'animo umano come la “Democrazia” , la “Libertà” e la “Decenza “anche se qui sembra un ingrediente fisso del menù della vita sociale.
Ecco la prima tappa in questo giro: “Il gioco dei mille cantoni dell’illegalità" nei pressi della massima espressione della vita spirituale con il “Cupolone” ben in vista con uomini vendere il “Trash” e vicino opere straordinarie della “Passione estetica e spirituale”
Giunge il fuggi, fuggi degli amanti del cattivo gusto per scappar dinanzi all'arrivo di forze dell’ordine; ma dopo qualche istante ritornano alle loro postazioni per continuare a smerciar illegalità.
La seconda tappa è viaggiar in una “Provincia Cinese” dentro la “Città Eterna” a circondar una piazza e altre zone di negozi con quasi nessuno entrarci e domandarsi come fanno a pagar le spese se non hanno entrate visibili ad occhio nudo; forse le loro entrate sono altre.
Una successiva tappa vede la Piazza dove domina la “Cristianità” al suo massimo ed un uomo con un crocifisso attorno al collo, un cartone di vino in mano, la sua voce roca ed i suoi occhi arrossati, chiede sostegni ad altri, insulta e stringe il crocifisso.
Finalmente eccoci giunti nel “Regno dei Pusher”, autentici capi incontrastati di questi luoghi dominati dal narcotraffico, seduti su qualche poltrona di bar inquietanti dai visi tronfi e tracotanti.
Uomini e donne che hanno la sfortuna di viverci giungono a capo chino verso le loro case e sembrano chieder permesso agli spacciatori di entrata laddove cercano di sopravvivere e forze dell’ordine che pure loro devono domandar ai “Pusher” di entrar in un autentico “Stato nello Stato” e clienti giungono a frotte per eliminarsi volontariamente assieme a qualsiasi attività sociale degna di questo nobile termine.
Ora un gruppo di villeggianti guidati da Pasquino giungono nel “Regno delle Case Popolari” dove se non chiedi il permesso e prostrarti davanti a qualche individuo sinistro non puoi entrarci e se manchi un giorno potresti vedere il tuo alloggio occupato da qualcun altro.
La prossima tappa sono le “Favelas” della “Città Eterna” ed entrandovi avete la possibilità di vedere auto di lusso e ricchezze di alto lignaggio e bambini come merci di scambio.
Ora ecco la “Illegal land” mostra altri lati della sua fierezza: buche sulle strade, ma non si osserva alcuna intenzione di porvi rimedio e l’autunno prossimo sarà certamente ricco di “Surprise” al riguardo con la pioggia a sancir il “Fallimento Progettuale” di molte “Anime Morte”
Il gruppo in una notte di fine estate vede il “Non Visto” nello scenario del “Tevere”: ragazzi senza vita, deceduti per overdose o sulla via dell’esserlo e qualcuno cerca di attirar l’attenzione, osservato con impazienza da molti; forse devono correre nelle loro case per assistere ad una trasmissione televisiva dove sarà descritto un crimine efferato e parteggiar per una tesi o un’altra sul delitto.
A Villa Borghese due adolescenti ubriachi e dormienti su una panchina con mozziconi di tabagismo e bottiglie di super alcolici vuote e borse di tela stracciate contenenti le loro esistenze mentre poco distante un uomo canta un inno a vari tipi di allucinogeni applaudito da altri; non quei due adolescenti.
In un pronto soccorso si osservano pazienti gettati come sacchi di patate in qualche barella, ma anche l’impegno di medici e personale sanitario combattere con chi vede nella salute un gigantesco business e quindi il malato un cliente ed è una battaglia comune tra un paziente ed un medico per arginar questa deriva asociale.
Pasquino giunge assieme al suo gruppo nella maggiore stazione ferroviaria della “Città Eterna” ed è l’immagine del degrado con uomini e donne che cercano di dormire tra mille pericoli e se solo si domandasse loro cosa sanno fare, questi “Ultimi” dimostrerebbero le loro indoli progettuali che avrebbero solo bisogno di spazzar via questo clima di illegalità che provoca questi “Delitti Quotidiani” che poi portano queste persone a conviverci.
Il numeroso gruppo vede ora il “Festival dell’Inefficienza” con mezzi pubblici fermi per guasti, metropolitane in stop per qualche “Fatalità” trasformando la vita dei passeggeri in “Avventure alla Livingstone” anche se non si vedono foreste pluviali all'orizzonte; solo il dominio di “Bradipi Mentali” a dettar legge con i loro profumati portafogli.
Ora negli occhi perspicaci di villeggianti, Pasquino descrive il “Mostro dei Rifiuti Urbani” a cui manca solo un viso rapace e lingua di fuoco per descriversi al meglio senza pietà per nulla, in primis il buon gusto e la decenza ed assieme a ciò ecco il vandalismo barbarico di “Orde” di truci individui dopo aver assistito…si fa per dire…ad una partita di calcio che sembra un aspetto secondario della vera tenzone: il cattivo gusto che è la vera sfida che poi giunge copiosa nella città già abbastanza devastata da questo punto di vista pur se circondata dalle opere estetiche di centinaia di artisti di ogni settore.
Una successiva tappa vede il gruppo giungere in un semi cerchio dove uomini e donne vendono scarpe, vestiario, oggettistica varia, ma l’odore acre della ricettazione non è difficile da cogliere assieme ad altri non visibili nitidamente.
Sulle colline di questa città è possibile veder l’abusivismo edilizio, il nonsense urbanistico, pericolose discese del terreno e sui letti dei fiumi, assenza di attività di difese per gli argini e andando sulle spiagge, il gruppo osserva che sono sempre più limitate dalle limitazioni umane.
Per fortuna il gruppo giunge dove si decidono le sorti di questo andazzo: uomini e donne abbronzati e dagli occhi lucidi entrano in palazzi imperiosi dai passi che sono un inno alla superbia e nei loro discorsi è facilmente verificabile l’assenza per loro di persone libere e quelle di meno proprio quelli che parlano, trasformando la vita sociale  in un teatrino dove loro sono gli unici attori e tutti gli altri delle comparse come nelle scene di “Intollerance” “Metropolis” e “Le Notti di Cabiria”, ma se si fa qualche passo in vie laterali si  ha l’impressione di veder Lord Byron camminar con i suoi sensi curiosi , Goethe prendere appunti  e Gogol architettar scenari per l’animo umano non sulla via della dipartita a parte chi si prende troppo sul serio.
L’ultimo scenario è dentro un “Bar” dove uomini e donne discutono ferocemente su chi abbia ragione tra questo o l’altro “Attor Principe” e lo “Spettatorismo” mostrarsi al meglio.


Pasquino ha lasciato il gruppo di villeggianti ed è assieme a qualche “Insolente Progettuale” progettando qualche iniziativa dinanzi alla solita “Deriva Mediocre” dell’Amministrazione Comunale di questa “Illegal Land” con il solito “Coro Stonato” di “Vittimisti”, “Piagnucoloni” e “Miserevoli Mentali”
L’uomo passa davanti ad una scalinata che porta all'entrata dell’Amministrazione del “Nonsense” leggendo qualche tratto de: “Il Misantropo” di Moliere, soffermandosi su una frase: “La sua faccia di bronzo dove traspare la frode”, poi passa davanti ad un Hotel Extra Lusso dove qualche individuo vuole rinverdir i fasti del” Terrore Tirannico” di Robespierre e la morte di quell'uomo che dimenticò di chiudersi in bagno mentre sulla tinozza, oltre a lavarsi, si mise a scrivere per poi essere accoltellato da una “Sillaba” con quel termine inquietante: “ Il Direttorio” che diede tanto lavoro a decine di scrittori, commediografi con poi lo stesso termine e gli aderenti finire nel vortice dell’oblio assieme ai “Musei della Ragione”, per ultimo passa davanti ad un palazzo dove un individuo, ovunque vada usa solo superlativi per indicar lo stato di efficienza de: “L’Ilegal Country” come un moderno “Barone di Muchaisen” a cui manca solo una mongolfiera fatta con biancheria intima per declamar i suoi successi ardimentosi ed un ragazzo con una fionda, pronto a sgonfiar il solito “Golia” per farlo finir in un sacco, non un’intera città che ha come sistema immutabile “ Il Sacco” specie sui piani regolatori per non regolar alcunché.
Pasquino riesce a trasformarsi in uno spettro ed entra nell'ufficio del Sindaco: “Genoveffa Strofinaccio” e l’immagine di costei non è molto edificante.
Viso con un grugno esteso, mento a spigoli, occhi segnati e trucco discendente. Cammina nervosamente osservando il bronzo raffigurante una “Lupa” nell'atto di allattar due infanti e sul tavolo un libro di aritmetica ed un pallottoliere e diversi documenti fatti su carta oleata da salumiere con tanto di timbro ufficiale fatto direttamente sui posteriori dell’effige di un suino.
Improvvisamente prende da una sedia diverse penne e le infila sulla tasca destra della sua giacca di un arancione acceso, poi una sua agenda tascabile che la infila sul taschino sinistro, quindi un taccuino di appunti che deposita sulla tasca sinistra e per finire, infila sul suo taschino destro la ricetta medica di un tranquillante ed è un attimo di viva tensione emotiva: dal taschino sinistro preleva la sua agenda tascabile ed impreca perché desidera veder il costo di un tranquillante, dalla tasca destra preleva diverse penne, ma si arrabbia domandandosi dove sia finito il suo taccuino di appunti,  dalla tasca sinistra prende la ricetta medica di un tranquillante ed è furiosa perché desidera scrivere delle note con le sue penne, dalla tasca sinistra preleva il suo taccuino di appunti e s’arrabbia perché i fogli sono volati via da una finestra aperta, nella mani di un singol che così potrà provar a farsi un dolce al miele che era l’oggetto degli appunti sul taccuino della donna che intanto urla disperata perché voleva far un dolce al miele da dar a sua suocera.
In un attimo di viva tensione emotiva si pone davanti ad uno specchio con sguardo disperato ed è la sua un’esortazione quasi sconvolgente:” Guarda che viso, sono Sindaco di questa città da qualche mese ed ho subito un processo d’invecchiamento precoce! Che ne sarà di me tra un anno? Prima ero così serena, ora inizio a sfarfallare come quando uno inizia ad aver contatti con il potere! Ieri sono andata a trovar i miei nipoti ed il più giovane ha chiesto a sua madre se per caso era arrivata da loro un agente delle pompe funebri anche perché mi sono messa un vestito nero da dove emergeva un fazzolettino viola dal taschino; per fortuna mio marito è una bella corazza anche se ultimamente arriva tardi a casa ed è sempre con un’aria soddisfatta e quando arriva, il vicino di casa, concertista al Teatro dell’Opera si mette a suonare il Corno, oh come sono disperata mio caro specchio!”

Pasquino giunge in un salone immenso, sempre come spettro e dopo pochi istanti rintraccia un uomo, tal “Riccardo Citrullonio” ed anche in questo caso l’immagine non è delle più edificanti.
Barba fluente e non curata, il nemico del pettine come suo avversario principale, cammina avanti e indietro con far vorticoso, leggendo ogni tanto tratti del: “ Manuale del Despota” ed il: “ Privilegio dello Schiavo” osservando felice qualche dipinto di David come quello di un uomo ucciso per mezzo di una “Sillaba”, la sua bocca larga eruttante laddove la dimensione è tale da superar in altezza la parte superiore delle sue orecchie e facendosi aria con biglietti da cento euro, parlando a se stesso di equità sociale e ladrocinio ed insultando a più non posso accarezzando un “ Gufo Imbalsamato” con far capace.
Si pone davanti ad uno specchio con far deciso ed inizia a parlar: “Voi menti libere! Non avrete scampo alcuno di guadagnarci la vita con le vostre intuizioni e scoperte!” Una risata echeggia forte nel salone mentre si odono rumori sinistri di tamburi suonar a vuoto, ma l’uomo prosegue per qualche istante, ma lo specchio inizia a fargli le boccacce ed una danza di spettri gira attorno all'uomo che impreca contro gli spettri e tra questi quello ucciso in una tinozza mentre scriveva e pupazzi senza nasi correr veloci e l’uomo toccarsi il naso, felice di avercelo ancora.


Genoveffa telefona a Riccardo ed il tono sembra arioso: “Abbiamo un nuovo assessore per un nuovo dicastero…quello del Nonsense”
“Bene: riuniremo il direttorio per decidere cosa dovrà far; come si chiama il nuovo Assessore?”
“Francis Empty ”
“Mi sembra un ottimo investimento per la città; del resto con quel nome il potere del nonsense sarà in buone mani”
Pasquino è appena entrato nelle stanze dove come Assessore al Nonsense detterà la linea; la sua prima decisione è subito presa: spostar in obliquo tutte le sedie e di traverso il tavolo… è subito il finimondo per questa sua insensata decisione.
Il Direttorio si riunisce immediatamente dopo questa folle decisione. Le urla animalesche si sprecano: “Cosa vuol far costui? Minar la decisione popolare che siamo noi la guida del popolo, spostando le sedie ed il tavolo? Comandiamo noi! Il popolo non ci ha ordinato di spostar le sedie in obliquo ed il tavolo di traverso! Chiameremo il Sindaco per espellere il Signor Empty ! Un nome che è quasi un’allusione alle nostre azioni!”
La riunione dura circa sette ore per questa incresciosa iniziativa dell’Assessore al Nonsense.


Pasquino legge divertito una farsa ebraica dove dentro una sacca si racconta vi fossero tutte le anime degli stolti per essere distribuite equamente in ogni dove assieme a quelle consapevoli, ma per una fatalità rovinosa, la sacca degli stolti finì contro una rupe e cadde in una unica città che da allora in avanti fu governata da stolti con iniziative deliranti; Pasquino si domanda se un fatto del genere sia veramente accaduto da secoli in questa città.
L’Assessore al Nonsense sta per far partir una nuova iniziativa: “Su nuove ciambelle con il buco saranno ritratte le figure del Sindaco ed il capo del Direttorio”
Reazioni furibonde da parte del Direttorio che si riunisce per dieci ore ed al termine ecco il comunicato: “Le nostre austere figure non possono essere messe attorno al buco, ma dentro il buco come riempitivo dei nostri vuoti; si ordina all'Assessore del Nonsense di spiegar la sua riprovevole decisione al popolo ed al Web che non ci ha dato l’assenso per gabellarci in questa maniera, ma per far sì, in nome del popolo, di gabellar il popolo”
Pasquino non si divertiva così dai tempi andati dove le sue iniziative ebbero qualche impatto; ma ora una nuova sua iniziativa: “Per giudicar se un uomo è capace bisognerà vederlo dai suoi silenzi piuttosto che dal suo parlare”
Per tre giorni in Direttorio si riunisce senza alcuna pausa ed al termine emerge il comunicato, usando carta oleata da macellaio con lo stemma del Direttorio sui deretani di un Mulo: “ L’iniziativa dell’Assessore al Nonsense è da condannare perché potrebbe provocar che potremmo dir cosa pensiamo attraverso le nostre facce e non, come si fa in politica, per impedirgli di parlare, ed è per questo che il popolo ci ama amando la suspense nella vita sociale assieme all'incapacità del descrivere alcunché attraverso il nonsense”
Pasquino ha appena messo sul tetto del Comune una vedetta con lo scopo di segnalare l’arrivo di uno che si fa domande e scopritore percettivo; la paga sarà di tre euro l’ora.
Il Direttorio ed il Sindaco, posti all'oscuro dell’intera vicenda si riuniscono dentro un caveau di una banca per prendere ponderate decisioni; nel caveau attiguo vive una famiglia di persone amanti dell’etica come specie in via d’estinzione.
Il comunicato dopo un’intera settimana di riunione esce in questo formato: “ Essendo quella vedetta con un compito al limite dell’impossibile come noi che alle volte scopriamo qualcosa, la paga dovrà essere di tre euro al mese, dato che sarà un lavoro perenne, forse per l’eternità grazie al nostro efficace contributo, ma l’Assessore al Nonsense va destituito dal suo incarico per averci fatto perder tempo con nostre riunioni estenuanti, facendoci finanche pensare, cosa che il popolo non vuole da noi”
Pasquino non demorde ed una nuova iniziativa è partita: “Volendo risolvere il problema delle buche sulle strade, ogni donna, uomo e bambino può liberamente coprirla con cioccolata sfusa, densa, marmellata di castagne e panna montata”
La città è invasa da gruppi di cittadini che fanno incetta di materiale dolciario e coprono buche divertendosi come non mai, il Direttorio si riunisce nel cuore della notte perché il capo, passando su una buca ricoperta da cioccolata sfusa con la sua auto è andato a sbattere con quella del Sindaco, passato sopra una buca coperta con marmellata di lamponi ed i loro visi ricoperti di materiale dolciario, per strane circostanze, anche solidificate.
Il comunicato del Direttorio è inflessibile: “L’iniziativa dell’ex Assessore al Nonsense, da noi destituito per volontà del popolo è stata insensata, tale che le nostre più austere figure ora dovranno farsi una doccia per eliminar tracce dolciarie sui loro illustri volti; noi da tempo avevamo progettato che per eliminar le buche bastasse non farci caso, o al massimo, una marmellata di cetrioli da noi usata per ingentilir il popolo verso le nostre idee”
Un’aggiunta disdicevole: mentre scrivevano il comunicato, un ragazzo armato di mazza da baseball ha centrato  con la pallina in pieno, il quadro dell’effige del Direttorio, il dipinto è caduto al suolo, il movimento è stato tale che c’è stato un sobbalzo nel locale che ha fatto sì che il contenuto dei caffè, oltre a finir sulle facce dei convenuti, pure sul documento stesso e per ovviare al problema si è cercato di usare una carta vetro modello extra large con l’effige del Direttorio con il risultato di far a pezzi il documento e tutto il tavolo.
Un uomo destituito dal suo incarico continua a prender iniziative, questa volta verso i mezzi pubblici: escono diversi mezzi di trasporto con i guidatori che fanno muovere i mezzi attraverso pedali manuali ed anche i passeggeri far lo stesso con un clima allegro, superando in rapidità tutti gli altri azionati da elettricità, gasolio e benzina e auto blu prese alla sprovvista da mezzi velocissimi ed efficaci.
Il Direttorio si riunisce dentro il retrobottega di un biscazziere e dopo un giorno e mezzo di febbrili discussioni, mangiando cibi dagli alti contenuti di aglio e cipolle con l’ambiente reso insalubre e cori di gatti miagolar con far disperante ed il portavoce, con la lingua viola, gli occhi di un rosso acceso e orecchie giallognole, mentre gli altri si danno alle pratiche magiche usando ampolle fumanti come i loro poveri neuroni…ed emerge il documento ufficiale letto sopra l’urna di un defunto: “ Un uomo destituito dal suo incarico ha dato in maniera riprovevole efficienza ai mezzi pubblici usando pedali manuali e prendendoci a pedate come ciascuno dotato di sanità mentale dovrebbe fare a tutti noi che parliamo di politica come uno che mettesse tre etti di zucchero sulla pasta; pedate che dovrebbero andar a tutto l’arco de costituzionale presente. Noi avevamo già predisposto di far funzionare i mezzi pubblici usando acqua lievemente frizzante e vetriolo assieme a nostri pensieri evaporati; ma domani ci sarà l’inaugurazione della nuova funivia che collegherà lo zoo con un centro d’igiene mentale, ma evitando che la funivia finisca nelle gabbie di qualche felino e dall'altra parte, qualcuno dir di essere a capo di qualche Stato inesistente”
In una giornata splendente c’è l’inaugurazione della funivia, la partenza dalle postazioni di qualche Canguro che osservando i presenti, vorrebbe darsi al pugilato e azionar le sue leve per veder l’efficienza delle leggi della fisica sui deretani di qualcuno.
La partenza con all'interno l’intero Direttorio e il Sindaco, ma dopo diversi minuti ilari, si dipinge sui loro volti il risentimento: su una finestra si osserva la raffigurazione di un uomo potente con un vaso da notte in testa, dopo pochi istanti, un uomo giocar a freccette, lanciandole sul viso del capo del Direttorio; ma è sul volto del Sindaco che si delinea l’ira funesta: scorge suo marito che se la fa con una donna dai seni prosperosi, la quale, non contenta, apre la finestra per mostrarsi facendo esplodere un applauso sentito dei presenti e quando compare il marito del Sindaco vicino alla donna, il Sindaco appare indiavolata mentre in una casa si odono suoni di Corni e Oboe.
Una giornata strana appare ad un nutrito gruppo di uomini facoltosi e politicanti, quelli che in nome dell’equità sociale vivono da tempo in super attici con vista sui maggiori monumenti della “Città Eterna” pagando un affitto mensile di dieci euro; l’immondizia è sparita dalle strade, anche i componenti del Direttorio paiono increduli dagli scenari, pure il Sindaco ed i visi dei presenti appaiono tronfi mentre diverse persone ridono al loro passaggio dandosi alla “Commedia dell’Arte” ed alcuni al “Vaudeville”
Pochi minuti: il gruppo sale in diverse abitazioni dove vivono con l’arcano che è immediatamente svelato…
Le loro case ricolme di rifiuti, immondizia varia, scarpe rotte e manifesti elettorali dentro zucche vuote, boccette di vetriolo e maschere deformi.
Il Direttorio si riunisce all'interno di una ex casa chiusa ed al termine emette un comunicato scrivendolo a caratteri blu su una giarrettiera, il busto di un seno prosperoso e calze a rete con il portavoce che indossa vesti da “Vamp” con tanto di guanti sino agli avambracci, barba fluente e voce suadente:” Questa riprovevole azione è sicuramente opera dell’ex Assessore al Nonsense destituito dal suo incarico da noi per volontà del popolo, così in nome del popolo sarà arrestato e gettato in gattabuia anziché noi con un biglietto di sola andata per il più vicino centro d’igiene mentale; del resto tutti gli altri centri di potere sono d’accordo con noi nell'arrestarlo in nome del popolo. Tutti sanno che! La gente dice che! Il popolo ha detto che! La gente ha detto che! La televisione ha detto che! I giornali hanno scritto che! La politica non sa che! La politica ha detto che! Lunga vita alla stoltizia! La mediocrità ed i citrulli che ci fanno giocare alla politica!”
Applausi scroscianti mentre dal soffitto cala un liquido di silicone ed una nuvola densissima di cipria con una pioggia di batuffoli di cotone e quando tutto termina escono i partecipanti in strada con i passanti felici di vederli danzando sulle ali di un’opera buffa e musiche irriverenti.
Pasquino in un pomeriggio ben assolato osserva una piazza ben bene, cerca con l’intuito di veder la collocazione di una costruzione che lì domani ci dovrà essere.

Diversi palazzi di potere sono circondati da uomini, donne e bambini, ciascuno con le sue progettualità da mettere in piedi e penetrano all'interno dei palazzi, sbattendo sui tavoli i loro progetti, la stessa cosa avviene dentro del dominio dell’illegalità nelle zone franche del crimine.
Pusher e uomini potenti e uomini potenti e pusher ridono sadicamente rispetto a queste iniziative: “Sono solo iniziative sporadiche, non possediamo l’uomo, decidiamo dei suoi pensieri, bisogni e l’uomo come numero a cui egli è assoggettato da sempre”
Pasquino sta per mettere in azione un’azione decisiva e la conclusione in una piazza.
Nuovamente si trasforma in spettro ed infonde fiducia nell'uomo di poterci guadagnarci la vita con le sue domande inespresse, carica progettuale e desideri di scoperte; quando giunge dinanzi a uomini e donne potenti, sa che l’indomani avranno da confrontar realtà sconvolgenti per loro.
Le nove del mattino di un sabato di fine estate, diversi specchi da bagno, uomini e donne che considerano l’uomo un loro possedimento hanno una sorpresa comune: osservandosi allo specchio, ciascuno vede la sparizione dell’organo olfattivo, il naso quindi.


La disperazione si dipinge sui volti di tutti…un SMS che parte ed un mastodontico Direttorio si riunisce in un palazzo davanti ad una piazza, i convenuti vi giungono con asciugamani attorno ai loro nasi spariti…la sgradita sorpresa è che le parole di sdegno che volevano emettere non escono perché le parole si rifiutano di uscire dalle loro bocche.
Increduli vedono uomini, donne e bambini far festa da una finestra ed una “Collina di Nasi” posta sulla piazza; i “Senza Nasi” capiscono che sono i loro “Nasi Perduti”
Escono a passo deciso nascondendo cosa vogliono nascondere, non attraverso una conferenza stampa, una dichiarazione ufficiale, un bel discorso pomposo o dati falsi sulla natura umana; NO! Attraverso asciugamani, ma una folata di vento fa sì di farli volar via.
Persi nelle loro limitazioni corrono sulla collina di nasi alla ricerca dei loro “Nasi Perduti” ma nessuno bada a loro a parte i soliti complici su carta stampata o televisivi.
Uomini che credevano di posseder l’uomo si sentono senza difese, anche i pusher che vedevano il loro dominio fondato sulla paura, l’illegalità e zone franche del crimine sono nella stessa condizione.
Uomini, donne e bambini possono sprigionare tutta la loro verve progettuale, non sono più numeri in glaciali indici statistici, ma individualità in grado di cambiar il corso delle loro vite attraverso il mutamento dei loro pensieri.
“Chi si credeva più furbo degli altri attraverso una falsa cultura del consenso e l’uomo come numero, ora si sente senza più il giocattolino della politica fondata sulle furbizie dialettiche per irretire all'uomo la strada del suo proprio cammino”
Ora la “Piazza dei Nasi Perduti” fa bella mostra di sé, l’orologio del vivere è tornato ad andar con le lancette in avanti e verbi al presente ed al futuro; quelli che volevano far tornar le lancette all'indietro, molto indietro e verbi coniugati al passato remoto, molto remoto, si sono eclissati da soli senza complici per eclissar l’uomo stesso.
Ora è possibile dir con un velo di speranza:



























































































































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