Qualche anno
fa, scrissi una commedia con questo titolo; oggi non potrebbe essere più
concreta nella sua tragicità.
Nel mio
libro, oggi già ordinabile: “La tempesta
accogliente” ho descritto questo perverso schema come l’epoca aleatoria”
Una trottola
vorticosamente in azione, ma senza mai muoversi di un singolo millimetro, e
come disse qualcuno:
“Nulla è più vecchio
delle notizie del giorno”
Una base,
però perversamente scientifica.
“Le affermazioni sono fatte in modo
autoritario che sono accettate a causa del tono che le accompagnano”
“Le affermazioni sono fatte senza
prove logiche, sono cacciate come verità lampanti”
“L’illusione è più importante della
realtà, perché le folle sono restie ai ragionamenti”
“Pseudologia fantastica: credere alle
proprie bugie”
“Scomparsa della vita cerebrale e
predominio della vita nervosa”
“Obbedire alle suggestioni”
“Esagerazioni e semplicismo”
“Il potere delle parole è collegato
ad immagini, indipendentemente dal loro senso reale”
“Intolleranza che diventa utile”
“Gustav Le Bon: 1895: La psicologia
delle folle”
Quindi il
fondamento dell’annientare le intime ragioni dell’individuo che aprono le porte
alla “Banalità del male”
Sono sempre
stato allergico alle sociologie di massa e chi le guida, e più gli antagonismi
salgono, più ne sono indifferente, proprio perché non faccio parte di quella
trottola che non muta nulla, a parte lo schiacciare le intime ragioni
dell’individuo.
Questo mio
libro cerca di descrivere questa tragedia della verità, ma anche la speranza
legata al singolo individuo, l’unico capace di uscire da questo concerto di
circuiti mentali, propri dell’epoca aleatoria.
Da poco ho
terminato un altro mio libro, qui sono andato oltre.
Ad un certo
punto, i miei due personaggi, fanno un viaggio nel tempo: dall'antico Egitto
sino ai giorni nostri.
Da una
parte: le folle e chi le guida, dall'altra, singoli individui senza legami con
questo concerto di società urlata, quindi
il nulla, ma innovano.
Mentre il
primo schema ha bisogno di potenti mezzi, chiasso, risorse economiche,
apparati, doppiezza e le frasi contenute nella psicologie delle folle, l’altro,
scarsi mezzi, luoghi, spesso angusti, ma desideri di innovare.
In questo
mio ultimo lavoro, questi due schemi li ho resi evidenti, specialmente
descrivendo l’uso tecnologico che apre le porte al’Impero del male, da una parte, dall'altra sviluppando
progettualità, know how e riuscire a far cose nuove, nate da farina del tuo
sacco; anziché finirci dentro nella piovra dell’impero del male, quindi
nell'epoca aleatoria.
Attilio
Saletta.
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