giovedì 15 marzo 2018

QUATTRO AMICI SOPRA UNA NUVOLA.



Da ieri, Stephen Hawing, è in compagnia di Albert Einstein, Isac Newton e Galileo Galilei su una nuvola a dialogare di cose complesse per renderle semplici a differenza di chi rende tutto contorto, fosse anche l'attraversamento sulle strisce pedonali di un essere umano con le capacità descrittive dei fatti pari a" 0"

Tanti elementi comuni legano Stephen, Albert, Isac e Galileo: quozienti di intelligenza elevatissimi e nel periodo scolastico considerati inadatti allo studio.

Scherzi del destino con date di nascita e morte coincidenti, sia pure non in sequenza, Stephen deceduto nel giorno dell'anniversario del "P greco: il 3,14" e lo stesso astrofisico, insegnante di fisica all'università di Cambridge per tre decadi, la stessa materia in cui fu professore Newton e nella stessa università.

I quattro, menti libere, ed essendo in tali condizioni, nel loro DNA, capacità divulgative eccelse, facendo giocare chiunque nella Fisica, una delle materie più articolate che esistano a differenza dell'oggi dove la ipotetica democrazia si fonda sull'assenza di qualsiasi gioco, facendo credere che si possa spostare un iceberg con uno stuzzicadenti, mentre i fatti viaggiano dieci anni luce di più di questo concerto dodecafonico di società urlata fondata su circuiti mentali

Nessun interesse a far parte del" Disco rotto dei grandi uomini". Questo è unicamente lo scopo primario dei mediocri assieme a quelli che gli credono. Le Colonne D'Ercole sono assai più numerose che al sorgere della prima oggi con la propaganda che crea ostacoli al pensiero umano come una Gramigna su un campo coltivato.

Altri elementi comuni tra i quattro amici: non prendersi sul serio, insolenza celebrale, entusiasmo legato al meccanismo:Research, Why and Discovery, indoli umoristiche estese e auto ironia sgorgante a fiumi dall'avventura quando la mente e lo spirito umano spaziano in ogni dove senza mai stancarsi.

Questi ultimi sono stati tra i tratti più comuni tra Stephen, Albert, Isac e Galileo..
Oggi invece la molto ipotetica scena del consenso assomiglia ad un contorto labirinto in cui porre su ragnatele fitte il pensiero umano con al vertice la "Mela bacata dell'inazione"

Forse se durante il sonno, l'uomo venisse baciato sulla fronte da una donzella, uscirebbe dall'incubo, allora si armerebbe di desideri di aprir porte in ogni dove.

" La vita è un gran gioco, la stanza dei balocchi e gattonare con il farsi domande come fecero i quattro amici"

E' possibile far di meglio con le proprie facoltà celebrali che issare Piramidi per qualcuno e altri dire: " Adesso farete parte della Storia".
Depurare il pensiero dai linguaggi cimiteriali  è possibile; i quattro amici l'hanno fatto.

Stephen a più riprese disse,  che la sua disabilità fisica non gli aveva impedito di essere felice; anzi, credo che lui sia stato una delle persone più felici mai esistite: " La felicità di conquistare Know How,non per se stesso, verso tutte le persone a digiuno con il pensiero scientifico.
Il suo esempio è una condanna verso l'oggi dove l'infelicità nasce dal lamentarsi che poi apre la strada agli antagonismi; ma l'origine è nello smantellamento del "Fare" che spalanca la porta all'infelicità.

In Giappone e nella città di Minamisanriku, a sei anni dallo Tsunami. il centro abitato è stato alzato di dieci metri. Allora qual'è il posto più felice? Scappare dai fatti ed ecco che un alito di vento diventa un disastro o invece affrontare le sfide della natura, usando il meglio delle facoltà di ingegno dell'uomo?

Ad una conferenza di Albert Einstein ed una di Stephen Hawing vi era un'incapacità come costante: " Non era possibile annoiarsi"
Al solito discorso scalcinato di un ipotesi di politico, dove i fatti e le parole sono separati in casa, giusto sotto il cuoio capelluto del comiziante sì e l'entusiasmo che sgorga è finto.

Per chiudere, ecco una bella frase di Stephen. e poi un mio pensiero.

" Non esiste alcun oggetto di realtà indipendente dalle descrizioni  e dalle teorie"

" Ho sempre visto la conoscenza come una conquista da prelevare dallo sgabuzzino, mai dal salone delle feste ed in totale assenza di pensieri fissi; nonostante che il secolo della comunicazione si fonda su questo precetto"

Grazie Stephen, Albert, Isac e  Galileo.





















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