domenica 8 ottobre 2017

L'ANGELO CUSTODE E L'UOMO PROVATO DAL VIVERE.



Gwenkalon è un uomo provato dal vivere, arriva stanco e senza energie verso dove vive, al termine di giornate frustranti e senza esiti per segnar punti concreti di svolta alla sua perenne condizione di emarginazione economica e sociale.

Si domanda spesso dove scovar nuove energie per il giorno dopo e la sensazione nitida di dover far tutto da solo e non poter trovar alleati lungo il suo cammino.

Un coro di promesse immancabili e poi tutto svanisce nel nulla come una "Nefasta Bolla di Sapone"

Peggio ancora in direzione di una fantomatica vita sociale, dove la stessa pare non aver alcuna narrazione degna di tale nobile termine per configurasi in un perenne "Asilo Infantile" pieno di ripicche, smodati festival della reputazione e cortei di personaggi decorativi..

Qualche volta l'assale il desiderio del desio ed allo stesso tempo quello ben migliore del dare, ma spesso è la stessa vita comunitaria a far confusione tra i due termini e l'uomo finirci dentro senza poter separar le due parole in maniera nitida.


E' consapevole però di aver un "Angelo Custode" al suo fianco, senza averlo mai visto, o meglio, sarebbe assai negativo se i suoi centri visivi l'avessero osservato, giacché la migliore visione si ha nei profondi meandri dell'anima e del pensiero che fa camminare la speranza; ma giornalmente coglie qualcosa sul legame tra l'Uomo e l'Angelo Custode.


L'Uomo che vorrebbe che fosse "Lui" a prendersi le responsabilità del vivere e l'unico essere vivente dotato di raziocinio osservare e lamentarsi se qualcosa va storto.

Gwenkalon coglie spesso che chi senza farsi notare, gli sta offrendo lo strumento del dialogo, pur sapendo che l'oggi sembra esserne privo, l'amore profondo che "Lui" ha per l'uomo, non possono privarlo della sofferenza, ma custodirlo e proteggerlo sì, spesso dagli " Inganni della Ragione" che deresponsabilizza l'uomo stesso.


Gwenkalon non ha bisogno di valicare guglie di qualche cattedrale gotica, magari assieme da chi lo sorregge, gli basta stare cento minuti in un ambiente dove la natura è dominante per trovar un magazzino di scoperte e di domande che generano risposte, ma è come se l'ardimento umano che ha creato quelle guglie fossero e sono un omaggio alla forza della natura e dello spirito umano quando è in grado di sollevarsi da chi desidera far sprofondare l'uomo stesso in una spirale discendente, nonostante che abbia la possibilità di risalire la deriva del delirio del pensiero umano e l'Angelo Custode" piangere al nostro posto.



Il suon peregrinare coglie altri aspettil


L'uomo che crede di essere l'origine di ogni cosa, quasi fosse il metronomo di questo pianeta, ma non è così, è solo uno dei tanti attori dentro lo scenario di questo globo terrestre e basterebbe andar in qualsiasi luogo naturalistico per essere dominati dalla contemplazione e lo stupore dell'immensità di cui pure l'uomo è parte, ma non tiranno della terra con le sue follie ed i nonsense sul paesaggio come se la natura fosse un soggetto inerte verso i desideri dell'uomo accecato sino al punto di diventar despota di se stesso e amante delle azioni contro sopravvivenza.

Gwenkalon, quando queste follie diventano delle tirannidi legalizzate, osserva invece la natura dove despoti non esistono e la comunicazione è senza ostacoli.



Cammina per la città che sembra diventata un inno all'incomunicabilità, l'indecenza ed il cattivo gusto che coinvolge, prima pensieri e poi azioni dove tutto è forzato,come in una orchestra sinfonica che abbia annientato gli strumenti a corda e la sezione dei fiati con il dominio delle sole percussioni per non ascoltar se stessi, eppure non è così nonostante chi desidera avere solo diritti e non svolgere alcun dovere a partire da se stesso, perché se non sei in grado di fare questo primo passo, gli altri giammai e creando ostacoli da chi invece desidera ottemperare doveri a partire da se stesso ed ecco...qualcosa. 


Le armonie di un'opera gradevole è possibile ascoltarla e vedere gli orchestrali all'opera con veri spartiti, sorti da loro stessi, solo che non sono percepiti.

Un uomo che vive ai margini del vivere, ma tiene pulito il suo ambiente a partire dai suoi pensieri e dalla sua carica interiore a differenza di molti suoi simili.

In una via laterale, qualcuno suona armonie che deliziano l'animo di chi vi passa.

Un uomo  pulisce un parco senza che nessuno l'abbia ordinato.

Una salita allegra in una via con qualche colore ed una via buia squarciata dall'allegria di qualche bambino ed un genitore che impara da chi ha generato ad essere voglioso di scoprire attraverso gli occhi del suo bambino.

E' una semplice questione di vero potere di scelta e narrazione autentica del vivere ed è solo una decisione di immagini e suoni a cui dar valore come un esperto chef delle emozioni umane.







Per poi finire nella "Sacra  Sanctorum pagana" del potere mediatico dove tutto è immagine, trionfo dell'ego, cancellazione del sogno e della forza che da respiro al pensiero umano in una sorta di accerchiamento dell'uomo stesso come in un film di Federico Fellini.



Dove gli indiani scendono da una collinetta armati di....antenne televisive....oggi forse di smartphone, insegne di network telematici, con uomini e donne che al posto della testa avrebbero uno schermo ricolmo di "I Like"

" L'intervista"



Wim Wenders con la sua carica di guardare avanti l'aveva descritta questa scena folle nel suo film
" Sino alla fine del mondo"

Dove lo scrittore, davanti alla protagonista disperata perché il suo congegno non funziona più, dice a lei che non conosce la cura contro l'invasione da immagini, solo la forza curativa della parole e del dialogo e quella scena emblematica di un uomo ed una donna attorno ad un piccolo lago, che uno distante dall'altra, sia a livello fisico che mentale osservano persi nel vuoto il loro strumento ed è una scena che vedo spesso in ogni dove senza alzar lo sguardo verso il mondo che è li per farsi osservare.



Ritornando all'inizio, ci sono troppi fatti del vivere dove i nostri Angeli Custodi piangono al nostro posto e in troppi fanno spallucce in ciò che li riguarda.

Gwenkalon sta per terminare una giornata e da domani sfide silenziose per poter vivere e sporcarsi le mani con la "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo" 
Provato dal vivere, dalla minaccia del desio, ma desideroso del dare e la capacità del narrare e leggere ciò che ti accade è il fondamento per ciascuno della civiltà che apre i terreni della avventura che è la conoscenza.




















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