Un inguaribile ottimista; in altre
parole: “Uno che crede nel valore delle qualità umane e che non è affatto
demotivato dall'ambiente circostante nel farsi domande” desidera scrivere un
tenue libello ai pessimisti.
Logicamente la vita di un pessimista
è assai più agevole e soddisfacente che per un ottimista.
Non deve usare gli occhi per
osservare, ascoltare e poi eventualmente dir qualcosa, precisar concetti quando
parla o scrive ed ovviamente, pensare con le sue percezioni e scoperte.
Mirabile è poi la vita di un
pessimista che delega la sua vita ad altri, ricerca notizie negative sulla
natura umana, diventa censore di se stesso se vede qualcosa che potrebbe
mettere in discussione certi suoi dati stabili e poi il suo “Vaso di Pandora”
Tanto tutto è inutile, non serve farsi domande, e meno che mai, modificar i
tuoi pensieri sullo stato delle cose.
Straordinario è poi il presupposto di
essere contro qualcosa ed a favore, non è dato sapere.
Il massimo fulgore per un pessimista
si ha durante una disputa elettorale: una passione smisurata per un candidato,
la certezza che è arrivato uno che modificherà le cose; al suo confronto, Mago
Merlino e la Fata Morgana, assomigliano a due sgangherati ciarlatani.
Se vince il suo candidato, la sua
gioia è immensa come quando qualcuno issava blocchi di granito per costruir
Piramidi; poi il dramma interiore, prendendo in prestito qualche opera di W.
Shakespeare.
Il suo candidato non ha fatto quello
che lui sperava e si traveste da Pancho Villa, diventando un rivoltoso e
finalmente all'apparire di un nuovo eroe, riceve una bella black list di
ottimisti da andar a visitare.
Noi ottimisti, abbiamo una vita
piuttosto movimentata di scoperte, ma siamo tacciati di essere dei codardi,
quando un pessimista vuole coinvolgerti nei suoi presupposti. Un ottimista è
tale quando semplicemente, attraversa la strada e se ne va; il pessimista non
fa parte dell’universo di un ottimista, quindi allarga i suoi occhi, alla
visione di ciò che vede; l’altro fisso su un punto.
L’ottimista entra in una libreria,
leggendo racconti satirici sul potere, in altre parole: la parte più seria e
meno ridanciana della letteratura. Eccolo quindi leggere un’opera di Aristofane:”
I Cavalieri” con gli insegnamenti del servo al salsicciaio: “La Democrazia non
è per le persone istruite, ma per gli incolti, i fetenti ed i farabutti”
Il pessimista si tuffa a veder un
talk show dove non si fa che parlar di Democrazia; in altre parole, la farsa
tragicomica del vivere con il corollario immancabile di piagnucoloni, vittimisti,
perseguitati dai massicci portafogli, sepolcri imbiancati e pontificatori
perenni del nonsense.
Uscito dalla libreria, l’ottimista
sarà accusato dal pessimista di scarsa vita sociale, senza contare che per
dirlo, ogni giorno usa mezzi creati dagli ottimisti, quelli che si fanno
domande e percorrono le strade dell’impossibile: “La vita consapevole”
Attilio Saletta.