lunedì 23 dicembre 2013

Qualcosa di bello da comunicare.

Mi chiamo Saletta Attilio, scrittore surrealista,arrivato a tal genere letterario quasi per caso.
Un giorno stavo portando dei ricercatori d'arte in un castello molto conosciuto del mio paese, lì decisi di far uno scherzo...arrivato ad un'opera pittorica ottocentesca all'interno di un salone espositivo...dissi che era un dipinto d'epoca barocca...mi dissi...adesso mi saltano addosso...nessuno s'accorse di nulla.
Al termine del mio giro...uno di questi mi disse: mi sono molto divertito del tuo scherzo...forse anche perchè i miei colleghi non si sono accorti di nulla; dovresti fare l'umorista...ho preso alla lettera il suggerimento.
Sono nato a Torino il 24 settembre del 1956, oggi la mia creatività non ha limitazioni, spaziando, prendendo da ogni elemento, nascosto o evidente che sia, giocando con i delitti al pensiero razionale, il nonsenso e i pensieri contorti e se è presente l'umorismo, non è mai ridanciano; prendo di mira i mascherati ed i reggimenti.
Il mio progetto ebbe inizio un dì quando vidi un film: "L'Intervista" di Federico Fellini con quella scena quasi finale. " Una periferia romana poco oltre l'alba...un temporale terminato da qualche istante...un cast d'attori e personale dentro una tenda trasparente di plastica...arrivano gli indiani armati di frecce...antennne televisive"
Dopo qualche giorno leggo un'opera:"La Veritaaaà" di Cesare Zavattini.
Lì trovo l'accento sul " Giallo Morale". Posso dire che da questi due frammenti è partito il progetto di realizzare una sorta di favola surrealista che vede oggi il primo percorso; gli altri tre usciranno in seguito. " Le parole non si pesano più, si conteggiano; oggi l'importante è far numero e non pesare"
Attilio Saletta

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