giovedì 30 gennaio 2020

C'è ancora spazio nell'uomo per la conoscenza?


Sembra di stare in un'aula scolastica dove dietro alla lavagna,coperto d'insulti, vi sia la conoscenza stessa e chi usa il turpiloquio verso il sapere vi sia la tribù degli ignoranti; quelli che hanno spedito dietro la lavagna chi scopre qualcosa. 


Non è tutto qui, sarebbe troppo semplice indicare questo declino del sapere umano in questa maniera.


Cosa accadeva nel passato da parte delle generazioni che ci hanno preceduto?
Semplice: un rapporto sano con il sapere, molte persone non sapevano leggere e scrivere, eppure avevano un legame creativo con la conoscenza, fondato sulla saggezza, visione empirica della realtà, ed in questa maniera risolvevano problemi.
La cultura rurale creava sanità.


Cosa accade oggi? 
Quasi ciascun essere è in grado di leggere e scrivere, ma non la capacità di andare dentro i concetti per troppi esseri umani; chi invece ci riesce, posto all'indice da parte di una nuova generazione di untori.


Qualcosa di più: troppi esseri umani, posseggono titoli di studio rilevanti, ma nel concreto hanno smesso di far scoperte, nessun legame con la conoscenza, ed usano furbizie psicologiche per celare la menzogna del loro agire.
In altre parole hanno smesso la strada dell'intelligenza ed i loro titoli di studio fasulli, avendo abbracciato quella dell'ignoranza di ritorno.

Questo fa sì che il germe nefasto della mediocrità faccia rapidamente presa, ed il consenso emozionale apra la strada verso follia.

Qualche esempio di frasi dette da persone con titoli di studio rilevanti.

" Bisogna chiudere i centri in difesa delle donne, non servono"

"Sono inutili i centri sanitari dove vi giungono persone senza più speranze di vita; tanto moriranno, vanno chiusi"

Le  fallocrazia scambiata per vita democratica.

I controsensi folli in un assieme di contorsioni mentali da psicotici.
Senza contare le azioni lugubri create da persone con le lancette costantemente in direzione del passato remoto, in cui i cattivi sono gli eroi e le vittime, i carnefici.


Totale disinteresse verso la menzogna, l'illegalità, le fobie del possesso, facendo diventare la vita civile alla stregua di combattimenti armati per conquistare terreni e qualcuno; altro con titoli di studio rilevanti, minacciare ritorsioni  con gesti scurrili da curva da stadio, scambiata per vita democratica.
Senza contare chi finge di gettarsi per terra, senza che nessuno l'abbia toccato, facendo la vittima e la televisione trasformarsi in qualche tetro film noir; oggi Boris Karloff si sentirebbe a disagio con i suoi personaggi.
Più la follia cresce, più chi l'usa ottiene consenso facendo diventare il vivere in un assieme di frasi senza capo né coda.
Ogni giorno vedere come tali sgallinati mentali abbiano le prime pagine dei giornali e qualche volta i danni che crea l'ignoranza di ritorno da parte dell'ignoranza emozionale assieme alla disonestà intellettuale da parte di nuove truppe di analfabeti, esibizionisti, inconsapevoli e fatalisti.

Nonostante questa " Nave dei Folli" vi sono persone che agiscono come i nostri predecessori, avendo un rapporto sano con la conoscenza, trovando soluzioni come quelle persone che stanno piantando milioni di alberi in zone desertiche, chi scopre come combattere il degrado, sviluppare economia sana, ma al vertice...la depurazione del linguaggio; ma guarda che strano...

Per agir così, serve trovare antidoti contro il frastuono della società urlata ed esibizionista che porta all'inazione per definizione.


Serve soltanto mettersi in azione e scovar soluzioni, evitando i meccanismi del consenso che provoca la depravazione della genialità umana; in caso contrario...ci sarà solo spazio delle " Fiere delle Vanità" assieme alle palpebre foderate di bronzo che emettono giudizi...una forma nascosta per incolpare se stessi.
Come qualcuno che va ad una funzione religiosa, dicendo che non ha colpe; quello che ne ha di più.

Queste persone avevano un rapporto sano con il sapere; ma furono assassinate dagli stessi che gettano la conoscenza dietro la lavagna ogni giorno.


Attilio Saletta.











lunedì 27 gennaio 2020

il compito di uno scrittore


Sabato 25 gennaio ho partecipato alla serata finale del premio Golden Astra Book International.


Un premio inaspettato sicuramente, ma la percezione più coinvolgente non è stato il riconoscimento, bensì nell'essermi sentito a casa con i tanti amici scrittori che ho avuto modo di incontrare e la percezione nitida del nostro impegno.
Non quindi qualcosa di evanescente, al contrario, un agire concreto sui vari aspetti del vivere che tanti scrittori hanno raccontato, specialmente  si deve costruire un mondo migliore e compito nostro di descriverlo.


Poi ecco il tema dei Diritti Umani ben descritto da Souad Sbai


Dalle sue parole la mia percezione su un tema così dimenticato.

Un elemento vitale che deve smettere di essere usato per rendere affascinante un discorso, invece sostanziale, o meglio, dai Diritti Umani e l'Etica deve partire qualsiasi intervento umano indipendentemente dallo scenario, andando dietro la filiera degli egoismi e togliendoli di mezzo.
Le fondamenta di ogni aspetto e da quel punto costruire; non dalla fabbrica del consenso, i personalismi e le degenerazioni del pensiero umano che negano l'essenza degli atteggiamenti causativi del vivere stesso.


Credo che vi sia un'altro fondamento su cui lavorare con intensità: la depurazione del linguaggio, è insano che il parlare sia diventato così disgustoso, pieno di insulti, minacce, alzar le mani, con persone che si auto nominano giustizieri di chiunque; questa non è democrazia, ma il regno delle barbarie assieme al voyeurismo del farsi fotografare assieme al miglior degenerato sulla scena.
Si chiama: Fiera della vanità inconcludente che porta all'indifferenza verso se stessi ed un senso di distacco con ogni aspetto del vivere, o peggio di neutralità per definizione.

Giorni fa ho visto una vignetta che descrive i meccanismi dell'inazione.

Due sportelli: il primo con una fila di persone e nello sportello stesso l'indicazione.

" Persone preoccupate dell'ambiente"
 Nel secondo, nessuno in fila e l'indicazione...persone disposte a cambiare stili di vita.


A chiudere la serata così piena di contenuti, Alessio Follieri, artefice di questo premio.

Dalle sue parole, qualche mia percezione.

La sparizione di valori, spina dorsale del vivere stesso, indifferenza morale, il denaro, non un mezzo per creare qualcosa, bensì solo possederlo indipendentemente dalla sfera sociale di appartenenza.
Quindi l'uomo come numero e se non possiedi beni, specialmente sui terreni dell'effimero e la sete del possesso sei fuori gioco.
La speranza crollata assieme al tessuto del vivere civile e l'economia dell'indifferenza soggiogare ogni scenario.
Troppi burocrati e tecnocrati dell'indifferenza ci sono in giro.
La necessità che il denaro che è energia, non finisca in secche improduttive e speculative, facendo sparire la cultura del lavoro e dell'impegno.
Deve ritornare alle sue origini sociali, creare prospettive e progresso, ma a partire dai Diritti Umani e l'Etica.
Il mio compito come scrittore,di mettere in luce quello che non si vede, scrutare, trovar soluzioni, sviluppare la sinfonia della semplicità concreta.

Qualche esempio: si continua ad invadere il suolo mentre ci sono miglia di case sfitte; non sarebbe meglio usarle anziché cementificare i terreni?

Ci si lamenta della mancanza del lavoro, qualche esempio concreto di come crearlo.

Se si agisse sul terreno del ripristino idrogeologico dei terreni, si creerebbe lavoro per un secolo almeno, lo stesso per il restauro del patrimonio artistico del nostro Paese.

I vasti luoghi di archeologia industriale da riportare a nuove funzioni.
Per far ciò, serve smantellare i perversi meccanismi degli egoismi in cui pochi sono disposti a rinunciare, alzando le spalle verso le conseguenze di tutta questa degenerazione degli atteggiamenti umani.



Chiudo con quello che ho detto alla premiazione, ma vedo, dopo lo scorso sabato, un compito più esteso e la serata del 25 mi ha fornito questo impegno, nonostante i tanti ostacoli che ho di fronte.



Il terreno dell'indifferenza verso la menzogna più spudorata ed i pensieri contorti è un insulto costante all'intelligenza umana.
Anni fa scrissi un libro intitolato: Cronache dalla Contea della Contortia.
Vedo che è stato preso troppo alla lettera.

Attilio Saletta.













venerdì 10 gennaio 2020

Gattonare con il vivere( Crawling)


Un modo semplice per poter vivere, in cui ogni giorno scopri qualcosa e fai molte più cose se prendi questa strada, assieme a sviluppare abilità che credevi di non possedere.


A stretto contatto con ogni aspetto del vivere.


Su queste basi, due miei libri sono stati prodotti.


Il primo di questi: "La Collina e lo Specchio dell'Umanità" concorrerà assieme ad altri alla premiazione de: "Golden Astra Book International" sezione saggistica edita.


Un libro realizzato mettendo assieme miei aforismi e brevi storielle tra l'umorismo e il senso critico dell'esistente.

Qualche inciso in questo mio lavoro.

" La conoscenza è la stanza dei balocchi dove poter gattonare per tutta la vita"
" La vita ha senso solo che crei spazio per i nonostante ed agisci"
" La madre di un Gabbiano non toglie le ali al suo pargolo.
Accade soltanto tra gli esseri umani quando ami far scoperte e volare"
" Parlare con un uomo e non una maschera fa sembrare le gesta di Prometeo semplici"


Se desiderate leggerlo, è possibile ordinarlo in qualsiasi libreria.


Qui dal link di Feltrinelli.



Il secondo: " La Tempesta Accogliente" è un viaggio a bordo di un treno particolare.


Qui una parte del mio libro.

Cosa vuoi che mi importa se dico una cosa, poi, un qualcosa che contraddice quello che avevo detto prima. E’ la regola del vivere a cui attenersi, nessuno ci fa caso; vivi in un mondo tutto tuo, fondato su quella cosa pedante chiamata coerenza”
Il secondo:” Certo, tutti parlano di te, l’inganno la tua fede, il raggiro, il tuo menù quotidiano, il tuo mantello della piattezza che mai ne rimani senza”
Quello di prima, bevendo un sorso di vino ed i suoi occhi, quasi allucinati: “Ma guardati attorno, quante ricchezze puoi avere senza perder tempo di quella cosa noiosa del sapere. L’uomo ama essere ingannato e fa di tutto per esserlo. Hai solo da allungar le mani su qualche forziere e poi parlare di legalità e lotta alla corruzione”
L’altro, mangiando fette di formaggio: “Le tue palpebre di bronzo testimoniano dove questo mondo sta andando. Siamo in un treno, non hai carte per fare il baro, ma agisci così ogni giorno. Qualche tempo fa, i bari, venivano buttati fuori da un treno in corsa; oggi sono le persone che amano le regole ad essere buttate fuori dal vivere comunitario e l’uomo è diventato incapace di stare assieme ad altri, grazie a te con la tua piattezza e sete smisurata di arrivismo, in cui, grazie alle convenzioni, sembra che il mondo sia popolato da pochissimi attori e smisurate comparse. Ho idea di cancellare quel sembra”

Qui il link di questo mio lavoro per chi desidera averlo, in qualsiasi libreria italiana.


Link di Feltrinelli




























giovedì 9 gennaio 2020